Una
donna. Quattro
uomini. Seduti intorno al tavolo del soggiorno di una casa di
Los Angeles. È il
2012. E questi cinque giovani sconosciuti, senza saperlo, hanno appena inventato il più importante
'social di incontri' al mondo. Si chiamerà
Tinder, avrà
50 milioni di utenti e raggiungerà la valutazione astronomica di
1,35 miliardi di dollari. Solo che accade qualcosa. Accade che l'unica donna,
Whitney Wolfe, abbia una relazione con uno dei quattro soci,
Justin. Mentre
Tinder esplode a livello planetario, il loro rapporto si incrina, finisce: lui diventa via via più violento, cominciano gli insulti e le molestie. Un giorno, durante una lite,
Justin le dice che
"è da troie fondare una app per appuntamenti". Il resto del team prende le parti di lui.
Whitney perde il titolo di
'co-founder' e, prima che se ne possa accorgere, si ritrova sbattuta fuori dalla
app che ha inventato e a cui ha dato il nome. Altri si sarebbero arresi,
Whitney no. Denuncia per molestie sessuali sia
Justin, sia il presidente della società,
Sean Rad, squarciando il velo sul
maschilismo della
Silicon Valley. Il Tribunale le dà
ragione, la risarcisce con
un milione di dollari, più alcune percentuali in
Tinder. Ma la
'vendetta' è tutt'altro che completa.
Whitney si rimette al lavoro, questa volta da sola, senza
Justin e senza
uomini. E si mette in testa di fondare una nuova
'dating app', all'apparenza simile a
Tinder. Ma con una sola, non trascurabile, differenza: solo le
donne possono fare il
primo passo. "Facciamo noi la prima mossa" è il motto di
Whitney, che a
26 anni ha inventato il primo
social network per appuntamenti dichiaratamente
femminista, interamente pensato da una donna per le donne. Si chiama
'Bumble'. E in tre anni, la
startup taggiunge i
30 milioni di utenti in
150 Paesi e il valore di
un miliardo di dollari. Una storia di
successo, di
coraggio, di resistenza, che ha visto inserire
Whitney Wolfe dal
'Time' tra le
100 persone più influenti del
2018. La motivazione è il senso di tutte le sue battaglie,
"perché rappresenta la donna che si rifiuta di essere silenziata dagli uomini". La storia è tutta qui, in fondo.
Giurista d'impresa
Mediatore Civile Professionista
Cultrice di diritto civile
Presidente nazionale APM
A.D.R. & Conflict Management
www.masmore.ch