Nei mesi scorsi, presso la sala consiliare del
I Municipio di Roma, alla presenza del consigliere comunale
Maurizio Esposito, vicepresidente del
Consiglio municipale Roma 1 (centro storico), del presidente del comitato di
Roma Capitale 'Italia/Europa', del dottor
Jaime Trujillo e del dottor
Roberto Mercuri, presidente del premio
MunicipidiRoma.it è stato riconosciuto il lavoro di promozione della cultura peruviana da parte del Magnifico Rettore dell'Università nazionale
'Diego Quispe Tito' di Cuzco (Perù) e del professor
Yuri Samuel Núñez Trujillo, docente della
'Especialidad de Grabado' (l'arte dell'incisione,
ndr). L'iniziativa segna l'inizio di un percorso finalizzato a creare una costruttiva collaborazione culturale fra
Italia e
Perù. Era presente anche il presidente di
'Culturambiente', ambasciatore
Umberto Puato, con il delegato alla cultura per l'isola di
Tenerife, professoressa
Maria Pia Alfonsi. L'associazione
'Culturambiente' ha inoltre encomiato il lavoro dell'artista
Carol Lòpez Trujillo, conferendole il premio
'Artista di Pace 2019'. Il Rettore
Trujllo, il dottor
Mercuri e l'ambasciatore
Puato hanno consegnato svariati riconoscimenti agli ospiti, fra i quali anche
'La Lupa', simbolo di
Roma. A sua volta, il Magnifico Rettore dell'ateneo
'andino' ha insignito la delegazione romana con una spilla rappresentativa della prestigiosa
Università di Cuzco. Il contatto o la contaminazione storico-artistica tra il
popolo andino e quello
romano non è affatto una novità. Innanzitutto, a
Lima, la capitale del
Perù, l'unico museo di arte europea esistente è proprio quello dedicato all'arte italiana. In secondo luogo, la città di
Cuzco - che si trova nella parte meridionale del Paese, a quasi
3 mila e 400 metri di altezza sul livello del mare, lungo il versante peruviano delle
Ande - è l'antichissima capitale
dell'Impero Inca, che dominò per molti secoli lungo tutta la costa occidentale
dell'America Latina. Il
'gemellaggio culturale' con
Roma, insomma, non è storicamente inventato. Al contrario, proprio le vicende più leggendarie di
Cuzco ci raccontano di una città che, all'arrivo degli spagnoli, era una delle
capitali più imponenti del mondo. Dalle sue rovine si è potuto risalire all'urbanistica della
'città antica', con le sue tipiche terrazze a scalinate, che facilitavano
l'irrigazione 'a cascatella' delle colture. Inoltre, una fitta rete di canali, acquedotti e dighe, costruite lungo la catena montuosa delle
Ande, per interi millenni hanno svolto assai efficacemente il compito di fornire l'acqua necessaria alle attività agricole, talmente diversificate da comprendere una sessantina di specie vegetali a lungo sconosciute in
Europa. Sotto il profilo artistico, la lavorazione e l'incisione di ceramiche, metalli e, più recetemente, delle plastiche, ha rappresentato la forma d'arte tipica del
popolo peruviano, insieme ai manufatti tessili derivanti dalla lavorazione di lane pregiate estremamente particolari. Ed è proprio sul fronte della creatività che i discendenti dell'antichissimo
popolo Inca trovano una evidente sintonia con una città ricca di cultura come
Roma, stimolando uno scambio culturale spontaneo, quasi immediato, tra due popoli che hanno raggiunto, nel corso della Storia più antica, un livello che ancora oggi stupisce per la maestosità e la capacità di reggere il confronto con un mondo ormai diventato ipertecnologico. Dalla loro capitale,
Cuzco, gli
Incas giunsero a dominare un impero che si estendeva
dall'Ecuador al
Cile. E la loro civiltà si è tramandata sino al punto da diventare l'arte indigena sudamericana più conosciuta nel mondo: quella del periodo
'precolombiano', ovvero precedente alla scoperta delle Americhe avvenuta, ancora una volta, grazie alla lungimiranza di un altro grande italiano:
