L'agopuntura, tecnica medica efficace a zero tossicità e costi ridottissimi, può diventare una risorsa del
sistema sanitario nazionale e della
sanità pubblica italiana. Lo dichiara
l'Ami, (Associazione agopuntura medica integrata, ndr) che ha organizzato, lo scorso
17 ottobre 2020, alle ore
17.30 presso
l'Accademia dei Fisiocritici di
Siena, una
'Conferenza-Confronto' su
'Agopuntura e Università'. L'evento ha chiuso il
I corso di perfezionamento universitario di
Agopuntura in neurologia dell'Università di
Siena. Ospite d'onore, il professor
Luciano Roccia, uno dei padri
dell'agopuntura moderna in
Italia, che ha riportato l'attenzione sulla necessità che questa tecnica riprenda il suo percorso di
formazione e
ricerca universitaria, con il conseguente utilizzo nella
clinica ospedaliera. Questo specialista, infatti, è stato promotore del primo corso universitario di
agopuntura nel
1974, inserendola come nuova
'branca' della cattedra di
semeiotica chirurgica, di cui era titolare presso
l'Università di Torino. Un percorso che
l'agopuntura italiana aveva iniziato alla fine del
XVIII secolo e che nel
XIX vide molti illustri chirurghi e docenti universitari praticarla nella loro corrente attività clinica. Il
professor Roccia, dopo un breve intervento del presidente
dell'Ami, Cecilia Lucenti, ha aperto un dibattito con gli invitati presenti in sala, per approfondire questo argomento. Tra questi, docenti universitari, primari ospedalieri, agopuntori e rappresentanti della politica sia regionale, sia nazionale. La presenza dell'onorevole
Rosa Maria Di Giorgi (Pd) ha rappresentato l'occasione per analizzare la bozza della
proposta di legge che
l'Ami ha elaborato come base per un confronto che conduca al superamento di uno
'stallo' il quale, attualmente, vede
l'agopuntura riconosciuta da decenni come
'atto medico' - riservato solo a laureati in
medicina - ma non ha mai portato a una conseguente
didattica universitaria, né alla formazione di un
Albo vero e proprio, che definisse l'identità professionale del
medico agopuntore, come per le altre discipline mediche.
"È giunto il momento", ha dichiarato a margine del convegno
Cecilia Lucenti, "che questa tecnica medica, efficace, a zero tossicità e a costi ridottissimi, diventi una risorsa del sistema sanitario nazionale e della sanità pubblica italiana". L'emergenza
Covid ha concesso di ospitare pochi invitati, ma la conferenza, trasmessa
'in streaming' su
Facebook e sulla piattaforma
Zoom, ha ospitato, benché
'in remoto', più di un centinaio di persone tra relatori e partecipanti. Il professor
Luciano Roccia, considerato - lo ribadiamo - uno dei padri fondatori
dell'agopuntura moderna, ha riassunto il proprio percorso
"andando a riscoprire un'attività già iniziata, in Italia, alla fine del '700 e che, a partire dall'800, aveva visto molti chirurghi e docenti universitari praticare questa medicina all'interno dell'ambito clinico". Nel
1972, il
professor Roccia è stato il primo medico occidentale a eseguire con successo interventi chirurgici in anestesia con
agopuntura. Molti i riconoscimenti internazionali ottenuti, tra i quali, nel
1973, l'invito - primo medico occidentale -
all'Istituto superiore di agopuntura dell'Accademia di medicina tradizionale cinese a
Shanghai, al fine di tenere un ciclo di conferenze sulla materia. In
Italia, nel
1978, è stato nominato membro della
Commissione ministeriale della Sanità per la regolamentazione dell'agopuntura e, in seguito, membro della
Commissione della
Federazione nazionale degli Ordini medici. E' anche autore di numerosi libri
sull'agopuntura e di più di
100 pubblicazioni scientifiche, oltre a essere consulente scientifico di importanti trasmissioni televisive come
'Check-Up', 'Opinioni a confronto', 'Mi manda Rai 3' e
'Uno Mattina'. La presidente
dell'Ami, dottoressa
Cecilia Lucenti, laureata in medicina e chirurgia presso
l'Università di Siena, nel
2006 si è diplomata in
agopuntura alla
Scuola di Firenze. Successivamente, ha conseguito i
Master in
agopuntura all'Università di Firenze e in
Neuroauricoloterapia presso
l'Università di Parigi. È stata allieva di maestri di rilievo internazionale, tra cui
Toshikatsu Yamamoto, Teh Fu Tan, Jeongwa Song, Palden Carson e
David Alimì. È docente al
Master di agopuntura dell'Università Tor Vergata in Roma. Dal
2006, svolge l'attività di
'medico agopuntore' a
Siena e a
Roma. Grazie agli insegnamenti del
dottor Yamamoto e del
professor Alimì, la
Lucenti si è specializzata nel
recupero motorio dei pazienti con
disturbi neurologici gravi. Si occupa anche di patologie della
'performance' sportiva e
artistica e ha portato, nel nostro Paese,
l'agopuntura estetica: 'Agolifting'. Il gruppo da lei presieduto,
l'associazione agopuntura medica integrata (Ami), è un network formato da medici e sostenitori, nato nel
2018 allo scopo di integrare
l'agopuntura con il sapere e le diagnostiche della
medicina occidentale. L'associazione
Ami nasce a
Siena, in
Toscana, regione molto sensibile all'integrazione delle
medicine dove, non a caso, è nato il primo
ospedale italiano di
medicina integrata: il
Centro ospedaliero di
Pitigliano (Gr), progetto pilota per integrare
l'agopuntura nella
riabilitazione neurologica e
ortopedica, in
oncologia e in
geriatrica. Per ulteriori informazioni:
www.agopunturaintegrata.it e
info@agopunturaintegrata.it