"Erano talmente alte, che mi stesi sul pavimento per fotografarle". Sono passati
19 anni, ma nessuno mi toglierà mai dalla mente quei
momenti interminabili. Mi resi conto, per la prima volta nella vita, che
nulla sarebbe stato più lo stesso, in termini di sicurezza personale. Non ho mai più viaggiato da
cittadina del mondo, tranquillamente. Ho continuato a farlo, perché è la cosa che amo di più. Ma nel profondo, da allora ho sempre avuto quel senso di
'paura' latente. Come uno
'sliding doors', la percezione della realtà si è fatta più acuta. Il potere, qualunque esso sia, crea tragedie e diseguaglianze. E ora che combattiamo contro un mostro subdolo e assordante chiamato
#coronavirus, al quale abbiamo contribuito noi tutti esseri umani - o meglio disumani - a scatenare, utilizzando le risorse del nostro pianeta in modo
non sostenibile, mi torna chiaro agli occhi lo scatto
#TheFallingMan: la rappresentazione emblematica della banalità del male. Una fotografia simbolo della tragedia umana, scattata da
Richard Drew dopo l'attentato alle
torri gemelle di
New York, l'11 settembre 2001. Il giorno esatto della mia consapevolezza
dell'esistenza del male.