Michela ZanarellaDante Maffìa torna in libreria con una raccolta di poesie dal titolo potente, incisivo, liberatorio: 'Il suicidio, lo stupro e altre notizie' (Whitefly Press, 2020). Autore affermato, con una carriera costellata di riconoscimenti nazionali e internazionali, candidato al premio Nobel per la letteratura, Maffìa si presenta ai lettori attraverso una realtà editoriale indipendente: la Whitefly Press. L'autore non sceglie i grandi marchi, continua ad agire controcorrente, senza cedimenti al compromesso, lontano dalle dinamiche più spinte del mercato librario. Questa sua nuova pubblicazione potrebbe sembrare una provocazione, ma lo è solo in parte. Raccontare il vero, entrare nel vivo delle situazioni, anche le più cruente, è più che altro un'esigenza dettata dalla forza della parola, poiché non c'è limite per la poesia: si possono trattare anche temi duri, apparentemente scomodi. Non è semplicemente un narrare in versi alcuni fatti di cronaca, ma un entrare e uscire dalla notizia. La direttrice editoriale della Whitefly Press, Gabriella Montanari, ci introduce alla raccolta presentando l'uomo ancor prima dell'autore. Maffìa è infatti persona generosa, di rara sensibilità. E la sua scrittura incarna la sua stessa identità. Una foto di repertorio, datata 1967, ritrae Dante Maffìa con Rafael Alberti e Ignazio Delogu: tre personalità della letteratura mondiale molto diverse molto tra loro, ma unite dalla 'poiesis'. Uno scatto significativo, che racchiude la bellezza di un'esperienza condivisa. Il primo poemetto del volume affronta il tema del suicidio. La protagonista è Genoveffa, una pazza che arriva a togliersi la vita in una notte di luna piena. Sin dai primi versi, s'intuisce l'importanza dei simboli, la necessità del poeta di creare immagini efficaci. Il lettore vede, sente, si trova catapultato in una realtà difficile, piuttosto cupa: "La frenesia del bianco/la dalia che strilla/piange/chiama a raccolta gli altri fiori/si strappa i capelli". Il bianco, in oriente, assume il significato del passaggio dalla vita alla morte. E la 'dalia' è un fiore che appartiene allo stesso genere dei crisantemi: nel linguaggio dei fiori le viene attribuito il significato simbolico del presagio. La scena si muove tra "pestiferi luoghi" e "pareti sudate". Il ritmo è incalzante, i versi taglienti, immersi in un buio che si espande. Non è affatto facile descrivere un gesto estremo in poesia, ma Maffìa sa come trasformare l'inferno in un canto sublime. La sua penna procede spedita, senza tentennamenti. Il secondo poemetto racconta la storia di Adelaide, sedicenne stuprata e uccisa. Altro tema delicato, lo stupro: troppe le donne che subiscono violenza. Il poeta non si tira indietro, si espone coraggiosamente facendo emergere le brutture umane e gli aguzzini diventano "branco di lupi stupidi/che azzannano senza avere fame". Nella sezione 'l'effimero al comando', il poeta non fa sconti a nessuno e porta in superficie verità spesso taciute della società: "Gli sbarchi dei clandestini/ridotti a patti politici/come se fame e guerra fossero/scrivanie ben ordinate". Il suo è un canto sempre più pungente, che tende al giusto. Trovare la luce nell'oscurità è compito assai arduo. Maffìa usa la poesia per esorcizzare il male, risponde al buio con la bellezza, perché raschiando nel fondo c'è speranza.

Il suicidio, lo stupro e altre notizie
di: Dante Maffia
Editore: Whitefly Press
Pagg. 224
18,00


L'autore
Dante Maffia è nato a Roseto Capo Spulico (Cs), in Calabria, nel 1946. Vive a Roma. Nel 1974, Aldo Palazzeschi lo segnala al grande pubblico della poesia con l'opera 'Il leone non mangia l'erba'. Ha fondato e diretto: 'Il Policordo' e 'Poetica'. Ha collaborato a lungo con il quotidiano: 'Paese Sera'. Presente in molti programmi Rai, quali: 'I libri della Rai'; 'Nuova Antologia'; 'Misure critiche'; 'Belfagor'; 'Otto/Novecento'; 'Cartolaria'; 'Il Bel Paese'; 'Hortus'; 'Lunarionuovo'; 'Idea'; 'Poiesis'. Nel 2004, Carlo Azeglio Ciampi lo ha insignito della Medaglia d'oro alla Cultura della Presidenza della Repubblica. Ha pubblicato numerosi volumi sia in poesia, sia in prosa. I suoi testi sono tradotti in molte lingue.





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