Nell'ambito dei
'Digital Talks' dedicati all'emergenza
Covid-19, organizzati settimanalmente
dall'Università telematica internazionale Uninettuno, si è tenuto lo scorso
21 maggio, in
diretta streaming sul sito e sulla pagina Facebook dell'Ateneo, il
'webinar' promosso dalla
Facoltà di Giurisprudenza di
Uninettuno, dal titolo:
'Le fonti del diritto e l'organizzazione dello Stato alla prova dell'emergenza: chi governa i diritti fondamentali'? L'obiettivo era quello di creare un'occasione di riflessione pubblica sulla tenuta del sistema delle
fonti del diritto, innanzi alla questione della tutela della salute e dell'organizzazione amministrativa tra
Stato e
Regioni. L'evento è stato introdotto e moderato da
Giovanni Pesce, docente di Diritto dell'Amministrazione digitale presso la
Uninettuno. Tra i relatori:
Guido Corso, professore emerito dell'Università degli studi di
Roma Tre e il professor
Alessandro Pajno, presidente emerito del
Consiglio di Stato, nonché docente di Diritto processuale amministrativo alla
Luiss di
Roma e direttore scientifico della
Ricerca sulla democrazia nella società digitale presso la
Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine. "Prosegue l'impegno della nostra Università", ha dichiarato il Rettore di
Uninettuno, professoressa
Maria Amata Garìto, "nel creare occasioni di approfondimento, analisi e riflessione sulle ripercussioni che l'attuale fase di emergenza produce nella nostra società, sulla sfera economica, sociale e umana. L'evento", ha proseguito il professor
Alessandro Pajno, "ha trattato alcuni temi di indubbio interesse, rispetto ai quali è ancora il tempo delle domande, pur nella consapevolezza che la pandemia sta trasformando la relazione tra Stato e cittadini nei principali Paesi occidentali. Ma allora", si è domandato lo studioso,
"come e in che misura sono stati limitati i diritti dei cittadini e l'equilibrio tra i poteri dello Stato? Gli esecutivi restituiranno i poteri che si sono presi? Perché alcuni sistemi sanitari sembrano aver funzionato meglio in alcune Regioni che in altre"? E ancora:
"E' opportuna una norma costituzionale sulle fasi di emergenza, con l'indicazione esplicita di poteri e limiti temporali e procedurali? Lo scoppio dell'emergenza da Covid 19", ha commentato il
professor Pesce, "oltre a portare sofferenze a un numero considerevole di persone in tutto il mondo, ha avuto un impatto fondamentale sul funzionamento degli Stati, delle loro istituzioni democratiche e dei sistemi giuridici. Se è comprensibile che i governi abbiano fatto ricorso a misure eccezionali, nel tentativo di ottenere il controllo sulla diffusione del Covid 19, è altrettanto sicuro che tali misure hanno limitato e limiteranno anche in futuro, inevitabilmente, i diritti fondamentali dei cittadini. Deve comunque ritenersi nell'interesse di tutti che le misure siano imposte e applicate nel quadro dei principi democratici e dello Stato di diritto. Fra i territori interessati dalla pandemia", ha concluso il
professor Corso, "c'è anche il territorio del diritto. Dunque, ci si chiede: il sistema giuridico italiano offre una risposta ai problemi sollevati dal coronavirus? Il diluvio di provvedimenti che ha sommerso l'Italia in questi tre mesi è in qualche misura inerente a un sistema policentrico, il cui il centro, ossia il governo nazionale, è tradizionalmente e volutamente debole? Da qui, la molteplicità delle risposte, spesso scoordinate, che sommandosi hanno inflitto agli italiani forti limitazioni dei loro diritti, forse superiori a quelli subiti dai cittadini degli altri Paesi".