Stefania CatalloSottoscriviamo, parola per parola, quanto dichiarato in questi giorni dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nei riguardi di Matteo Salvini. Il leader della Lega, fiancheggiato da una stampa faziosa e menzognera che gli dedica ampio spazio, è un personaggio pericoloso, poiché confonde la propaganda con l’attività politica vera e propria, degradando la democrazia a semplice demagogia. Sotto questo aspetto, apprezziamo maggiormente Giorgia Meloni, il cui materialismo risulta arricchito da lunghe fasi di studio e approfondimento, spesso relative a tematiche intorno alle quali la sinistra italiana stessa risulta, oggi, colta da vere e proprie amnesie. Apprezziamo Giorgia Meloni, pur da un fronte ben distinto rispetto al suo. Al contrario, il qualunquismo demagogico e le “fesserìe” di Matteo Salvini – per dirla con De Luca - sulla lunga distanza rischiano di rendere la politica sempre meno credibile agli occhi dei cittadini, generando ulteriori fasi di sfiducia nelle istituzioni e nuove ‘polarizzazioni’ del dibattito pubblico. Il nostro non è mero ‘milazzismo’, poiché anche noi auspichiamo che la Lega assuma una posizione di rappresentanza dei ceti cattolico-moderati: sarebbe già un cambiamento, in un Paese antropologicamente ‘immobilista’. Siamo tuttavia preoccupati dalla sua ‘guida’, che oltre a non apparirci all’altezza, sembra non approcciare concretamente alcun problema, trascorrendo le proprie giornate in attività divulgative basate sul nulla. Sarebbe più utile, anche per lui, evidenziare il buon comportamento dei ministri leghisti all’interno dell’attuale Governo Draghi, l’encomiabile responsabilità istituzionale dei Giorgetti e dei Garavaglia, l’apprezzabile vicinanza dello stesso presidente Zaia ai problemi dei cittadini veneti. E’ proprio Salvini, la ‘zavorra’ della Lega, perché egli diffonde una superficialità sostanzialmente inconcludente, un ‘voltagabbanismo’ senza scrupoli, totalmente privo di princìpi. Ribadiamo: Fratelli d’Italia difende dei valori nazionalisti e tradizionalisti. Ma vivaddìo, si tratta di ‘valori’, di contenuti basati su precise categorie culturali. Il signor Salvini, viceversa, rappresenta il ‘vuoto totale’, la presa per i ‘fondelli’ della cittadinanza, una contorsione demagogica tutta proiettata verso l’immagine, anziché risolvere le questioni concrete. Un approccio da ‘venditore di fumo’, che in merito ai fatti di Santa Maria Capua Vetere tende a dar ragione sia ai detenuti, sia alla polizia carceraria senza scelta alcuna, dunque senza decisione effettiva. Tutto fa ‘brodo’, per Matteo Salvini: anche le correlazioni più spurie, anche gli accostamenti più sleali e insinceri. Lo sviluppo tecnologico, purtroppo, tende a favorire simili derive ‘positiviste’, piatte come un codice binario, che non prevede mai una terza dimensione. Una geometria semplice, di facile comprensione per i cittadini, anche nelle questioni più complesse, come quelle relative alla pandemia, che ha visto favorite la disinformazione e le più truffaldine ‘fake news’ di derivazione assolutista e ‘negazionista’. Forse, Matteo Salvini ha compreso perfettamente la degenerazione ‘liquida’ di una società appiattita sul mero possesso delle cose. E questa, sicuramente, è una forma di intelligenza. Destinata, tuttavia, a peggiorare ulteriormente i problemi del Paese, che resteranno, in larga parte, inaffrontati. La “sinistra illiberale” non esiste più, oggi, a parte qualche ‘scampolo’ ideologico di ritorno. Ma per dirla con De Luca, il rischio che stiamo correndo veramente, purtroppo, è quello di “un’ignoranza di sola andata”.





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