Vittorio LussanaLa politica italiana si è letteralmente riempita di 'personaggi' che, nella vita, avrebbero dovuto occuparsi di tutt'altro. E tutti i Partiti, nessuno escluso, sembrano aver partecipato a una 'gara' nello scegliersi gli esponenti peggiori in circolazione, per pura superficialità. Si continua a ragionare su criteri di massa, anziché di competenza: più si somiglia al popolo, si parla come il popolo o ci si comporta come il popolo e più si va avanti. Ci ritroviamo letteralmente inermi innanzi al trionfo del basso profilo, a un punto tale di bassezza che persino l'evidente identità antidemocratica di Giorgia Meloni sembra 'spiccare' rispetto alle altre. Pur di riuscire a riconoscere chi è veramente cresciuto in un Partito e ha avuto un minimo di 'scuola', ci tocca rivalutare formazioni come Fratelli d'Italia, nel tentativo di salvare il salvabile. Nella Lega di Salvini ci sarebbero dei profili interessanti, come dimostrato dal Governatore del Veneto, Luca Zaia, tanto per fare un nome. Eppure, è avanzato questo gruppo 'salviniano', composto da 'casinisti' irresponsabili. Anche l'altra sera, ascoltando il dibattito a 'Piazzapulita', la trasmissione de 'La7' condotta da Corrado Formigli, c'era chi insisteva sulla creazione di una moneta 'parallela' da caricare sul conto delle aziende, per metterle nelle condizioni di investire rapidissimamente al fine di coprire, in qualche modo, il 'buco' bimestrale formatosi nei loro bilanci. Ciò senza riuscire minimamente a comprendere che quando s'immette troppa moneta in circolazione, il mercato risponde rialzando i prezzi, generando un'inflazione che si ripercuote sui ceti meno abbienti: 'roba' da primo anno di Economia e Commercio. Il mercato è come un cavallo che corre a briglie sciolte: lo abbiamo sottolineato più volte. Eppure, si continua a credere che le sue reazioni possano essere automatiche, come quando si spinge un pulsante e si mette in moto un trattore. Anche quando i soldi circolano, si crea inflazione, proprio perché gli operatori sul mercato vedono avvicinarsi la curva della domanda di consumo a quella dell'offerta. In un momento in cui tutti comprano, o vorrebbero comprare, è chiaro che il prezzo di un bene qualsiasi cominci a salire. I prezzi salgono sia quando un bene è scarso, sia quando esso è richiesto, ovvero: possiede una domanda. In buona sostanza, il mercato è quella 'cosa' che, se non riesce a 'fregarti' da destra, ci prova da sinistra. Ma tutto questo dimostra solamente il dominio incontrollato di una mentalità 'meccanicista', completamente alienata. Tutti vorrebbero ottenere la prima cosa che viene loro in mente in quanto mero 'meccanismo', privo sia di anima, sia di sostanza. Una vera e propria degradazione antropologica: tutti giudicano tutti. E si 'straparla' senza avere un minimo di 'contezza' in merito a quanto si afferma, piazzando continuamente delle 'bombe' alla base di quel poco che, per fortuna, ancora resiste o risulta semplicemente esistente. Non ci si rende minimamente conto di quel poco che si è. Si arriva a criticare una professionista come Giovanna Botteri, una che alza il telefono e parla con le cancellerie di tutto il mondo, per la scarsa cura della propria immagine. Tutto ciò, nel bel mezzo di una quarantena, in cui non puoi neanche farti un taglio alla 'Kocis' o la 'scodella' dei domenicani. Qui da noi non si ha il coraggio di constatare quanto si è 'brutti' dentro, interiormente. Di quello che passa ogni giorno sui social è persino inutile parlarne: ho dovuto spendere miliardi di parole e migliaia di commenti per far capire alla gente che anche un premio Nobel può sbagliare, che ragionare in base ai 'titoli' è puro formalismo, basato su un'accezione della cultura in quanto mero 'bagaglio'. La verità è che tutti stanno percependo come il terreno delle proprie certezze improvvisamente stia venendo a mancare. Di colpo appare evidente come metodi, atteggiamenti e sicurezze che solo fino a ieri si credevano immutabili stanno lasciando unicamente la loro 'puzza di zolfo', che altro non è che il 'fumo del diavolo'. In una società spettacolarizzata, tutta basata sulla mera apparenza, si è portati persino a definire il giornalismo una semplice "attività mediatica". Ogni singola trasmissione televisiva o radiofonica pretende un lavoro 'dietro le quinte', in cui nulla viene lasciato al caso. Invece, per i più, uno prende, esce di casa, si reca alla radio o alla tv e va 'in scena' come se fosse una vuota rappresentazione priva di sostanza, senza alcuna visione coerente o integrale. Una superficialità 