Eh già, sono passate
due decadi dal quel lontanissimo
27 maggio 1999, quando una giovanissima formazione bolognese faceva ufficialmente il suo debutto discografico con un singolo allegro e fresco, che nel volgere di poche settimane conquistò i palinsesti radiofonici e televisivi. Si trattava di
'50 special': una canzone divenuta simbolo di un'intera generazione e che, a distanza di tempo, assume nuovi significati di natura storica. Con il brano (di cui è stata annunciata una prossima ripubblicazione in versione rimasterizzata) per
Cesare Cremonini e i suoi
Lùnapop, si aprirono le porte di un inatteso ed enorme successo. La band durerà il tempo di un disco,
'Squerez?', che ebbe tuttavia grande fortuna. Nei decenni successivi, l'album ha continuato a vendere (segno di un affetto duraturo da parte di un pubblico in continuo rinnovamento), raggiungendo, a oggi, oltre un milione e seicentomila copie. Con la fine dei
Lùnapop prese il via la carriera solista di
Cesare Cremonini, il quale non si è più fermato, ma anzi ha proseguito un percorso di maturazione che lo ha portato, nei dischi successivi, a ricevere apprezzamenti importanti. Artista mai domo, ha a lungo sperimentato attorno alle formule della canzone
'pop', secondo un approccio personale e sempre attendo alle novità del momento. Per il cantautore bolognese, la consacrazione è giunta con l'ultimo lavoro,
'Possibili scenari' (2017), a cui è seguito un trionfale tour negli stadi e nei palazzetti italiani. Per celebrare i vent'anni di carriera, l'artista ha annunciato in questi giorni una nuova
tournée, che partirà il prossimo anno e si concluderà con un concerto presso
l'Autodromo di Imola. Un evento che ha già un sapore storico e che andrà a chiudere un cerchio, esistenziale e lavorativo. Sì, perché restare così a lungo sulla cresta dell'onda è tutt'altro che semplice: riesce solo ai grandi. Il
XX anniversario di
'50 Special' ci regala la possibilità di guardare con non poca nostalgia a quegli anni. I
Lùnapop sono stati l'ultimo grande fenomeno musicale del millennio. Sono usciti prima dell'avvento di
internet, che ha minato pesantemente la salute dell'industria discografica mondiale e che ha portato enormi cambiamenti nel modo di fruire e concepire la musica. Era in corso il passaggio alla
moneta unica e i
compact disc erano un bene quasi primario. Siamo a soli dieci anni dalla caduta del
muro di Berlino, mentre l'attentato aereo alle
Torri Gemelle non avverrà che di lì a due anni.
L'11 settembre 2001 è stato un vero spartiacque, che ha cambiato il nostro modo di vedere il mondo e la realtà. Nel nostro Paese, una pesante crisi economica, da cui fatichiamo a uscire, ha fiaccato pesantemente l'umore del popolo italiano. Viene dunque naturale guardare con nostalgia a un periodo che percepiamo come più allegro e sereno. Una visione del tempo passato, che s'incarna perfettamente nella canzone di
Cesare Cremonini e compagni. E che ci rimanda a una fase storica in cui erano minori le preoccupazioni, dove tutto sembrava più possibile e a portata di mano. Ovviamente, c'erano problemi anche allora. Ma non è sbagliato considerare quel periodo come più sereno e ancora al sicuro dalla successiva
degradazione sociale e
culturale che, invece, oggi avvertiamo come tangibile e fattuale. A questo, si aggiunga poi il mito degli
anni '90, che coinvolge oggi la generazione dei
'millennials', i quali riscoprono quell'ormai lontano decennio attraverso i video su
Youtube, subendone il fascino dato dalla distanza. Sul piano musicale, questo è persino un periodo fortunato per la scena italiana, nella quale il passato viene continuamente rievocato nelle atmosfere e nei temi. La stagione di
'50 Special' non tornerà più, ma ci si augura di poter tornare a rivivere la spensieratezza di quei ragazzini, a cui bastava
un giro in motorino per essere felici.