Il
Medio Oriente è ancora e sempre terra di conflitti. E la ragione di questi ripetuti disordini va ricercata nel crollo
dell'impero ottomano, avvenuto nel
1918 e nella successiva spartizione tra le potenze coloniali, che ne hanno segnato la Storia. Da allora, la creazione di
Stati dalle
frontiere contese è motivo di contrasti, che si innestano su rivalità ancestrali. Dopo la
seconda guerra mondiale, la creazione dello
Stato di Israele in un contesto ostile ha provocato l'esodo di un popolo, quello
palestinese, catalizzando tutti gli altri conflitti regionali. Ma, segno del
'900, il
petrolio ha contribuito al moltiplicarsi delle tensioni. All'origine di straordinarie ricchezze e di povertà abissali,
l'oro nero ha scardinato il mito della
'nazione araba' e favorito il sorgere del
nuovo islamismo: un movimento che si alimenta della lotta contro la miseria e l'ingiustizia. Alla fine del
XX secolo e all'indomani della
'Guerra del Golfo', il
Medio Oriente resta ancora un
tassello fondamentale di un
nuovo ordine internazionale tutto da costruire. Le sommosse attuali in
Libano portano alla mente ciò che la
Siria attuò negli
anni '80 del secolo scorso, decisa a eliminare i
palestinesi dal suo
'cortile di casa' libanese. Si pensi ad
Arafat, assediato a
Tripoli, che fu costretto a lasciare il
Libano ridotto all'impotenza, incapace di rispondere a un
raid aereo israeliano contro il suo quartier generale a
Tunisi; si pensi all'assassinio di
Sadat; si pensi allo scià,
Reza Palhevi, che aveva tolto il
velo alle
donne, facendo uscire dalle tenebre del
Medioevo il suo
Paese, inaugurando il risorgimento della cultura e dell'arte cinematografica a
Teheran; si pensi al criminale avvento di
Khomeini: posto ai confini
dell'Unione Sovietica, la nuova
teocrazia iraniana divenne, per gli
Stati Uniti d'America, un elemento fondamentale e strategico di controllo. E aiutò l'ingresso e l'insediamento
dell'ayatollah; si pensi ai
Curdi: un popolo letteralmente dimenticato; si pensi all'inutile morte di
Gheddafi, il nomade beduino, tenace partigiano dell'unificazione del
mondo arabo, che riusciva a gestire, lui da solo, tutti i suoi
clan. La
Libia venne bombardata dagli
Stati Uniti d'America già nel
1986 e, nel
1992, Gheddafi venne richiamato dagli
Usa per il suo rifiuto all'estradizione di due
agenti libici, sospettati di aver causato l'esplosione di un aereo della
PanAm nel cielo
d'Irlanda nel
1988. Oggi, il mondo comincia ad avvertire come troppo invasiva e prepotente questa leadership degli
Stati Uniti, sia nell'area dei Paesi nati dopo il crollo
dell'Unione Sovietica, sia
dell'Unione europea, sia
dell'Estremo Oriente, mentre serpeggia il 'virus' che ha fatto crollare l'economia della
Cina. Un crollo annunciato in vari discorsi che, a quanto pare, hanno una
fonte ben precisa, la
Casa Bianca, mentre aumentano i programmi di
fusione elettromagnetica per la produzione di energia pulita che sostituirà il
petrolio.