Da quasi un anno, circa
500 mila addetti della
cultura e dello
spettacolo sono
fermi, senza sapere cosa sarà del loro futuro. Produzioni, compagnie, tecnici, fotografi di scena, scenografi, attrici, attori, musicisti e tutti coloro che lavorano sul palco, attorno al palco, fuori dal palco, coloro che i palchi li montano e li smontano, quelli che i teatri li puliscono o li sporcano, tutti quei preziosissimi collaboratori senza i quali la cultura non ci sarebbe, sono fermi.
Senza lavoro. E nessuno dice loro nulla. Il quotidiano
Gaiaitalia.com Notizie, insieme a
Giuseppe Sciarra e
Andrea Natale, autori e produttori del documentario
'SOS-Sold Out', lanciano questa petizione per chiedere al signor ministro,
Dario Franceschini, parole chiare sulla riapertura di
cinema, teatri e
luoghi di spettacolo avvolti da un
silenzio ingiustificato, che tratta i suoi addetti da cittadini e lavoratori di
serie B e che rappresenta, in ultima analisi, l'ennesima dimostrazione di disinteresse nei confronti di una categoria che viene notata soltanto quando i suoi componenti sono molto
famosi, altrimenti ignorata dai
grandi media e dai
governi. Signor ministro, la
cultura si fa e agisce anche nei
piccoli spazi, nei
teatri da 100 posti, nelle
spiagge, nei
festival cittadini, negli
spazi non teatrali dove la nostra straordinaria creatività si esprime e diventa
arte. Nelle maschere della
commedia dell'arte e in tutti quei luoghi dove gli artisti lavorano per amore della
cultura e del lavoro che hanno scelto. Sono
500 mila le persone che hanno diritto a una risposta e che sono state, fino a oggi,
silenziate, rispettando - nonostante i silenzi - con grande dignità le limitazioni governative. Per favore, ora bisogna rispondere. Dobbiamo sapere quando potremo riaprire e ricominciare a produrre. Dica
quando, signor ministro. Dica:
"Quando, quando, quando...". Grazie. Per firmare anche tu la petizione di
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