A
Palazzo Firenze, la società
'Dante Alighieri' ha inaugurato, lo scorso 5 marzo,
'Verso il 2021': una mostra di opere d'arte variamente ispirate alla
'Commedia' dantesca. "In questo Palazzo Firenze, nel pieno centro storico di Roma, circa quattro secoli fa il cardinale Giovanni Maria del Monte a lungo ospitò il suo protetto Michelangelo Merisi da Caravaggio. Oggi, in queste stesse sale cinquecentesche, ospitiamo la mostra 'Verso il 2021: Dante nell'arte contemporanea italiana', un evento patrocinato dal Mibact e per il quale ringraziamo il Comune di Roma, la Biblioteca comunale 'Dante Alighieri', il Comitato Dantesco e la Fondazione Cassa di Risparmio di Foligno, col quale apriamo la serie di manifestazioni che la società 'Dante Alighieri' ha predisposto per le celebrazioni - nel 2021 - in occasione del VII Centenario della morte del sommo poeta". Così
Alessandro Masi, segretario generale della
'Dante Alighieri', ha inaugurato a
Palazzo Firenze, in
piazza Firenze a
Roma, questa mostra che comprende opere - soprattutto
litografie - di
15 artisti di chiara fama: artisti che, dal
2006, uno all'anno, su invito del
Comune di Foligno, si son variamente cimentati, in occasione delle
'Giornate Dantesche', col mondo intellettuale, spirituale e religioso del
sommo poeta e, soprattutto, col
'Pianeta Divina Commedia'. Le opere sono state riprodotte da importanti stamperie d'arte in edizione limitata e periodicamente inserite nelle ristampe anastatiche
dell'Editio Princeps: la prima edizione a stampa della
'Commedia' dantesca realizzata nel
1472, appena una ventina d'anni dopo la rivoluzionaria invenzione di
Gutenberg, proprio a
Foligno. Il critico d'arte
Italo Tomassoni, possibile discendente proprio di quel
Ranuccio Tomassoni che, nel
1606, per un banale diverbio in questa stessa zona di
Roma veniva ucciso dal
Caravaggio - che iniziò così il suo lungo calvario, destinato a concludersi solo quattro anni dopo a
Porto Ercole - ha pazientemente raccolto tutte le opere, appartenenti alla
'Collezione' del
Comune di Foligno, in vista appunto della mostra.
"Ringraziamo la 'Dante', storica organizzazione dalla serietà e dal rigore estremi", ha puntualizzato
Italo Tomassoni, "per aver promosso l'allestimento di questa staordinaria mostra, in cui trovate opere di 15 artisti che, seppur nati e iniziati a operare negli ultimi decenni del XX secolo, oggi esprimono le principali tendenze dell'arte italiana del XXI secolo. Artisti che si sono variamente dedicati alla 'Commedia' e a tutto l'immaginario dantesco, come già fecero Botticelli, Luca Signorelli, Durer, Dorè (l'indimenticabile illustratore di mitiche edizioni otto-novecentesche della
'Commedia', ndr),
sino a Picasso e Dalì. Ma senza farsi condizionare da essi e cercando di trovare, nelle situazioni della 'Commedia', adeguati canali espressivi per i tormenti spirituali dell'uomo del Duemila. In queste opere, troviamo, inoltre, pienamente realizzato il concetto dell'universalità dell'opera d'arte, che di per sè, pur essendo sempre figlia di un genio individuale e di un preciso contesto storico, per esser veramente valida deve sempre parlare un linguaggio universale, sincronico". Nelle sale cinquecentesche del
Palazzo, suggestivamente illuminate, queste litografie - realizzate sempre in schema trialistico, corrispondente alle
3 cantiche del poema dantesco, più una di introduzione - esprimono il talento di artisti come
Omar Galliani; Ivan Theimer; Bruno Ceccobelli; Mimmo Paladino; Giuseppe Gallo; Gianni Dessì e altri. Tra suggestioni del passato (dal
Michelangelo Buonarroti della
'Sistina', non a caso grande ammiratore
dell'Alighieri, ai novecenteschi
De Chirico e
Arturo Martini) e richiami all'attualità (il
Purgatorio delle immigrazioni,
l'Inferno delle incomprensioni tra i Paesi della
Ue e via dicendo), queste opere ricordano veramente - mutatis mutandis - la grande ricerca filologica compiuta
dall'Alighieri, dal
'Convivio' al
'De vulgari eloquentia'. "La Commedia dantesca", ha sottolineato l'artista romano
Gianni Dessì, "ormai fa parte veramente del nostro Dna. Ed è sempre importante tornarci e ritornarci sopra, con gli strumenti sia del critico letterario e del filologo, sia dell'artista". Ovviamente, la mostra, al momento, risulta temporaneamente
sospesa a seguito del
decreto della
presidenza del Consiglio dei ministri dello scorso
8 marzo 2020. Ma verrà senz'altro
riaperta non appena l'attuale fase di
emergenza igienico-sanitaria verrà superata.