Mancano ormai pochi giorni al
25 dicembre e sono arrivate le nuove misure restrittive per il
Natale e il periodo festivo in generale. Un provvedimento tanto
controverso, quanto
indispensabile, secondo gli esperti del
Cts (Comitato tecnico-scientifico,
ndr), per impedire alla curva epidemiologica di risalire. Il
Natale 2020 sarà dunque all'insegna della
sobrietà, come annunciato dal presidente del Consiglio,
Giuseppe Conte, sottolineando che
"al di là delle valutazioni scientifiche, occorre buonsenso. Una settimana di socialità scatenata significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termini di decessi e stress sulle terapie intensive: non ce lo possiamo permettere". L'invito alla sobrietà, mai come in questa tragica circostanza si dimostra
condivisibile da tutti, indipendentemente dal
significato spirituale che il
Natale evoca nell'immaginario collettivo. E gli italiani sembrano comprendere il significato della
'vitale' raccomandazione. Infatti, secondo un sondaggio
Emg/Adnkronos, realizzato il
23 novembre scorso su un campione di
1321 casi, sette italiani su dieci sono d'accordo con il Governo che chiede di
rinunciare a
cenoni, tavolate e
veglioni. Un
Natale molto
diverso, più
intimo, forse un'occasione, per alcuni, di riscoprire il valore di semplici ma più autentici
sentimenti, evitando lo
stress generato dalle innumerevoli
cene/aperitivi con amici, colleghi, vicini e parenti. Probabilmente, per qualcuno sarà anche una valida opportunità per mettere da parte una certa forma di
ipocrisia collegata al motto popolare:
"A Natale siamo tutti più buoni". Intanto, nelle piazze delle nostre città sono tornate a splendere le
luci e i
colori degli
addobbi natalizi, anche se ridimensionati rispetto agli anni scorsi. La voglia di
normalità, il
desiderio di 'evasione' e la consueta
'caccia' ai regali da mettere sotto l'albero hanno portato molti a riversarsi nelle principali
vie dello shopping delle nostre città, alcune rientrate da pochissimo in
'zona gialla'. Purtroppo, i recenti assembramenti per lo
shopping di Natale, in alcuni casi hanno suscitato
preoccupazioni, polemiche e
critiche da parte di molti ambienti. Alcuni hanno espresso
commenti sfavorevoli in merito ai presunti
'effetti collaterali' attribuiti all'invitante iniziativa dell'esecutivo, volta a incentivare l'acquisto con carta di credito presso esercizi commerciali
'fisici', perché potrebbe aver involontariamente contribuito ad
aumentare le file dei clienti davanti ai negozi e, forse, ad aver reso
meno appetibile il ricorso, da parte dei consumatori, ai canali di
vendita on line. Naturalmente, non è semplice accomodare le esigenze di ogni singola categoria e settore. Così come è altrettanto complesso determinare con certezza le
soluzioni adeguate e commisurate alle reali necessità di ogni singolo individuo. Durante questi mesi, gli italiani hanno dimostrato di
saper rispettare le regole (quando sono chiare) e di riuscire a
sopportare 'pesanti' rinunce. Adesso, oltre a dover fare i conti con il dolore per gli
oltre 66 mila decessi (ad oggi), le
conseguenze economiche generate dalla
pandemia e lo
stress fisico e psicologico, molti si ritroveranno a passare le feste in solitudine. Il
Natale, per molte famiglie, rappresenta una delle poche occasioni per
ricongiungersi con gli
affetti più cari, che spesso vivono distanti. E la delusione di non poter condividere dei momenti speciali con le persone più importanti sarà un ulteriore
'schiaffo' che fino all'ultimo si è tentato di
'schivare'. Fortunatamente, una buona notizia è arrivata:
"Se tutte le procedure di verifica sul vaccino 'Pfizer Biontech' da parte di Ema e Aifa saranno completate favorevolmente nelle date previste, l'Italia partirà con le prime vaccinazioni al personale sanitario il 27 dicembre". E' quanto ha scritto in un post su
Facebook il ministro della Salute,
Roberto Speranza. "Il 'Vaccine day' europeo", ha invece dichiarato il commissario al coronavirus,
Domenico Arcuri, parlando in conferenza stampa,
"sarà un giorno simbolico e noi cominceremo a vaccinare i target inseriti nella categoria prioritaria. Ma per avere un impatto sulla popolazione" ha aggiunto il premier,
Giuseppe Conte, "bisognerà raggiungere una percentuale di vaccinati sufficiente: almeno 10-15 milioni contiamo di averli già nella primavera inoltrata del 2021". Il
'Vaccine day' potrebbe simbolicamente rappresentare il
'regalo' che la stragrande maggioranza delle persone attendeva da mesi. E al di là di tutto, non sarà certo
l'impossibilità di festeggiare il Natale come da consuetudine, a far cadere in depressione e nel
pessimismo 'cosmico' l'intera popolazione. Il
'lockdown delle feste' non inciderà certamente sul futuro della nostra esistenza, mentre le scelte incombenti e determinanti per il
futuro dell'Italia che la nostra classe dirigente dovrà adottare nei prossimi mesi, soprattutto per contrastare l'attuale
recessione, devono avere la reale possibilità di
'rimettere in piedi' un Paese uscito con le
'ossa rotte' da un'esperienza
difficile. Con la speranza di poter tornare presto alla normalità, vi auguriamo di cuore un
buon Natale e un
2021 che diventi, per tutti,
l'anno della riscossa.