Cristoforo Colombo. Abbiamo dunque incontrato l'artista peruviana
Carol Lòpez Trujillo per parlare con lei di queste strane coincidenze della Storia tra
Roma e
Cuzco, antichissima capitale
dell'Impero Inca.Carol López Trujillo, di recente lei è stata premiata come 'Artista della pace 2019' a Roma, per il suo lavoro: che tipo di artista è lei, esattamente?"Sì, ho ricevuto il premio 'Artista per la pace 2019' da 'CulturAmbiente', un'associazione internazionale e centro per la diffusione della cultura di pace nel mondo, per il lavoro che svolgo in Perù come artista nel campo del disegno e della pittura. Ho esperienza d'insegnamento ai bambini e questo mi ha portato dei contatti molto importanti. Uno di questi è il legame con l'associazione 'Il colore per la pace', con sede in Italia, a Forte dei Marmi, il cui presidente è Antonio Giannelli. Forte dei Marmi è la località dove si è verificata la grave tragedia del massacro nazifascista di donne, bambini e anziani (l'eccidio della Sassaia, ndr). Da quel massacro nacque l'impegno di diffondere la pace attraverso i disegni dei bambini, che sono puri e genuini. Un'iniziativa che si è diffusa, piano piano, in quasi tutte le nazioni. L'associazione 'I colori per la pace' mi ha poi conceso il titolo di 'ambasciatrice dei colori della pace', essendo il Perù il Paese numero 100 ad aver aderito come participante con 'I disegni dei bambini'. Come peruviana, posso anche identificarmi con questo messaggio, poiché il mio Paese ha sofferto per il massacro a causa del terrorismo negli anni '90".
Roma Capitale ha anche donato un riconoscimento all'Università di Cuzco, che è la sua città: perché questo gemellaggio?"L'Università 'Diego Quispe Tito', per conto del suo Rettore, Carlos Hugo Aguilar, da tempo sta lavorando per la promozione sociale, culturale e artistica. Un impegno che si sta estendendo all'estero, attraverso diversi scambi. Soprattutto, lo scambio formato fra Roma e Cuzco, che non a caso sono le capitali culturali e storiche di due grandi imperi come quello Romano e quello Inca. Sono orgogliosa di essermi laureta in questa università, dove ho anche lavorato come insegnante d'arte con i bambini".La storia degli Incas è simile a quella dei Romani: non è strano che due città così importanti, per molti secoli siano state così lontane, come se fossero vissute in due dimensioni distinte?"Entrambe sono culture antichissime, che si sono sviluppate in tempi diversi, precedendo le altre. La cultura romana lavorò il marmo, mentre gli Incas lavorarono la pietra. La dimostrazione della loro tecnica sono il Colosseo per Roma e Machu Picchu per il Cuzco. Oggi, ambedue questi complessi monumentali fanno parte delle sette meravigle del mondo. Inoltre, entrambe le culture hanno lasciato un'eredità culturale ampia e radicata, che oggi viene visitata e ammirata dai turisti di tutto il mondo".
Oggi lei vive a Roma: qual è la condizione di questa metropoli? La capitale d'Italia può risollevarsi?"Io penso che la globalizzazione abbia portato benefici, ma abbia causato anche molti danni alla società. Si dice che siamo in una fase di decadenza di valori e principi: abbiamo messo da parte Dio e ci sentiamo degli dei noi stessi. L'egoismo, l'ambizione, la corruzione, l'ingiustizia e le guerre sono il risultato dei nostri comportamenti. Fortunatamente, è nelle mani dell'essere umano impegnarsi a contribuire, anche con un semplice 'granello di sabbia', al ritorno delle cose positive, pensando alle nostre generazioni future. Il mio impegno e desiderio è solamente quello di essere un piccolo barlume di luce nell'oscurità, portando un messaggio di pace, attraverso l'arte, ai bambini".