E’ così bello vedere l’impegno con le quali le
destre ci vanno dentro fino al collo per cercarsi un
candidato degno di chiamarsi tale. Che poi vinca, è un’altra questione. E va detto che,
dall’Emilia Romagna alla
Toscana, alle scelte
romane e
milanesi (e staremo a vedere in
Calabria, dove ci sono altri rumori di fondo) la favolosa coppia
‘Meloni-Salvini’ ha fatto di tutto per presentare il
meglio. Ne è testimone l’ultima uscita del candidato sindaco,
‘Michetti de Roma’, che ha buttato lì
"la rimozione delle piste ciclabili da tutta Roma perché intralciano". Così, mentre a
Milano il candidato della destra dice di non essere
“né fascista, né antifascista”, salvo poi correggersi parlando in modo commovente di
nonni partigiani e di non meglio identificati
'poveracci' nascosti in
soffitta, con scarso successo in termini di credibilità, viene da chiedersi come il
‘Michetti de Roma’ riuscirà a uscire dal
'pantano' nel quale si è cacciato, visto che persino i
Verdi, notoriamente non troppo reattivi, se lo sono
'mangiati vivo' con un
comunicato al vetriolo, che ha spaventato persino me che
‘reggo’, con invidiabile stoicismo, persino la visione del mio corpo nudo sotto la doccia. Forse, per uscire dal
‘pantano’, adesso verrà a dirci che al posto delle
piste ciclabili vuole costruire
autostrade da bowling (bouling è la pronuncia esatta:
bouling…) o forse s’inventerà un percorso privilegiato per
monopattini su
monorotaia elettrica, non potendo più inventarsi nulla che possa essere più fantasioso di una
funivia tra
Casalotti e
Battistini. Forse, più semplicemente, non dirà più nulla sulla questione, perché resosi conto con ritardo, ma condivisibile tripudio, che l’unica cosa da rimuovere in questo Paese è una
destra che non sa nemmeno più
se esista o meno e
se ne inventa
una al giorno per
rimanere 'a galla' nella
'palude' che ha
contribuito a creare.