Con tutto il rispetto per la
signora Brigliadori, pensare che una
pandemia sia uno strumento di
punizione divina è semplice
paganesimo, che tende a ricreare una
società divisa in caste: quelle dei
salvati e quella degli
esclusi. Ma una società è
laica quanto più dimostra di essere
aperta e
inclusiva, in grado di porre rimedio a tutte le forme di
esclusione, rifuggendo dal
giudizio sommario e riammettendo nella società chi viene ritenuto
'macchiato' da una
'tara' qualsiasi. Se molti Paesi mancano nel tutelare i
diritti umani, oltre a quelli della
fede, non li si deve combattere con uno
scontro di civltà o con forme di
terrorismo da
'caccia alle streghe', bensì con un approccio
razionale, che sappia insistere sul dovere della
scienza nello svolgere il proprio compito. Il rispetto del
senso religioso è anch'esso un
diritto fondamentale dell'uomo, ma nessun evento catastrofico, neanche un
virus, può essere considerato uno strumento di
punizione divina, neanche il più
letale. Quindi, lasciamo che la
scienza organizzi la distribuzione dei
vaccini contro il
coronavirus, senza dimenticare di sviluppare forti
anticorpi anche contro il
fideismo, il
misticismo, la
superstizione e tutti gli
atteggiamenti fatalisti che nulla hanno a che vedere con la
fede. La
storia delle religioni ci dice, in realtà, che esse sono
superstizioni che impediscono la
fraternità, poiché spingono a vedere nella
fragilità del prossimo non un
pretesto di aiuto, vicinanza e
fratellanza, ma un motivo di
giudizio, sospetto o
divisione. E questo è il peggior
'frutto avvelenato' prodotto dall'assurda associazione tra
l'azione di Dio e la diffusione di una
patologia. Quanto più il
Covid 19 si rivela in tutta la sua
pericolosità, tanto più le
religioni divengono
superstizioni. E ciò vale sia per i
cattolici integristi, sia per i
fondamentalisti islamici. Attribuire a una
punizione divina la diffusione del
coronavirus in realtà
danneggia la fede, perché la declassa a
rito fatalista, a manifestazione tribale, con un
Dio più simile alle più antiche e capricciose
divinità pagane. E' possibile rimanere vittime di una
pandemia sia se si è
buoni, sia se si è
cattivi. In ciò decade ogni
validità scientifica delle
filosofie morali in generale e delle
religioni in particolare, degradandole a mero
sentimentalismo irrazionalista.