Vittorio LussanaLa nostra politica è ormai trascesa nella tifoseria calcistica. Pertanto, se un leader non segna più reti, oppure è ormai vicino ad agganciare gli 'scarpini' al 'chiodo' - come nel caso di Silvio Berlusconi - egli viene immediatamente dimenticato con un voltafaccia di massa, se va bene. E gli spostamenti intermedi, che sarebbero compatibili con una logica di alternanza di governo, in realtà sono minimi. E' vero: alle politiche del 4 marzo 2018, il Movimento 5 Stelle fece un balzo in avanti di circa 8-10 punti in percentuale, rispetto al proprio 'bacino' elettorale. Ma si trattò di un'evidente strumentalizzazione: si diede tutto quel consenso ai 'grillini' al fine di colpire il centrosinistra nel Mezzogiorno. O meglio: per colpire Renzi e i suoi, che con i loro 'casini vari' sulle banche e il referendum istituzionale si erano ormai alienati definitivamente le simpatie e le speranze di molti. Oggi, anche il Movimento 5 stelle è in caduta libera. Il fatto che molti dei provvedimenti presi dai due esecutivi a guida Giuseppe Conte siano stati predisposti, approvati e, infine, applicati dai 'grillini' non 'frega' a nessuno. Adesso che servirebbe votarli, neppure li si guarda più in faccia. Qualcuno, forse, voterebbe per le 'sardine', oggi. Le quali, tuttavia, non sono una forza politica, ma un metodo di mobilitazione. Un'idea messa in campo per trascinare al voto un elettorato giovanile già seppellito da una montagna di problemi. Gli italiani, inoltre, hanno un senso della 'tempistica' sostanzialmente 'nullo', frutto di concezioni totalmente 'statiche': quelle di chi non solo non legge neanche un libro all'anno, ma nemmeno una riga di giornale al giorno. A meno che la propria squadra di calcio non si ritrovi seppellita di reti dall'Atalanta di Gasperini, la quale, quando è in giornata, è capace di 'suonarle' a tutti quanti, Juventus compresa. Nemmeno un 'free press' in metropolitana sfogliano, questi qui. Hai voglia, caro Marco Rizzo, di convocare il simpatico Alessandro Barbero per spiegare loro l'episodio di via Rasella: ancora oggi, una bella 'fetta' di italiani sotto sotto ritiene che la 'macelleria' di Kappler alle Fosse Ardeatine fosse giustificata, o addirittura provocata appositamente dai partigiani romani, al fine di scatenare la follia dei nazisti. Gli italiani professano un qualunquismo intrinseco, che li lascia impotenti proprio nel momento in cui la bella figliola della porta accanto si convince, finalmente, a concederti una storia di sesso. Ecco perché ti domando, caro Marco Rizzo, amico di lunga, lunghissima, data: ma come caspita ti è venuto in mente di rifondare il Pci? Tu veramente pensi che 'freghi' qualcosa a qualcuno del comunismo, del socialismo, del liberalismo e via dicendo? Davvero vuoi proporre un Partito identitario a questi qui, Marco, che non sanno più neanche chi sono e cosa stanno facendo? In una 'società liquida' come quella di oggi, gli italiani 'galleggiano' perfettamente, non lo hai capito? E' l'elemento naturale di una bella 'fetta' di loro, altroché no. In questi ultimi decenni, abbiamo detto e scritto di tutto per avvertirli della deriva in atto, per riproporre loro un discorso identitario che avesse delle radici effettive, autenticamente 'culturali' o di tradizione dottrinaria: niente da fare. Niente da fare, Marco! Questi qui, adesso, votano per la Lega, che non è neanche quella di Bobo Maroni, rispettabilissimo ministro degli Interni, ma addirittura quella di Matteo Salvini: un 'pippone' con i riflessi di un 'pachiderma'. Nemmeno come portiere lo puoi utilizzare, perché finirebbe con l'accorgersi di un tiro nella specchio della sua porta quando il pallone è già entrato in rete da dieci minuti. Uno che elenca problemi