Michela DiamantiArti letterarie e nuovi media si incontrano con ‘Sostanze d’Autore’, l’evento di premiazione del ‘Premio letterario nazionale L’Avvelenata’ che si è tenuto sabato 17 luglio 2021 nell’area ‘free’ di ‘Villa Ada Roma incontra il mondo’. Il concorso, alla sua prima edizione, ha visto una giuria di qualità composta da professionisti del settore e presieduta da Daniele Mencarelli (vincitore del Premio Strega Giovani 2020) e Paolo Zardi (candidato al Premio Strega 2015 e 2021). Per valorizzare i testi vincitori del contest, l’associazione ‘L’Avvelenata’ – composta da giovani amanti della cultura – ha organizzato una serata ricca di ospiti con letture, talk e musica. Una manifestazione, insomma, che ha fatto incontrare arti letterarie e nuovi media. A margine dell’iniziativa, abbiamo intervistato Amelia Di Corso, presidente dell’associazione ‘L’Avvelenata’.

Amelia Di Corso, voi de ‘L’Avvelenata’ siete tutti under 35: quali sono gli obiettivi della vostra associazione?

“Sin dalla sua nascita, ‘L’Avvelenata’ ha sempre avuto come obiettivo la sperimentazione delle arti e lo spaziare attraverso più modalità comunicative possibili. Siamo partiti dal teatro e dalla scrittura, per passare al cinema. Ora, abbiamo deciso di aprirci anche alle arti letterarie e poetiche. L’associazione cerca di essere una fucina di cultura, organizzando progetti sempre diversi e mettendosi alla prova in numerosi ambiti artistici, per scoprire e scoprirsi ogni volta di più”.

Perché avete deciso di lanciare un concorso di arti letterarie?

“In un ‘lungo’ momento di epidemia in cui reinventarsi,  un concorso sembrava essere l’unico modo per andare avanti. Ma ciò che abbiamo organizzato, con tutte le difficoltà del periodo, ha meravigliosamente sorpreso anche noi, per il considerevole numero di adesioni ricevute e per la fiducia e l’appoggio dati dai nostri partner: Rivista Blam, La Caravella Editrice, CulturaMente, Il Menu della Poesia, Writers Editor, A? Autori e il patrocinio culturale di WikiPoesia. L’idea del concorso letterario nasce da ‘L’Avvelenata’ e da Luigi Distefano, per metterci in gioco e comunicare a distanza con altri artisti e scrittori che, come noi, avevano bisogno di stimoli e di spinte nuove per ricominciare”.

Fra i premi, anche la produzione di un ‘podcast’: come mai questa scelta?
“La nostra idea è quella di creare un ‘podcast’ in cui scrittura, recitazione e intrattenimento si mescolino: un progetto che nasce dalla voglia di dialogare con il pubblico ed essere veicolo di cultura, anche a distanza. Il ‘medium’ del ‘podcast’ è stato scelto come premio anche in virtù dell’interesse che esso ha suscitato negli ascoltatori in questi ultimi anni. Questo e tutti gli altri premi sono stati studiati al fine di valorizzare i racconti e le poesie, portandoli all’attenzione del grande pubblico tramite percorsi tradizionali e innovativi”.

‘Sostanze d’autore’ è il titolo che avete dato alla serata di premiazione: cosa vi aspettavate dall’evento di Villa Ada?
“L’evento, organizzato da ‘L’Avvelenata’, Giulia Pera, Lida Ricci, il supporto di HF4, di Villa Ada e il patrocinio della Regione Lazio, ha sicuramente lo scopo di premiare le migliori opere iscritte al concorso per racconti e poesie: ‘Premio letterario L’Avvelenata’. Attraverso le interpretazioni degli attori e delle attrici professionisti che abbiamo invitato abbiamo dato voce ai testi vincitori e, a rendere l’evento ancor più ricco, non sono mancate le esibizioni dei musicisti e dei cantautori ospiti”.

Ci sarà una seconda edizione?
“Lo speriamo. Per essere sempre aggiornati e rimanere in contatto con tutti i progetti de ‘L’Avvelenata’, vi invitiamo a seguici sui nostri canali social”.





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