Giuseppe LorinIl Medio Oriente è ancora e sempre terra di conflitti. E la ragione di questi ripetuti disordini va ricercata nel crollo dell'impero ottomano, avvenuto nel 1918 e nella successiva spartizione tra le potenze coloniali, che ne hanno segnato la Storia. Da allora, la creazione di Stati dalle frontiere contese è motivo di contrasti, che si innestano su rivalità ancestrali. Dopo la seconda guerra mondiale, la creazione dello Stato di Israele in un contesto ostile ha provocato l'esodo di un popolo, quello palestinese, catalizzando tutti gli altri conflitti regionali. Ma, segno del '900, il petrolio ha contribuito al moltiplicarsi delle tensioni. All'origine di straordinarie ricchezze e di povertà abissali, l'oro nero ha scardinato il mito della 'nazione araba' e favorito il sorgere del nuovo islamismo: un movimento che si alimenta della lotta contro la miseria e l'ingiustizia. Alla fine del XX secolo e all'indomani della 'Guerra del Golfo', il Medio Oriente resta ancora un tassello fondamentale di un nuovo ordine internazionale tutto da costruire. Le sommosse attuali in Libano portano alla mente ciò che la Siria attuò negli anni '80 del secolo scorso, decisa a eliminare i palestinesi dal suo 'cortile di casa' libanese. Si pensi ad Arafat, assediato a Tripoli, che fu costretto a lasciare il Libano ridotto all'impotenza, incapace di rispondere a un raid aereo israeliano contro il suo quartier generale a Tunisi; si pensi all'assassinio di Sadat; si pensi allo scià, Reza Palhevi, che aveva tolto il velo alle donne, facendo uscire dalle tenebre del Medioevo il suo Paese, inaugurando il risorgimento della cultura e dell'arte cinematografica a Teheran; si pensi al criminale avvento di Khomeini: posto ai confini dell'Unione Sovietica, la nuova teocrazia iraniana divenne, per gli Stati Uniti d'America, un elemento fondamentale e strategico di controllo. E aiutò l'ingresso e l'insediamento dell'ayatollah; si pensi ai Curdi: un popolo letteralmente dimenticato; si pensi all'inutile morte di Gheddafi, il nomade beduino, tenace partigiano dell'unificazione del mondo arabo, che riusciva a gestire, lui da solo, tutti i suoi clan. La Libia venne bombardata dagli Stati Uniti d'America già nel 1986 e, nel 1992, Gheddafi venne richiamato dagli Usa per il suo rifiuto all'estradizione di due agenti libici, sospettati di aver causato l'esplosione di un aereo della PanAm nel cielo d'Irlanda nel 1988. Oggi, il mondo comincia ad avvertire come troppo invasiva e prepotente questa leadership degli Stati Uniti, sia nell'area dei Paesi nati dopo il crollo dell'Unione Sovietica, sia dell'Unione europea, sia dell'Estremo Oriente, mentre serpeggia il 'virus' che ha fatto crollare l'economia della Cina. Un crollo annunciato in vari discorsi che, a quanto pare, hanno una fonte ben precisa, la Casa Bianca, mentre aumentano i programmi di fusione elettromagnetica per la produzione di energia pulita che sostituirà il petrolio.


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