Prosegue il
'Sud dei cammini' al
Festival europeo delle vie Francigene, giunto alla sua
X edizione. Mercoledì scorso,
11 novembre 2020, le associazioni centromeridionali si sono incontrate
via webinar sul tema:
'Sereni e resilienti, oltre le avversità', in cui si è parlato dei
cammini nel sud: originali, sostenibili e ben frequentati. Oltre la
via Francigena e
l'Appia, è stato infatti presentato il reticolo che traccia le
vie della Storia, delle
identità e del
'turismo buono', comparandone le peculiarità e le potenzialità alla ricerca di una fruttuosa condivisione, a partire dalla
via Francigena nel sud al
cammino materano, a quello di
San Benedetto e oltre, considerando che
"i cammini pugliesi", ha affermato
Aldo Patruno, direttore generale del Dipartimento Turismo della Regione Puglia,
durante il suo intrvento di saluto,
"costituiscono la più estesa infrastruttura immateriale, spirituale, culturale e relazionale della Regione Puglia". Dopo il saluto di
Aldo Patruno e una presentazione dell'incontro a cura dell'architetto
Sandro Polci, direttore artistico del Festival europeo delle vie Francigene, sono intervenuti:
Angelo Fabio Attolico (via Francigena nel sud);
Davide Comunale (vie Francigene di Sicilia);
Simone Frignani (cammino di San Benedetto);
Alessandro Mantuano (cammino di San Francesco di Paola);
Alberto Renzi (cammino delle terre mutate);
Settimio Rienzo (cammino di San Nilo).
I recenti riconoscimenti dell'iniziativaDopo il recente riconoscimento della
Assemblea generale del
18 ottobre 2019, a
Bari, da parte della
Associazione europea delle vie Francigene (Aevf) quale
'reseau porter' della
via Francigena per il
Consiglio d'Europa, oltre
Roma fino a
Brindisi e a
Santa Maria di Leuca, sono seguite le decisioni del
Mibact (ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo,
ndr) di intervenire a sostegno di questa iniziativa e per la
via Appia Antica, dopo aver riconosciuto i confortanti numeri sia di
fruitori, sia di
operatori e
volontari come indicatori di una
vitalità tanto attesa quanto rincuorante. Per comprendere e assecondare virtuosamente tale fenomeno, il
Festival, giunto al traguardo della sua
decima edizione, ha voluto confermare la sua natura di
'Collective project', per riflettere e proporre un
"pensiero-avvenire" per ogni
camminatore consapevole e per valorizzare i borghi, le campagne e le periferie attraversate da una serie di iniziative.
"Assai più del resto della penisola", ha ricordato il professor
Renato Stopani, storico dei cammini,
"l'Italia meridionale ha conservato, per tutto il medioevo e sin oltre l'età moderna, l'impronta nelle infrastrutture viarie conferitale da Roma a livello di organizzazione territoriale: la 'regina viarum' (l'Appia), l'Appia Traiana e la Popilia hanno continuato a costituire le direttrici viarie per gli spostamenti di ampio orizzonte. Lo attestano gli stessi percorsi seguiti dagli eserciti bizantini, arabi, crociati, che sempre risulta abbiano seguito gli itinerari delle antiche consolari. Lo stesso accadrà nell'era dei pellegrinaggi, quando i pellegrini da tutti i Paesi della cristianità occidentale si dirigevano verso le mete delle 'peregrinationes maiores' altomedievali: il Santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano e Gerusalemme; i porti pugliesi; quelli della costa orientale della Sicilia, che costituivano i normali punti d'imbarco per la Terrasanta. Lungo gli stessi itinerari", ha sottolineato il
professor Stopani, "nasceranno poi altre mete di pellegrinaggio, spesso legate al fenomeno delle traslazioni dei Corpi Santi e di reliquie, da cui discendendono il culto di San Nicola a Bari o quello di San Bartolomeo a Benevento. Inoltre", ha aggiunto lo studioso,
"un ulteriore incremento ai pellegrinaggi sarà dato dal venire a esistenza di altri luoghi sacri, formatisi in rapporto con devozioni che riusciranno a superare la dimensione locale. Tutto ciò", ha concluso,
"porterà alla formazione di una vera e propria rete di cammini che si distenderà per tutto il meridione e che, solo ora, andiamo riscoprendo e fruendo. Ma se questa è la Storia", ha affermto
Sandro Polci, direttore artistico del
Festival europeo delle vie Francigene, "la contemporaneità ci offre una rete di cammini che, senza soluzione di continuità, narrano la dimensione europea coesa, culturale, religiosa e, ancora, ambientale come occasione di sviluppo turistico sostenibile. Ecco perché", ha concluso il direttore artistico del Festival,
"la decima amata edizione del Festival ha guardato a sud: perché in breve tempo ha reso fruibili moltissimi tratti, ha moltiplicato i fruitori e vive condizioni paesaggistiche in molte tratte integre ed emozionanti".