Il
'Ricordanze/Emergenze Festival' trae il proprio nome da due cause. Da un lato, la suggestione di
Giacomo Leopardi, che definì
"Monti azzurri" i
Sibillini visti nelle
'Ricordanze', con la sua comunità legata da una coesa
Unione montana orgogliosa di tale visione, poetica e sospesa, grazie alla sua natura intensa e suadente e a genti appassionate; dall'altro, le
emergenze che ne assillano il territorio:
denatalità e
invecchiamento, l'eterno
post-sisma, fino alla
pandemia globale. Il festival è stato organizzato
dall'Unione montana dei Monti Azzurri, da
Unicam, dall'associazione Borghi autentici d'Italia e dal
X Festival europeo delle vie Francigene. L'iniziativa è alla sua
prima edizione ed è stata inaugurata lo scorso
19 luglio 2020. Essa prevede una serie di appuntamenti, sino al prossimo
10 agosto 2020. "Si tratta", afferma
Gianpiero Feliciotti, presidente
dell'Unione montana, "di un'iniziativa per tornare a vederci e trovare stimoli nuovi, oltre ogni criticità. Il perché del festival?", si domanda invece il direttore artistico,
Sandro Polci, "ma ovviamente per cogliere le tendenze in atto che, a volte, in Europa fanno scuola, come accade per il cibo, le narrazioni e la cultura. Oltre ogni inopportuna rassegnazione". Il percorso artistico è cominciato domenica
19 luglio da
Tolentino (Mc), con una provocazione rivolta al critico
Philippe Daverio da parte di
Sandro Polci circa la superiorità dell'arte sulle regole dell'economia:
'Perché l'arte arriva prima dell'economia'? La manifestazione sta proseguiendo in questi giorni: il
31 luglio, con l'ascolto delle sapienti parole di
Stefano Papetti, docente e responsabile delle
Gallerie di
Ascoli Piceno, sul tema della
'Peste vinta?' sollecitato da due quadri esposti per una sola sera, dal crepuscolo alla notte: il primo di
Osvaldo Licini, maestro del
'primitivismo fantastico', a
Monte San Martino (Mc); il secondo di
Nino Ricci, 'umanista immoto', nel suo novantesimo anno di vita, esposto il
1° agosto a
Camporotondo di Fiastrone (Mc). Il percorso procederà con specifici approcci: il tema del
cibo è protagonista la sera del
2 agosto, a
Belforte del Chienti (Mc), con la presentazione dello splendido libro
'La cucina picena' (Tarka Edizioni), scritto nel
1993 da
Allan Evans, recentemente scomparso e
Beatrice Muzi, che da
New York darà il suo contributo insieme al professor
Carlo Cambi, presente all'appuntamento. Il
4 agosto, a
Santangelo in Pontano (Mc), è la volta dei
'Cammini di fede, cultura e turismo: insieme è futuro. Dalle radici storiche della Via Francigena al bel vivere dei borghi'. Si tratta di un confronto a più voci, tra cui quella del professor
Massimo Sargolini, allietato da musiche d'epoca. Ancora
arte culinaria il
7 agosto a
Loro Piceno (Mc), con il nuovissimo
'I sapori della cucina monastica: memorie e antichi ricettari delle Marche' (Il Lavoro Editoriale) di
Tommaso Lucchetti, con l'editore
Giorgio Mangani. Il percorso di
'Ricordanze/Emergenze Festival' prosegue
l'8 agosto a
Colmurano (Mc), con il confronto sulla ricerca
'Cibo e dintorni (rurali)' dell'Associazione Borghi autentici d'Italia - realizzata da
Sandro Polci - con l'intervento del segretario generale dell'associazione,
Maurizio Capelli e del direttore provinciale della
Coldiretti, dottor
Giordano Nasini. Domenica
9 agosto sarà la volta di
Gualdo (Mc), con il dibattito:
'Silver Cohousing: i giovani ottantenni e la qualità della vita insieme, concrete possibilità di condivisione abitativa'. Saranno presenti il vescovo emerito di
Fabriano-Matelica, don
Giancarlo Vecerrica, il rettore
Unicam, Claudio Pettinari e il presidente
dell'Unione Monti Azzurri, Gianpiero Feliciotti. A chiudere la serie di incontri, lunedì
10 agosto si terrà un breve cammino nel parco dei
'Paesaggi d'acqua' a
Penna San Giovanni (Mc) e un concerto d'arpa in radura della musicista
Lucia Galli alla
'Luna gibbosa e calante'. Insomma, il
'Ricordanze/Emergenze Festival' è nato in questa
estate 2020 certamente particolare, tra gli spiragli concessi dalle misure di
sicurezza sanitaria; invita a uscire, con le dovute
cautele, dall'universo sospeso di
solitudine telematica degli ultimi mesi, per ragionare e per
'ben essere' insieme. Lo fa grazie a una comunità legata da una coesa
Unione montana, orgogliosa della visione poetica della sua natura, intensa e suadente, e con le sue
genti appassionate.