Il
presidente e
ministro delle Finanze elvetico ha recentemente dichiarato che le banche centrali non accetteranno il
'paniere delle valute' che sostengono
Libra, la moneta elettronica di
Facebook. La critica riguarda, in particolare, la configurazione della
'criptovaluta' come
'stablecoin' sostenuta da un paniere di diverse valute e da riserve di depositi bancari e obbligazioni. Allo stato attuale, gli asset concordati per supportare e stabilizzare il valore di
Libra sono composti, soprattutto, dal
dollaro americano, che pesa per il
50%, dall'euro, dalla
sterlina, dal
dollaro di Singapore e dallo
yen giapponese. Questa, in estrema sintesi, è la posizione espressa dal presidente svizzero,
Ueli Maurer, durante un'intervista all'emittente
Srf. Il
presidente del Consiglio federale e
ministro delle Finanze svizzero ha anche specificato che le principali ragioni che lo portano a pensare al
fallimento della
criptovaluta di Facebook stiano, soprattutto, nel dubbio che
"le banche centrali non accetteranno il paniere di valute che la sostiene". Si tratta, cioè, di un duro colpo per la moneta elettronica del colosso dei social network. Inoltre, la
'Libra Association', ovvero il consorzio delle società che amministrano e sostengono il
'progetto Libra', ha la sua sede legale proprio a
Ginevra. E qualche mese fa aveva chiesto alle autorità della
Confederazione elvetica di valutare l'inquadramento dal punto di vista delle leggi vigenti proprio in materia di vigilanza, oltre a richiedere la licenza per poter operare come sistema di pagamento. Nel consiglio di amministrazione della neoistituita società siedono, inoltre,
Matthew Davie, della compagnia di microcredito
'Kiva Microfunds'; Patrick Ellis di
'PayU'; Katie Haun del fondo di investimenti
'Andreessen Horowitz'; David Marcus, a capo di
'Calibra'; Wences Casares della società
'Xapo Holdings Limited', che si occupa di
blockchain. La
'Libra Association' fa anche sapere che ci sono già altre
180 entità con le carte in regola per poter entrare a far parte del consorzio, in futuro. Tuttavia, pochi giorni prima dell'approvazione dello statuto -
ottobre 2019 - alcuni giganti come
Visa, Mastercard, PayPal, eBay, Stripe, Mercado Pago e
Booking hanno deciso di sfilarsi dal progetto, per non avere ripercussioni negative sulla propria immagine, dati i sempre più numerosi attacchi frontali che
Libra stava ricevendo da parte di diversi soggetti e nonostante la difesa dello stesso
Mark Zuckerberg. Ma le istituzioni finanziarie internazionali continuano a chiedere all'associazione maggiori
garanzie. Ciò, per un motivo molto semplice, relativo ai rischi di
riciclaggio di denaro e di
comportamenti 'anticoncorrenziali': la possibile
incontrovertibilità di tutta la
criptovaluta in circolazione in una delle monete che potrebbero sostenere il progetto. Vedremo se gli esperti sapranno risolvere questo
enigma finanziario, che sembra andare troppo oltre i confini degli stessi
Stati nazionali, imponendo veramente, questa volta, un
privato in un territorio di funzioni e indirizzi prettamente
pubblici, come
l'emissione di moneta.