Giovanna AlbiA causa degli incendi sviluppatisi nei giorni scorsi in Italia, Canada, Grecia, Turchia e Siberia, in questi primi 7 mesi del 2021 sono andati distrutti circa 3 milioni di ettari di foreste, pari a più di 2 miliardi di alberi, con una conseguente immediata immissione in atmosfera di 1,5 miliardi di tonnellate di Co2, pari al 4,2% delle emissioni globali dell’anno scorso. Infatti, secondo alcuni dati elaborati da Ener2Crowd.com, la prima piattaforma italiana di lending crowdfunding ambientale ed energetico in collaborazione con il GreenVestingForum, la situazione è allarmante e ci allontana dalla strada verso una dimensione globale 'net zero emission', andando ad acuire il problema della deforestazione. La ricerca ha preso in esame gli effetti del cambiamento climatico, mitigati dal ruolo che gli alberi svolgono in termini di temperature percepite, di protezione dal dissesto idrogeologico e di assorbimento della Co2. Per non parlare del peso della tecnologia e di quello impositivo: in Italia, il 20% del costo dell’energia per le aziende è legato alle accise che si versano allo Stato per l’autoconsumo. “Il danno ambientale diretto, legato all’aumento della Co2 causato dagli incendi”, sostengono gli analisti di Ener2Crowd.com, “è stimabile in circa 154 miliardi di euro, mentre gli investimenti necessari per compensare tali emissioni vanno dai 123 miliardi di euro necessari a finanziare progetti ‘green’ accessibili tramite l’energy crowdfunding ai 246 miliardi di euro di costo di riforestazione diretta. È sempre più evidente”, avverte Niccolò Sovico, Ceo, ideatore e co-fondatore di Ener2Crowd.com, “che dobbiamo cambiare radicalmente i nostri comportamenti e riorientare gli investimenti verso la sostenibilità ambientale e la protezione del patrimonio naturale, per evitare che si verifichino nuovamente questi fenomeni spezzando un circolo vizioso, nonché rallentando l’inerzia climatica a cui ci stiamo irrimediabilmente abbandonando”. A causa degli incendi in Sardegna, Sicilia, Lazio, Marche e Abruzzo, nonché della conseguente perdita di circa 60 mila ettari di bosco, le emissioni di Co2 del nostro Paese subiranno un incremento del 7,1% sul dato totale del 2020. Assai peggiore la situazione in Turchia e Canada, dove sono andati bruciati rispettivamente 140 mila e 200 mila ettari di foreste, con un conseguente incremento delle emissioni su base annua del 17,4% e del 17,8%. Drammatica la situazione della Grecia, dove i 100 mila ettari di boschi bruciati in pochi giorni produrranno l’immissione in atmosfera di 51,3 Mton (megatoni, ndr) di Co2, pari al +76% delle emissioni del Paese su base annua. Di portata mondiale, infine, gli incendi della distese di taiga siberiana, dove sono andati persi circa 2,5 milioni di ettari di foreste, provocando l’emissione di 1,3 Gton (gigatoni, ndr) di Co2, pari all’83% delle emissioni totali dovute a questa brutale stagione di incendi, oltre ad aumentare del 75% le emissioni di Co2 della Russia, pari a circa 1,7 Gton nel 2020. ”L’Italia è il Paese con i danni più contenuti, ma ha già ampiamente superato il quantitativo di boschi andati in fiamme nel 2020, ovvero 55 mila ettari. Il rischio è quello di avvicinarsi al record negativo del 1981, pari a 225 mila ettari”, sottolinea Giorgio Mottironi, Cso e co-fondatore di Ener2Crowd.com (cliccare QUI) nonché chief analyst del GreenVestingForum.it (cliccare QUI): il forum della finanza alternativa verde.





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