Raffaella UgoliniDal 16 aprile scorso, data della così chiamata Ipo (Offerta pubblica iniziale, ndr) - che poi non è stata una Ipo - dell’azienda #Coinbase, con un prezzo fatto dal mercato di 420 dollari, il titolo non ha mai smesso di scendere. Molti esperti del settore rimandano al fatto che esso segua l’evoluzione ribassista del #bitcoin. Ma la situazione, a molti investitori che hanno visto bruciare miliardi in pochissimo tempo, appare leggermente diversa. Ad oggi, i due fratelli fondatori, Brian Armstrong e Fred Ehrsam, che hanno venduto la maggioranza delle loro azioni nel giorno di quotazione, con un ‘gain’ (ricavo, ndr) stellare - decisione presa precedentemente alla quotazione - prevedono di smantellare anche la base fisica dell’azienda, in una prospettiva di massima decentralizzazione e sostenibilità. La percezione sul titolo è contrastante: molti soggetti istituzionali o grandi investitori stanno accumulando a fronte dell’uscita dei ‘retails’ (vendite di giornata, ndr) in perdita. La paura della regolamentazione, della tassazione eccessiva, del blocco degli investimenti in ‘crypto’ in Cina, unita ai ‘meme’ (segnali, ndr) di Musk, che dopo aver acquistato miliardi in bitcoin ha poi affermato che non permetterà mai più l’acquisto in cryptovalute delle sue #Tesla, ha innescato un processo a spirale negativa. Si attendono i prossimi giorni per capire se il titolo continuerà a scendere, o s’impennerà verso un rintracciamento intorno ai 300 dollari. Sicuramente, la quotazione di un’azienda di cryptovalute è qualcosa di innovativo e molto all’avanguardia, in termini percettivi. I più o meno esperti, presi dalla 'fomo' (ansia di non riuscire a rimanere in un settore di mercato, ndr), sono entrati perdendo capitali. Molti continuano ad accumulare per mediare; altri sono scappati a gambe levate, gridando alla ‘bolla speculativa’ o, su alcuni forum specializzati, addirittura alla ‘truffa istituzionalizzata’. Di fatto, quando si parla di azionariato non c’è mai alcuna certezza. A parte una: mai fare il passo più lungo della gamba.





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