Silvio D'Amico così scriveva nella sua
'Storia del Teatro': "Tra i maggiori esponenti della moderna regia italiana sono da citare Luchino Visconti, Orazio Costa, Ettore Giannini, Giorgio Strehler, Luigi Squarzina e Franco Zeffirelli". Nel dopoguerra,
Franco Zeffirelli presentò il suo film-opera
'Traviata' e fu subito successo di critica e di pubblico. Si apprezzarono le scene assai curate, i costumi elegantissimi e la bravissima soprano. In una espressione: si apprezzò la
precisione. Ed è stata questa la caratteristica principale delle opere liriche e cinematografiche di
Franco Zeffirelli, curatore, consigliere e scenografo dei maggiori spettacoli mai realizzati, contemplato da
Luchino Visconti per il
'Ludwig' e da
Giorgio Strehler per il favolistico
'Giardino dei ciliegi'. Pazientemente e con grandissima serenità,
Zeffirelli dispensava sempre suggerimenti scenici agli amici. Memorabili sono le sue messe in scena delle opere di
William Shakespeare. Una tra le infinite: il suo
'Romeo e Giulietta'. Ci fece percepire la religiosità autentica del suo inconfondibile
'Gesù', girato in
Tunisia, che trasformò per sempre il figlio di Dio da
icona mistica a
leader carismatico. Oppure, la spiritualità di
'Fratello Sole, Sorella Luna', con la musica degli angeli realizzata da
Riz Ortolani. Quella musica e quella spiritualità accompagneranno per sempre, nei nostri ricordi, il
maestro Franco Zeffirelli.