Con il discorso del
20 agosto scorso, il fu presidente invisibile,
Giuseppe Conte, è riuscito a convincere un altro
10% di indecisi sul votare
Lega o meno. E' un altro, speriamo l'ultimo, ma temiamo il peggiore, straordinario e irripetibile capolavoro dei
'pentadementi' al governo
dell'Italia, che in altro luogo e su altra testata avevamo ipotizzato alla guida del Paese per un massimo di
18 mesi. E' triste avere sempre ragione.
Conte, per salvare le natiche al movimentucolo che lo aveva messo lì, è riuscito a utilizzare tutti gli
insulti possibili, ancora più gravi perché edulcorati da una dialettica ben allenata, che è stata uno
sterile esercizio di stile, quando sarebbe bastato dargli
dell'incompetente: ovvero, il termine che meglio lo definisce.
Salvini, che è un
furbo, ha immediatamente usato gli insulti rivoltigli, improvvisando un
show per le telecamere, tutte schierate lì a contenderselo, proprio mentre
Conte saliva al Quirinale, evento che nessuno, invece, ha seguito in diretta. E' finita così la triste avventura del
'pentaleghismo' al potere. Ora, se ci andrà bene, avremo ancora qualche mese di
sceneggiata 'pentazingarettiana' (noi siamo
romanisti e mai lo chiameremo
governo 'giallorosso', perché coi
santi veri non si scherza!) con nuovo collasso e
psicodrammi 'renzian-calendiani' al seguito. Poi andremo a votare e, se ci va bene, sarà spuntato un altro onnipotente del
"ghe pensi mì", a cui in massa gli italiani daranno il voto. E
l'Italia sarà sempre
l'Italia. Quasi quasi, quel
25,2% d'Iva in più ce la meritiamo. Tanto,
chi evadeva prima evaderà poi: il
'pentaleghismo' dell'onestà contro questi qua - le mafie, la disonestà, i devastatori dell'ambiente e dei diritti umani (quelli veri), per una vera giustizia sociale -
nulla ha fatto. Ha
cantato e
suonato, ma poi, al momento di tirare le fila delle promesse fatte, non potendo dire
"scusate, abbiamo scherzato", hanno fatto
saltare il banco. Perché
vogliono il potere e basta, come tutti coloro che si proclamano
santi e che, al contrario, rimangono solamente dei
dissociati.