Vittorio LussanaIl sito Fanpage.it ha giudicato in questi giorni "incomprensibili" le rimostranze "di alcuni utenti" in merito a 'sta cavolo di foto della Ferragni agli Uffizi, innanzi alla 'Nascita di Venere' del Botticelli. Incomprensibili per loro, ovviamente, che non fanno un minimo di formazione interna alla propria redazione e che non riescono mai, ma proprio mai, a lanciare un giovane giornalista, armato di buone idee e preparazione. Naturalmente, per questioni di tasse, perché in questo Paese versare 4 euro e 'spicci' di ritenuta d'acconto per un articolo è considerata una spesa da 'coglioni': se un giovane vuol fare il giornalista, se li versi da solo i suoi contributi. Ciò che è veramente incomprensibile, invece, è il fatto che si continui a mescolare il marketing con l'informazione, contribuendo a mantenere in piedi una confusione pazzesca tra pubblicità e notizia; incomprensibile è Facebook, che da giorni funziona malissimo e nessuno dice niente; incomprensibile è il fatto che la valutazione di una notizia sia un punto formativo fondamentale, nel campo dell'informazione e che uno 'snodo' del genere venga giudicato "incomprensibile" dal 'pulpito' di 'Fanpage.it': eh! Stiamo parlando con Moravia e Pasolini, praticamente. Che la Ferragni si sia finalmente degnata di recarsi alle Gallerie degli Uffizi per apprezzare dei beni eterni, divenuti patrimonio dell'umanità, non è affatto una notizia: ci dispiace, ma le cose stanno esattamente così. La stessa Sophia Loren immortalata accanto alla 'Gioconda' nel 1964, come attrice era già un mito in tutta Europa e si accingeva a partire per Hollywood perché era un talento autentico, non perché fosse 'bona e basta': hai capito, Piccinini? La Loren è sempre stata brava prim'ancora che bella, poiché ha saputo interpretare tutte le donne italiane, da quelle dei ceti più umili a quelle più sofisticate. In ogni caso, a prescindere dalla polemica, qui il problema non sono neanche la Ferragni o gli Uffizi, ma il settore editoriale, ormai composto unicamente da parassiti e incompetenti, mentre l'articolo di Tomaso Montanari al 'Fatto quotidiano' dovrebbe esser letto nelle scuole, per far capire sin da subito ai nostri ragazzi da dove nasca questa continua degenerazione da dissociati, dove anche le giornaliste di talento, preparate e con un italiano perfetto, finiscano col convincersi che, per riuscire ad emergere, ci si debba sovraesporre con continui 'selfie' quotidiani, al fine di mostrare le gambe anziché mettersi a scrivere e dimostrare le proprie qualità reali. E' esattamente questa la strada per finire nei classici recinti del maschilismo italiano, che prevedono l'esistenza di due sole categorie di donne: le 'madri-serve' e le 'prostitute-oche'. La verità è che, in Italia, ci si lamenta sempre per la mancanza di meritocrazia, ma poi nessuno la vuole. E la logica della 'scorciatoia' e delle 'furbizie', alla fine vince sempre. Ed è questo a essere veramente incomprensibile.




Direttore responsabile di www.laici.it, della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it) e di 'A.Live' - Giornale socialista (www.avanti.live)


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