La nostra
politica è ormai trascesa nella
tifoseria calcistica. Pertanto, se un leader non segna più reti, oppure è ormai vicino ad agganciare gli
'scarpini' al
'chiodo' - come nel caso di
Silvio Berlusconi - egli viene immediatamente dimenticato con un voltafaccia di massa, se va bene. E gli
spostamenti intermedi, che sarebbero compatibili con una logica di alternanza di governo, in realtà sono
minimi. E' vero: alle politiche del
4 marzo 2018, il
Movimento 5 Stelle fece un balzo in avanti di circa
8-10 punti in percentuale, rispetto al proprio
'bacino' elettorale. Ma si trattò di un'evidente strumentalizzazione: si diede tutto quel consenso ai
'grillini' al fine di colpire il
centrosinistra nel
Mezzogiorno. O meglio: per colpire
Renzi e i suoi, che con i loro
'casini vari' sulle banche e il
referendum istituzionale si erano ormai alienati definitivamente le simpatie e le speranze di molti. Oggi, anche il
Movimento 5 stelle è in
caduta libera. Il fatto che molti dei provvedimenti presi dai due esecutivi a guida
Giuseppe Conte siano stati predisposti, approvati e, infine, applicati dai
'grillini' non
'frega' a nessuno. Adesso che servirebbe votarli, neppure li si guarda più in faccia. Qualcuno, forse, voterebbe per le
'sardine', oggi. Le quali, tuttavia, non sono una forza politica, ma un metodo di
mobilitazione. Un'idea messa in campo per trascinare al voto un
elettorato giovanile già seppellito da una
montagna di problemi. Gli italiani, inoltre, hanno un
senso della 'tempistica' sostanzialmente
'nullo', frutto di concezioni totalmente
'statiche': quelle di chi non solo non legge neanche
un libro all'anno, ma nemmeno una
riga di giornale al giorno. A meno che la propria squadra di calcio non si ritrovi seppellita di reti
dall'Atalanta di
Gasperini, la quale, quando è in giornata, è capace di
'suonarle' a tutti quanti,
Juventus compresa. Nemmeno un
'free press' in metropolitana sfogliano, questi qui. Hai voglia, caro
Marco Rizzo, di convocare il simpatico
Alessandro Barbero per spiegare loro l'episodio di
via Rasella: ancora oggi, una bella
'fetta' di
italiani sotto sotto ritiene che la
'macelleria' di
Kappler alle
Fosse Ardeatine fosse
giustificata, o addirittura
provocata appositamente dai
partigiani romani, al fine di scatenare la
follia dei
nazisti. Gli italiani professano un
qualunquismo intrinseco, che li lascia
impotenti proprio nel momento in cui la
bella figliola della porta accanto si convince, finalmente, a concederti una
storia di sesso. Ecco perché ti domando, caro
Marco Rizzo, amico di lunga, lunghissima, data: ma come caspita ti è venuto in mente di
rifondare il Pci? Tu veramente pensi che
'freghi' qualcosa a qualcuno del
comunismo, del
socialismo, del
liberalismo e via dicendo? Davvero vuoi proporre un
Partito identitario a questi qui,
Marco, che non sanno più neanche
chi sono e cosa
stanno facendo? In una
'società liquida' come quella di oggi, gli italiani
'galleggiano' perfettamente, non lo hai capito? E'
l'elemento naturale di una bella
'fetta' di loro, altroché no. In questi ultimi decenni, abbiamo detto e scritto di tutto per avvertirli della
deriva in atto, per riproporre loro un
discorso identitario che avesse
delle radici effettive, autenticamente
'culturali' o di
tradizione dottrinaria: niente da fare.
Niente da fare, Marco! Questi qui, adesso, votano per la
Lega, che non è neanche quella di
Bobo Maroni, rispettabilissimo
ministro degli Interni, ma addirittura quella di
Matteo Salvini: un
'pippone' con i riflessi di un
'pachiderma'. Nemmeno come
portiere lo puoi utilizzare, perché finirebbe con l'accorgersi di un tiro nella specchio della sua porta quando il pallone è già entrato in rete da dieci minuti. Uno che
elenca problemi su problemi come se fossero
gli altri a doverli risolvere, mentre il tabellone già segna un
5 a 0 per
l'Atalanta, con
Ilicic e
Papu Gomez che ne hanno già fatti
3 il primo e
2 il secondo. Glielo puoi spiegare
solamente dopo cosa dovevano fare, a questi qui. Se la gente fosse quantomeno un minimo attenta alla
'cosa pubblica', caro
Marco Rizzo, anche tu un
'numerino' di consenso lo raccoglieresti. Invece, prima te ne devi stare
in panchina per secoli. Poi, un bel giorno, tutti a chiedere a
Pioli: "Ma scusa: avevi
Marco Rizzo in panchina e non lo hai fatto entrare"? Vaglielo a spiegare che siamo già nel
girone di ritorno e che tu stai
seduto in panca dalla
15esima di
andata. Altro che
analfabetismo 'funzionale', caro
Marco: gli italiani, ormai,
stanno 'fuori' come un balcone. Hai capito perché se ne vanno tutti,
giovani e
meno giovani? Perché
fuori dall'Italia si lavora e si viene persino
pagati, capito? Una cosa
troppo 'mittle-europea', per questi qui. Dammi retta, caro
Marco: non serve che
sollevi lo stadio e lo
rigiri di
180 gradi per far segnare
Salvini nella
porta 'giusta'. Anche perché quello lì, non vedendo alcun
citofono, crede che debba buttarla giù con una
ruspa, capito? Il problema non è
l'Europa, caro
Marco Rizzo: il
problema siamo noi. Siamo
proprio noi.