Speriamo che la
scritta antisemita sulla porta di casa del figlio di
Lina Rolfi, deportata dai
nazisti nel campo di concentramento di
Ravensbruck, sia soltanto un gesto di qualche
idiota e nulla più. Detto questo, bisogna comunque sottolineare che siamo di fronte a un
segno dei tempi che stiamo vivendo: tempi di
confusione, sociale e politica. Un
degrado culturale e
storico che preoccupa per ciò che potrebbe accadere in futuro, se le
forze democratiche continueranno a non essere in grado di
intercettare il malessere che comprime la società. Questo Paese, più di altri, sta pagando le
colpe di un sistema non ha saputo
smaltire e
bloccare con fermezza in molti anni di abbandono. Si assiste a vecchie e decrepite
contrapposizioni di potere, in una società letteralmente
lasciata alla deriva, culturale e morale. Urge che la classe politica prenda in mano ciò che rimane di questa
democrazia, dimenticando i confronti e le provocazioni logoranti, con le quali tengono in ostaggio
l'Italia da troppo tempo. Questa è una nazione che sta scivolando lentamente nella
barbarie, dove in certi casi anche le forze dell'ordine trovano difficoltà a contrastare fatti di gravita inaudita. Il caso di
Mondovì è il segno della
deviazione sociale di questo momento storico. Le
ideologie e i
valori che facevano da collante sono svaniti. Cerchiamo di non far svanire quel
barlume di democrazia che, fino a ora, ha retto. Ma non sappiamo fino a quando potrà reggere, se i
custodi delle
virtù e dei
meriti giocano a 'nascondino'. E se, chi fa finta di voler
'stanare il lupo', lo fa suonando
citofoni e
campanelli.
Giurista d'impresa
Mediatore Civile Professionista
Cultrice di diritto civile
Presidente nazionale Apm
A.D.R. & Conflict Management