Non sappiamo che traccia lascerà il
Coronavirus/Covid 19 nei prossimi anni. Né se ne lascerà qualcuna. Già in passato abbiamo assistito al presentarsi di
malattie nuove, improbabili o non conosciute. E di esse, oggi, ricordiamo si e no il
nome e gli
effetti. Una cosa impossibile da non notare nel
2020, mentre assistiamo al diffondersi - soprattutto mediatico - di questa patologia, è che non si capisce con che logica, se ce ne fosse una, riesce a fare così
danni, a portare una tal preoccupazione nei
media e nelle
menti delle persone. Un
virus nuovo: è questa, probabilmente, la cosa realmente spaventosa. Cioè il fatto che non si conosca, che non si sa bene come affrontarla. Gli scienziati e ricercatori più qualificati del mondo sono al lavoro. Già ora trapela la notizia che si siano individuate delle
cure efficaci, almeno in alcuni casi. Si cerca un
vaccino che, fra qualche mese, sarà probabilmente trovato e disponibile, dopo le opportune
sperimentazioni. Quel che si sa è che il
tasso di mortalità fra i contagiati è del
2-5%: non di più. Più o meno lo stesso di qualsiasi
influenza che si verifica ogni anno. Ci sono stati periodi storici in cui la
mortalità per un'epidemia di
influenza è stata molto maggiore. Qualche medico e infettivologo ricordava il
2009, quando la
mortalità per influenza è stata addirittura del
17%. Dove sarebbe, quindi,
l'emergenza? Anche nella remota, remotissima, ipotesi che si venga
contagiati, le possibilità di morire sono alquanto
ridotte. Ci sono molte più possibilità di morire di
cancro, o per un
incidente automobilistico, o per qualsiasi altra causa, anche la più strana e cervellotica. E si badi bene: non stiamo affermando che le autorità che stanno predisponendo le cosiddette
'zone rosse' attorno ai comuni della
Lombardia e del
Veneto, dove si sono verificati dei casi, stiano
sbagliando. Fanno benissimo e vanno prese tutte le precauzioni del caso, ovviamente. Ma è la
fobia che queste notizie generano, riprodotte all'infinito sui
media, a generare la malattia vera e propria: il
panico. Ovvero, una
paura immotivata e
irrazionale della
malattia. Ogni giorno, si assiste a uno
stillicidio di notizie, che riprendono le
'caccie all'untore' che si praticavano nel
Medioevo con altri mezzi. In mezzo a questo pullulare di notizie, spesso completamente inutili, se ne può cogliere anche qualcuna gustosa: dalla
Romania hanno bloccato i voli provenienti da
Lombardia e
Piemonte. Per una volta - e non sarebbe neppure la prima per la Storia italiana - gli
zingari e gli
indesiderati siamo
noi.