Stefania CatalloAncora oggi, non abbiamo certezze assolute sulle origini del Covid 19. Ma l’ipotesi dello ‘spillover’ naturale ha alle sue spalle, oltre al report dell’Oms, studi molto più credibili rispetto a quelli che ipotizzano una sua creazione voluta o artificiale. In primo luogo, non tornano le tempistiche: la prima Sars, apparsa in Cina nel 2002, solo nel 2017 ha visto accertato il proprio ‘salto di specie’: tramite prelibatezze da ‘wet market’ come lo zibetto. In secondo luogo, la tesi del virus creato o fuggito dal laboratorio di Wuhan torna assai comoda a molti. Per una serie di motivi ben precisi: 1) distoglie l’attenzione dagli allevamenti intensivi in aree troppo vicine a zone ancora incontaminate; 2) ‘depista’ l’opinione pubblica e la comunità internazionale in merito allo sfruttamento selvaggio delle risorse naturali, a danno di quelle aree del pianeta che, invece, dovrebbero essere preservate. Quest’ultima, tra l’altro, è una colpa ‘vera’ dei cinesi: essi estraggono materie prime dagli habitat naturali, ma anche nuove malattie. Tutto ciò, nulla toglie al fatto che il comportamento di ‘complottisti’ e ‘negazionisti’ sia da giudicare in maniera molto severa, poiché alla ricerca disperata del momento in cui il loro ‘orologio rotto’ possa, finalmente, incontrare l’ora esatta, nonostante la montagna di correlazioni spurie e ipotesi ‘bislacche’ che non possiamo certo rimuovere, come invece sono soliti fare alcuni propugnatori delle ‘verità alternative’. Ma ci sono anche altri motivi per cui guardare con orrore a certi fenomeni di distorsione e di manipolazione dell'informazione: a) è grave cercare di distogliere l’attenzione dal commercio indiscriminato degli animali selvatici, che riguarda la Cina, ma anche molta parte dell’Asia e persino i Paesi occidentali; b) la tesi del virus artificiale tende a spostare i ‘riflettori’ dell’attenzione mondiale dai cambiamenti climatici, compresa la 'botta di caldo' canadese dei giorni scorsi; c) l’ipotesi della fuga dal laboratorio assolve tutti quanti dalle critiche che si possono avanzare sulla primissima fase di gestione della pandemia e sulle mancate attività di prevenzione sanitaria, a fronte di una comunità scientifica che, da diversi anni, ci stava mettendo in guardia. Il virus fuggito dal laboratorio cinese di Wuhan mette al riparo dall’impegno per risolvere le cause sistemiche dei nostri problemi, che non possiamo più permetterci di ignorare. Detto tutto questo, non si può escludere che, alla fine, possa essere accaduto qualcosa di ‘strano’. Ma ciò rimane un’ipotesi ancora poco probabile, intorno alla quale ci si sta intestardendo pur di trovare qualcosa. Ma è sempre il solito discorso: ‘negazionisti’ e ‘complottisti’ generano un caos del diavolo per riuscire a ottenere un misero brandello di verità. Nel frattempo, si è ‘sparato’ in ogni direzione, esattamente come fanno i nostri anticorpi quando incontrano il Covid 19. Infine, la tesi delle sequenze mancanti è già stata smentita da più di una settimana: si trattava di sequenze parziali, ‘cestinate’ per errore e ritrovate tra le tracce digitali della rete le quali, messe in correlazione con le altre, ricostruiscono la ‘mappatura’ del Sars-Cov-2 che già conoscevamo. E l’ipotesi del cosiddetto ‘clivaggio’ è una procedura tecnicamente possibile, ma non può essere considerata un tentativo realizzato appositamente per scatenare una guerra batteriologica, sia per la ‘potenza relativa’ del virus, sia per la facilità di sviluppare un vaccino utilizzando una copia depotenziata del Covid 19 medesimo. Non solo: l’ipotesi della scarsa sicurezza del laboratorio cinese di Wuhan – che non è provato sia quello da cui sarebbe ‘uscito’ veramente il virus, mentre potrebbe trattarsi di un altro istituto  – rimane, a nostro parere, ancora meno probabile: un ricercatore contagiato tramite il morso di un topo avrebbe scatenato un allarme immediato e non sarebbe andata lontana, come notizia. Insomma, ancora una volta si tratta di ipotesi che restano per aria, frutto di un ‘idealismo religioso’ che tende a generare più danni che altro, scatenando paure nella popolazione fino a impedirle un’uscita rapida dalla fase pandemica, data l’ottima resa fornita proprio dai vaccini. In particolar modo, quelli basati sull'mRna o Rna 'messaggero', che stanno fornendo una durata di immunizzazione assai superiore a quella prevista. Non solo non ci sono danni a lungo termine dai vaccini anti-Covid, ma proteggono per un arco di tempo maggiore del previsto e immunizza anche da altre patologie. A dimostrazione di come l’esercizio di un certo ‘cinismo scettico’ non possa essere interpretato come una sorta di macabro ‘gioco di società’, in cui si vince o si perde sulla ‘pelle’ delle persone. Invece, ciò è quanto accaduto attraverso una ‘polarizzazione’ vergognosa e selvaggia di una questione che ha generato un’emergenza sanitaria di portata mondiale. Non è stato uno scherzo. Eppure, la ‘vox populi’ dominante rimane quella di un idealismo oscurantista, che ha dimostrato tutto il proprio analfabetismo scientifico. Bisognerebbe ringraziare il mondo scientifico per quanto ha fatto e per come ha combattuto un fenomeno che non capitava da più di un secolo. Viceversa, la nostra buffa opinione pubblica preferisce, in larga parte, rimanere nella propria ‘pozzanghera’ di chiacchiere statiche, superabili solo in una direzione: quella dell’autodifesa. Esattamente come le mutazioni del Sars-Cov-2.





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