Sottoscriviamo, parola per parola, quanto dichiarato in questi giorni dal presidente della Regione Campania,
Vincenzo De Luca, nei riguardi di
Matteo Salvini. Il leader della
Lega, fiancheggiato da una
stampa faziosa e
menzognera che gli dedica ampio spazio, è un personaggio
pericoloso, poiché confonde la
propaganda con
l’attività politica vera e propria, degradando la
democrazia a semplice
demagogia. Sotto questo aspetto, apprezziamo maggiormente
Giorgia Meloni, il cui
materialismo risulta arricchito da lunghe
fasi di studio e
approfondimento, spesso relative a tematiche intorno alle quali la
sinistra italiana stessa risulta, oggi, colta da vere e proprie
amnesie. Apprezziamo
Giorgia Meloni, pur da un fronte
ben distinto rispetto al suo. Al contrario, il
qualunquismo demagogico e le
“fesserìe” di
Matteo Salvini – per dirla con
De Luca - sulla lunga distanza rischiano di rendere la
politica sempre
meno credibile agli occhi dei cittadini, generando ulteriori fasi di
sfiducia nelle istituzioni e nuove
‘polarizzazioni’ del dibattito pubblico. Il nostro non è mero
‘milazzismo’, poiché anche noi auspichiamo che la
Lega assuma una posizione di rappresentanza dei
ceti cattolico-moderati: sarebbe già un
cambiamento, in un Paese antropologicamente
‘immobilista’. Siamo tuttavia preoccupati dalla sua
‘guida’, che oltre a non apparirci
all’altezza, sembra non approcciare concretamente alcun problema, trascorrendo le proprie giornate in
attività divulgative basate sul nulla. Sarebbe più utile, anche per lui, evidenziare il buon comportamento dei
ministri leghisti all’interno dell’attuale
Governo Draghi, l’encomiabile responsabilità istituzionale dei
Giorgetti e dei
Garavaglia, l’apprezzabile vicinanza dello stesso
presidente Zaia ai problemi dei
cittadini veneti. E’ proprio
Salvini, la
‘zavorra’ della
Lega, perché egli diffonde una
superficialità sostanzialmente
inconcludente, un
‘voltagabbanismo’ senza scrupoli, totalmente privo di
princìpi. Ribadiamo:
Fratelli d’Italia difende dei
valori nazionalisti e
tradizionalisti. Ma vivaddìo, si tratta di
‘valori’, di contenuti basati su precise
categorie culturali. Il
signor Salvini, viceversa, rappresenta il
‘vuoto totale’, la
presa per i ‘fondelli’ della cittadinanza, una
contorsione demagogica tutta proiettata verso
l’immagine, anziché risolvere le
questioni concrete. Un approccio da
‘venditore di fumo’, che in merito ai fatti di
Santa Maria Capua Vetere tende a dar ragione sia ai
detenuti, sia alla
polizia carceraria senza
scelta alcuna, dunque senza
decisione effettiva. Tutto fa ‘brodo’, per Matteo Salvini: anche le
correlazioni più spurie, anche gli
accostamenti più
sleali e
insinceri. Lo sviluppo tecnologico, purtroppo, tende a favorire simili
derive ‘positiviste’, piatte come un
codice binario, che non prevede mai una
terza dimensione. Una
geometria semplice, di facile comprensione per i cittadini, anche nelle
questioni più complesse, come quelle relative alla
pandemia, che ha visto favorite la
disinformazione e le più
truffaldine ‘fake news’ di derivazione
assolutista e
‘negazionista’. Forse,
Matteo Salvini ha compreso perfettamente la degenerazione
‘liquida’ di una
società appiattita sul
mero possesso delle cose. E questa, sicuramente, è una forma di
intelligenza. Destinata, tuttavia, a
peggiorare ulteriormente i problemi del Paese, che resteranno, in larga parte,
inaffrontati. La
“sinistra illiberale” non esiste più, oggi, a parte qualche
‘scampolo’ ideologico di ritorno. Ma per dirla con
De Luca, il rischio che stiamo correndo veramente, purtroppo, è quello di
“un’ignoranza di sola andata”.