Proprio nei giorni in cui stavamo chiudendo questo numero di
'Periodico italiano magazine' sono arrivate in
Italia le prime dosi del nuovo
vaccino anti-Covid. Si tratta di
un'ottima notizia, dato che il
virus della
Sars-Cov2 stava cominciando le sue prime
mutazioni, che potevano
rafforzarlo e renderlo sempre più
adattabile ai
trattamenti antivirali. Il
2020 è stato un anno che ha messo a dura prova
l'equilibrio psichico di tutti noi: si chiama
'Pandemic Fatigue' ed è una
sindrome allucinatoria che condiziona lo stato d'animo delle persone, rendendole cupe, nervose ed estremamente
sospettose. Non si tratta di una semplice forma di
stanchezza, ma di vera e propria
depressione, che può condurre ad
atteggiamenti reattivi. Soprattutto, in quei soggetti che sembravano non attendere altro che un evento del genere al fine di
accusare il resto del mondo di chissà quali
complotti, ovviamente per meri motivi di ritrovata
visibilità mediatica. Come nel caso dell'attore romano
Enrico Montesano, che nelle giornate di vigilia del
Natale - e senza aver mai sostenuto un esame di
statistica che gli permettesse, per lo meno, di distinguere tra
modalità e
frequenze - in un suo video su
Facebook si è messo a
conteggiare i morti come se si trattasse di semplici
numeri con i quali poter
giocare. In realtà, già a novembre
l'Istat aveva pubblicato i dati sui
decessi del 2020, seppur non definitivi e relativi al mese di
settembre. Numeri che segnalano
un'impennata di mortalità evidente, in cui i decessi della sola
'prima ondata' della pandemia
(marzo-maggio 2020) equivalgono a quelli di tutto il
2015, anno in cui si era verificato un
'picco' per cause
d'invecchiamento demografico della popolazione italiana. Addirittura, i dati più aggiornati, raccolti dal
ministero della Salute attraverso il
'Sistema rapido di sorveglianza della mortalità giornaliera' (Sismg), consentono un
confronto tra il
2020 e i
cinque anni precedenti, dal quale si può evincere uno
'scarto' evidente (42 mila morti in più rispetto agli anni precedenti, ndd) verificatosi proprio a partire dal mese di
marzo ultimo scorso, in totale
assenza di eventi estremi sia in termini
climatici, sia
d'influenza stagionale. In ogni caso, anche gli
atteggiamenti puramente strumentali di
Enrico Montesano possono essere considerati un esempio di
'Pandemic Fatigue': una
sindrome da
curare assolutamente e al più presto con un bel
'lavaggio del cervello', com'erano soliti fare proprio
i suoi amici comunisti sovietici negli anni della
'Guerra Fredda'. Un artista ormai giunto al
crepuscolo, che del
Covid 19 non ha capito niente, dimostrando
un'insensibilità raccapricciante nei confronti delle migliaia di famiglie che hanno perso un congiunto a causa della
pandemia. Quel grande pubblico a cui deve la
fama, che da oggi non potrà più considerare
'suo'.
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(editoriale tratto dal mensile 'Periodico italiano magazine' n. 59 - novembre/dicembre 2020)