Il sito
Fanpage.it ha giudicato in questi giorni
"incomprensibili" le rimostranze
"di alcuni utenti" in merito a 'sta cavolo di foto della
Ferragni agli
Uffizi, innanzi alla
'Nascita di Venere' del
Botticelli. Incomprensibili
per loro, ovviamente, che non fanno un minimo di
formazione interna alla propria redazione e che non riescono mai, ma proprio mai, a lanciare un
giovane giornalista, armato di buone idee e preparazione. Naturalmente, per questioni di
tasse, perché in questo Paese versare
4 euro e 'spicci' di
ritenuta d'acconto per un articolo è considerata una spesa da
'coglioni': se un giovane vuol fare il
giornalista, se li versi da solo i suoi
contributi. Ciò che è veramente
incomprensibile, invece, è il fatto che si continui a mescolare il
marketing con
l'informazione, contribuendo a mantenere in piedi una
confusione pazzesca tra
pubblicità e
notizia; incomprensibile è
Facebook, che da giorni funziona malissimo e nessuno dice niente;
incomprensibile è il fatto che la
valutazione di una
notizia sia un punto formativo fondamentale, nel campo dell'informazione e che uno
'snodo' del genere venga giudicato
"incomprensibile" dal
'pulpito' di
'Fanpage.it': eh! Stiamo parlando con
Moravia e
Pasolini, praticamente. Che la
Ferragni si sia finalmente
degnata di recarsi alle
Gallerie degli Uffizi per apprezzare dei beni eterni, divenuti patrimonio dell'umanità, non è affatto una
notizia: ci dispiace, ma le cose stanno esattamente così. La stessa
Sophia Loren immortalata accanto alla
'Gioconda' nel
1964, come attrice era già un
mito in tutta
Europa e si accingeva a partire per
Hollywood perché era un
talento autentico, non perché fosse
'bona e basta': hai capito,
Piccinini? La
Loren è sempre stata
brava prim'ancora che
bella, poiché ha saputo interpretare tutte le
donne italiane, da quelle dei
ceti più umili a quelle più
sofisticate. In ogni caso, a prescindere dalla polemica, qui il problema non sono neanche la
Ferragni o gli
Uffizi, ma il
settore editoriale, ormai composto unicamente da
parassiti e
incompetenti, mentre l'articolo di
Tomaso Montanari al
'Fatto quotidiano' dovrebbe esser letto nelle
scuole, per far capire sin da subito ai nostri ragazzi da dove nasca questa continua
degenerazione da dissociati, dove anche le
giornaliste di talento, preparate e con un italiano perfetto, finiscano col convincersi che, per riuscire ad emergere, ci si debba
sovraesporre con continui
'selfie' quotidiani, al fine di mostrare le
gambe anziché
mettersi a scrivere e dimostrare le proprie
qualità reali. E' esattamente questa la strada per finire nei classici
recinti del
maschilismo italiano, che prevedono l'esistenza di
due sole categorie di donne: le
'madri-serve' e le
'prostitute-oche'. La verità è che, in
Italia, ci si lamenta sempre per la mancanza di
meritocrazia, ma poi
nessuno la vuole. E la logica della
'scorciatoia' e delle
'furbizie', alla fine vince sempre. Ed è questo a essere veramente
incomprensibile.