Raffaella Ugolini"Erano talmente alte, che mi stesi sul pavimento per fotografarle". Sono passati 19 anni, ma nessuno mi toglierà mai dalla mente quei momenti interminabili. Mi resi conto, per la prima volta nella vita, che nulla sarebbe stato più lo stesso, in termini di sicurezza personale. Non ho mai più viaggiato da cittadina del mondo, tranquillamente. Ho continuato a farlo, perché è la cosa che amo di più. Ma nel profondo, da allora ho sempre avuto quel senso di 'paura' latente. Come uno 'sliding doors', la percezione della realtà si è fatta più acuta. Il potere, qualunque esso sia, crea tragedie e diseguaglianze. E ora che combattiamo contro un mostro subdolo e assordante chiamato #coronavirus, al quale abbiamo contribuito noi tutti esseri umani - o meglio disumani - a scatenare, utilizzando le risorse del nostro pianeta in modo non sostenibile, mi torna chiaro agli occhi lo scatto #TheFallingMan: la rappresentazione emblematica della banalità del male. Una fotografia simbolo della tragedia umana, scattata da Richard Drew dopo l'attentato alle torri gemelle di New York, l'11 settembre 2001. Il giorno esatto della mia consapevolezza dell'esistenza del male.


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