su problemi come se fossero gli altri a doverli risolvere, mentre il tabellone già segna un 5 a 0 per l'Atalanta, con Ilicic e Papu Gomez che ne hanno già fatti 3 il primo e 2 il secondo. Glielo puoi spiegare solamente dopo cosa dovevano fare, a questi qui. Se la gente fosse quantomeno un minimo attenta alla 'cosa pubblica', caro Marco Rizzo, anche tu un 'numerino' di consenso lo raccoglieresti. Invece, prima te ne devi stare in panchina per secoli. Poi, un bel giorno, tutti a chiedere a Pioli: "Ma scusa: avevi Marco Rizzo in panchina e non lo hai fatto entrare"? Vaglielo a spiegare che siamo già nel girone di ritorno e che tu stai seduto in panca dalla 15esima di andata. Altro che analfabetismo 'funzionale', caro Marco: gli italiani, ormai, stanno 'fuori' come un balcone. Hai capito perché se ne vanno tutti, giovani e meno giovani? Perché fuori dall'Italia si lavora e si viene persino pagati, capito? Una cosa troppo 'mittle-europea', per questi qui. Dammi retta, caro Marco: non serve che sollevi lo stadio e lo rigiri di 180 gradi per far segnare Salvini nella porta 'giusta'. Anche perché quello lì, non vedendo alcun citofono, crede che debba buttarla giù con una ruspa, capito? Il problema non è l'Europa, caro Marco Rizzo: il problema siamo noi. Siamo proprio noi.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)


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mario - italia - Mail - martedi 4 febbraio 2020 15.4
Fa sorridere perché la colpa è sempre di Salvini.
Mai una autocritica ad una sinistra che ha cavalcato la crisi economica al nostro paese, seguendo le tattiche del disordine assoluto; flussi migratori, protezione corporativistico pubblico da impedire l'ingresso ai giovani tirocinanti, l'allarmismo di evasione fiscale per sotterrare le partite iva, la distruzione scolastica togliendo le metodologie di insegnamento sulle materie letterarie tradizionali, sostituendole in quiz e crocette per l'ingresso alle università. La morte delle leonardesche complessità.
Propaganda continua contro il male assoluto di qualsiasi destra che non rientri nei ranghi di “idea di destra”, (adesso Maroni piace) quando la stessa politica sinistra ha costruito la bassa cultura nelle proprie sardine che non riconoscono un proprio pensiero politico, se non il “contro” a qualcosa o qualcuno. Mai per.
Sotterfugi, tattiche e basse operazioni di potere, in un secolo di propaganda, per coprire le colpe delle proprie inettitudini. Questa la sinistra.
Il nemico è ignorante e stupido, muove masse di capre. Ma consapevoli del raggiro di certi intellettualismi, dove la coerenza e il pensiero lineare sembra essere non più nel dizionario.
I sovranisti hanno sgamato la tattica dell'antifascismo già denunciato allora da Pasolini. Come l’utilizzare la tattica sottile dell’odio, con la stessa maestria manipolatrice che mosse via Rasella, come i genocidi nel triangolo emiliano. Stessa tattica, vera sciagura; “vigliacchi” che agiscono nascosti per colpire il nemico sacrificando popolazioni inermi. Che eroi!
Bonaccini nasconde il proprio simbolo di appartenenza e utilizzando gli innocenti sardine sessantottine; arma vincente, anche se qualche dubbio su accordi sottobanco potrebbe palesarsi.
Non mi meraviglio su Marco Rizzo che fa l’occhiolino ai sovranisti nella tutela dei confini.
Ma tutti quelli che cercarono di fermare la terribile sciagura comunista, hanno trovato fosse di aculei nascosti da sapienti mani di strateghi bellici.
Non me ne farei caso se Fusaro, marxista ad honorem, fosse anch’egli scritto nel libro dei cattivi, visto che aleggia avversione in "voi" derivati velenosi e pericolosi manipolatori di popoli in buona fede.


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