Ancora oggi, non abbiamo certezze assolute sulle origini del
Covid 19. Ma l’ipotesi dello
‘spillover’ naturale ha alle sue spalle, oltre al
report dell’Oms, studi molto più credibili rispetto a quelli che ipotizzano una sua
creazione voluta o
artificiale. In primo luogo, non tornano le
tempistiche: la prima
Sars, apparsa in
Cina nel
2002, solo nel
2017 ha visto accertato il proprio
‘salto di specie’: tramite prelibatezze da
‘wet market’ come lo
zibetto. In secondo luogo, la tesi del
virus creato o
fuggito dal laboratorio di
Wuhan torna assai comoda a molti. Per una serie di motivi ben precisi:
1) distoglie l’attenzione dagli
allevamenti intensivi in aree troppo vicine a zone ancora incontaminate;
2) ‘depista’ l’opinione pubblica e la
comunità internazionale in merito allo
sfruttamento selvaggio delle
risorse naturali, a danno di quelle aree del pianeta che, invece, dovrebbero essere
preservate. Quest’ultima, tra l’altro, è una
colpa ‘vera’ dei
cinesi: essi estraggono
materie prime dagli
habitat naturali, ma anche
nuove malattie. Tutto ciò, nulla toglie al fatto che il comportamento di
‘complottisti’ e
‘negazionisti’ sia da giudicare in maniera molto
severa, poiché alla ricerca disperata del momento in cui il loro
‘orologio rotto’ possa, finalmente, incontrare
l’ora esatta, nonostante la montagna di
correlazioni spurie e
ipotesi ‘bislacche’ che non possiamo certo
rimuovere, come invece sono soliti fare alcuni propugnatori delle
‘verità alternative’. Ma ci sono anche altri motivi per cui
guardare con orrore a certi fenomeni di
distorsione e di
manipolazione dell'informazione: a) è grave cercare di distogliere l’attenzione dal commercio indiscriminato degli
animali selvatici, che riguarda la
Cina, ma anche molta parte
dell’Asia e persino i
Paesi occidentali; b) la tesi del
virus artificiale tende a spostare i
‘riflettori’ dell’attenzione mondiale dai
cambiamenti climatici, compresa la
'botta di caldo' canadese dei giorni scorsi;
c) l’ipotesi della
fuga dal laboratorio assolve tutti quanti dalle critiche che si possono avanzare sulla
primissima fase di gestione della pandemia e sulle mancate attività di
prevenzione sanitaria, a fronte di una
comunità scientifica che, da diversi anni, ci stava
mettendo in guardia. Il
virus fuggito dal laboratorio cinese di
Wuhan mette al riparo dall’impegno per risolvere le
cause sistemiche dei nostri problemi, che non possiamo più permetterci di ignorare. Detto tutto questo, non si può escludere che, alla fine, possa essere accaduto
qualcosa di ‘strano’. Ma ciò rimane un’ipotesi ancora
poco probabile, intorno alla quale ci si sta
intestardendo pur di trovare qualcosa. Ma è sempre il solito discorso:
‘negazionisti’ e
‘complottisti’ generano un
caos del diavolo per riuscire a ottenere un
misero brandello di verità. Nel frattempo, si è
‘sparato’ in ogni direzione, esattamente come fanno i nostri
anticorpi quando incontrano il
Covid 19. Infine, la tesi delle
sequenze mancanti è già stata smentita da più di una settimana: si trattava di
sequenze parziali, ‘cestinate’ per errore e ritrovate tra le tracce digitali della
rete le quali, messe in correlazione con le altre, ricostruiscono la
‘mappatura’ del
Sars-Cov-2 che già conoscevamo. E l’ipotesi del cosiddetto
‘clivaggio’ è una procedura tecnicamente possibile, ma non può essere considerata un tentativo realizzato appositamente per scatenare una
guerra batteriologica, sia per la
‘potenza relativa’ del
virus, sia per la facilità di sviluppare un
vaccino utilizzando una
copia depotenziata del
Covid 19 medesimo. Non solo: l’ipotesi della
scarsa sicurezza del laboratorio cinese di
Wuhan – che non è provato sia quello da cui sarebbe
‘uscito’ veramente il
virus, mentre potrebbe trattarsi di un altro istituto – rimane, a nostro parere,
ancora meno probabile: un
ricercatore contagiato tramite il
morso di un topo avrebbe scatenato un
allarme immediato e non sarebbe andata lontana, come
notizia. Insomma, ancora una volta si tratta di ipotesi che
restano per aria, frutto di un
‘idealismo religioso’ che tende a generare più danni che altro, scatenando
paure nella popolazione fino a
impedirle un’uscita rapida dalla
fase pandemica, data l’ottima resa fornita proprio dai
vaccini. In particolar modo, quelli basati
sull'mRna o
Rna 'messaggero', che stanno fornendo una durata di
immunizzazione assai
superiore a quella prevista. Non solo
non ci sono danni a
lungo termine dai
vaccini anti-Covid, ma proteggono per un
arco di tempo maggiore del previsto e immunizza anche da
altre patologie. A dimostrazione di come l’esercizio di un certo
‘cinismo scettico’ non possa essere interpretato come una sorta di
macabro ‘gioco di società’, in cui si vince o si perde sulla
‘pelle’ delle
persone. Invece, ciò è quanto accaduto attraverso una
‘polarizzazione’ vergognosa e
selvaggia di una questione che ha generato
un’emergenza sanitaria di portata mondiale. Non è stato uno
scherzo. Eppure, la
‘vox populi’ dominante rimane quella di un
idealismo oscurantista, che ha dimostrato tutto il proprio
analfabetismo scientifico. Bisognerebbe
ringraziare il
mondo scientifico per quanto ha fatto e per come ha combattuto un fenomeno che non capitava da
più di un secolo. Viceversa, la nostra
buffa opinione pubblica preferisce, in larga parte, rimanere nella propria
‘pozzanghera’ di chiacchiere statiche, superabili solo in una direzione: quella
dell’autodifesa. Esattamente come le
mutazioni del
Sars-Cov-2.