Osservando le interviste e le
battute in voce raccolte durante la manifestazione
'anti-Covid' di sabato scorso a
Roma, non abbiamo potuto esimerci dall'esplodere in una
fragorosa risata quando abbiamo ascoltato un gruppo di persone che, all'interno di un corteo
'No mask', si è presentato con la
mascherina in volto. In pratica, questo gruppo di cittadini contestava solo il
Covid degli altri: una contraddizione talmente palese da rasentare il
ridicolo. Eppure, esistono alcune
frange di italiani che son fatti proprio così, sotto il profilo antropologico: prendono delle decisioni totalmente
unilaterali, nell'assurda pretesa di poter
giudicare gli altri. Siamo di fronte a delle
evidenti dissociazioni: la prova di come la
massa sia, al contempo,
alienata e
alienante. Tutto questo è stato causato da quella
cultura dell'intrattenimento che ha finito col giustificare qualsiasi
stranezza, nel tentativo di fare notizia: la rappresentazione di una
piattezza omologativa giunta all'ultimo stadio. Tutta questa importanza data
all'immagine, svuotando i
contenuti al fine di renderli
marginali, è una forma di
'mediazione' ambigua, ineffabile, distorta. Certa gente tende sempre più a comportarsi da
'buffoni', come quando si cerca riparo dalla pioggià mettendosi uno
scolapasta in testa, anziché aprire
l'ombrello. Una
'farsa' che non dovrebbe nemmeno essere trattata giornalisticamente: sarebbe come giudicare
artistico un semplice
gesto inconsulto, giustificando la
follia. Personalmente, mi è venuta in mente
un'amica del passato con evidenti tendenze
depressive, che un giorno tentò di
suicidarsi recidendosi le vene dei polsi con un rasoio: un'idea ben presto
abbandonata, poiché era finito il
disinfettante che le evitasse una qualche
infezione. Molti italiani, grazie alla logica dei
'modelli imposti' sono, oggi, così: dicono di voler fare una cosa,
declamano la loro volontà di protesta, ma si guardano bene dall'assumersi una qualsiasi
responsabilità. Ecco per quale motivo siamo costretti a far ricorso alla
compassione: l'unico sentimento potenzialmente in grado di riuscire a cambiare radicalmente questo Paese, divenuto sempre più
assurdo. E anche un po'
volgare.