'bislacca', da persone che, grazie al benessere del passato, non hanno mai affrontato il benché minimo problema. Persino le spie del mondo anglosassone, in passato glorificate dall'astuto Ian Fleming - che era egli stesso una spia del controspionaggio britannico - si lasciano andare a ipotesi totalmente 'fumose' sulla Cina senza essere mai entrati, neanche per sbaglio, in un laboratorio di ricerca. Si apre la bocca e le si dà fiato. Un nostro buon articolo di approfondimento, pubblicato proprio in questo numero di 'Laici.it' a firma Valentina Spagnolo, chiarisce bene quali siano state le colpe della Cina di fronte ai primi casi di coronavirus: un'ottusità autoritaria, una profonda incertezza, un dileggio della professionalità spaventoso. Sono questi i veri mali da combattere. In Cina, come in tutti gli altri Paesi del mondo. Errori di sottovalutazione commessi persino da Donald Trump, che adesso si erge a giudice incontrastato degli sbagli altrui. In un modo o in un altro, in un momento anziché un altro, in una fase anziché un'altra, in questa pandemia planetaria tutti quanti abbiamo sbagliato qualcosa, ma ci si rifiuta ottusamente di andare a vedere dove e in che cosa. E si giudicano sempre gli altri, rifiutando ogni principio di responsabilità individuale. Perché siamo tutti 'figli di Caino': questa è la verità. Quando Dio chiese all'empio fratricida "dov'è tuo fratello?", costui ebbe il coraggio di rispondere: "Sono forse io il custode di mio fratello"? Siamo tutti figli suoi, del primogenito che, prima della nascita di Abele, non solo era l'unico figlio di Eva, ma era addirittura l'unico figlio al mondo. Eppure, non si riesce a far comprendere tutto questo, a convincere la gente che deve rinunciare al proprio narcisismo, il quale da decenni, ormai, sta generando danni incalcolabili, assai più gravi del Covid 19. Una società letteralmente allo 'sfascio', che non possiede alcuna speranza, né volontà di riscatto o redenzione. E a trarre una simile conclusione non è un mistico o un religioso, bensì il direttore responsabile di 'Laici.it', cioè di una testata anticlericale. Dobbiamo insegnare noi a tutti quanti gli altri cosa siano fede, etica e convinzione, in una gigantesca partita a 'Mercante in fiera'; dobbiamo essere noi a ricordare alla gente che persino Roma ha avuto un imperatore libico, dunque di colore, come Settimio Severo; dobbiamo essere noi a far notare che, nell'Otello di William Shakespeare, l'uomo più ricco e potente del Mediterraneo viene definito: "Il 'moro' di Venezia". Noi non abbiamo alcuna nostalgia nei confronti dell'origine, del paradiso terrestre o della 'cosa' che ha dato il via a tutto il genere umano, perché abbiamo sempre saputo che una convinzione del genere dev'essere contrastata dalla ragione, dallo spirito critico. E adesso tutti criticano tutti, senza voler comprendere che ci sono fatti, nel mondo, che accadono per conto proprio, di cui non è realmente colpevole nessuno. Erano tutti dei 'fortunati', anzi dei 'miracolati', prima del Covid 19 e neanche lo sapevano. Li incontravi per strada, per andare a mangiare una pizza e ti chiedevano di quale segno zodiacale tu fossi. E tu, anziché tirare loro un 'ceffone', finalizzato a risvegliarli dal proprio torpore, per amore di conversazione rispondevi che eri della 'bilancia'. E poi giù con una sequela di schematismi, che potevano andar bene per chiunque, in un determinato momento della sua vita. Un luogo comune dietro l'altro: un'intera coltre di persone a loro volta sepolte nell'esoterismo e dalla superstizione. Tutta gente poco seria, severissima nel giudicare il prossimo, ma estremamente indulgente nei confronti di se stessa.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
(articolo tratto dalla rubrica setitmanale GIUSTAPPUNTO! pubblicata su www.gaiaitalia.com)

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Vittorio Lussana - Roma - Mail - domenica 10 maggio 2020 7.34
RISPOSTA AL SIG. CARLO CADORNA: caro lettore, sono assolutamente d'accordo con Lei. Cordiali saluti.
Carlo Cadorna - Frascati - Mail - domenica 10 maggio 2020 7.18
Lo sfascio, da Lei ben delineato, deriva proprio dalla mancanza di veri partiti. La causa? La mancanza (colpevole) di una legge sui partiti che li obblighi a selezionare la classe dirigente partendo dal basso (nel gruppo) e li obblighi ad un periodo di formazione. E' anche l'unico modo per controllare la corruzione perché ogni gradino della catena gerarchica ha delle precise responsabilità e la loro cognizione.


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