Ai tempi del
Governo Monti, la
legge Fornero, votata da
Pd e
Forza Italia insieme, fece danni pazzeschi. La
Lega di
Matteo Salvini, allora, scelse di stare
all'opposizione e fece
assai bene, anche se in quel momento non lo si capì subito. In secondo luogo, se anche è vero che
'quota 100' è una
soluzione parziale e costosa - nonché
ingiusta, perché quando quella
'finestra' si chiuderà, ci sarà chi è andato in pensione prima e chi non ha potuto farlo... - il provvedimento ha fornito la prova concreta che il nuovo ruolo della
Lega è quello di tirare delle
'unghiate' che facciano saltar fuori dei
soldi per la
gente, la quale non è affatto uscita dalla
crisi. Una versione riveduta e corretta, insomma, dell'antica linea:
"Date i soldi agli operai" del vecchio
Pci. Il fatto poi che la gente non sia ancora uscita dalla
crisi è un altro elemento che dimostra come, negli anni scorsi, la
propaganda positivista 'renziana' in un Paese che cresceva
assai poco, fosse completamente fuori luogo.
Renzi ha avuto il suo momento con gli
80 euro. Ovvero, con un
bonus in seguito divenuto strutturale:
troppo poco. Servono, invece,
riforme strutturali, che diano modo a
Stato e
imprese di
incrementare i salari. In tal senso, l'idea del
cuneo fiscale sarebbe
buona, ma la si potrà attuare pienamente soltanto nel
2021. Invece, quel che è stato stabilito nella
manovra finanziaria è ancora
poca roba e non serve a far capire che la
sinistra sta cercando di uscire dalla
'sbronza renziana'. Infine, il gioco di
tirar giù Conte per insediare
Mario Draghi al suo posto è un altro
'vizio atavico' della
sinistra italiana: stanno nuovamente giuocando a
'Tirannicidio', come al solito, mentre invece basterebbe osservare un elemento che
salva sempre le destre, anche dopo rivolgimenti clamorosi ed errori devastanti: la
compattezza. La
sinistra italiana, insomma, risulta ancora oggi
'infestata' da un
ceto politico che non impara nulla dai propri
errori e non fa mai
autocritica. Sono le idee e i pensieri degli amici
socialisti, questi. I quali, hanno pienamente ragione. Infine, la
questione femminile: le donne sono più sensibili e intelligenti. E non emergono proprio perché dotate di
tali qualità. In questo,
Renzi ne ha capita
almeno una. Ma resta
in castigo, dietro la
lavagna. Almeno fino a quando non la smetterà di giuocare al
leaderismo carismatico e alla
'pugnalata libera' con i suoi stessi compagni di Partito. E
tanti saluti all'Umbria.