Alla fine,
l'onda 'sovranista' non c'è stata. E' vero che il
Rassemblement National della
signora Le Pen ha sorpassato, in
Francia, la formazione del
presidente Macron (che comunque ha recuperato alcune posizioni...). Ma questo dato viene riequilibrato dalla conferma del
Psoe spagnolo e da quello dei
socialisti portoghesi, che hanno segnalato la magnifica personalità dei
popoli iberici. E' un crollo, invece, quello della
Grosse Koalition in
Germania. Anche se si è trattato, principalmente, di un travaso interno al mondo progressista tedesco, che ha visto una vera e propria
'onda verde' sopravanzare i
socialdemocratici. A riprova di come i
teutonici siano, senza alcun dubbio, un popolo serio, abituato a preoccuparsi di problemi attualissimi, quali quelli relativi all'inquinamento delle plastiche, al riscaldamento globale e all'effetto serra. Qui da noi, invece, la
Lega di
Matteo Salvini diventa il primo Partito, mentre il crollo del
Movimento 5 stelle è tale da risultare ampiamente sorpassato anche dal
Pd. Ciò significa che la
Lega, ormai, è un vero e proprio
Partito nazionale e che il
Partito democratico, per parte sua, si ritrova nelle condizioni di poter proseguire la ristrutturazione del
campo progressista, al fine di presentare un credibile schieramento di
alternativa democratica per il Paese. Essere credibili, tuttavia, significa tante cose, sia sotto il profilo delle alleanze, sia in quello strategico-dottrinario. Per esempio, decidendosi a interpretare con maggiore coraggio quel ruolo di
'cuneo' capace di
'rompere' ogni forma di
immobilismo sociale, economico e
culturale. E' vero che, probabilmente, il
'peggio' può ormai dirsi alle spalle, per il
Partito democratico. Tuttavia, ora la riflessione dev'essere ampliata e approfondita, al fine di comprendere come non basti
'scopiazzare' gli altri per convincere i cittadini sulla bontà delle proprie intenzioni, bensì che si debba anche produrre
un'idea innovativa, originale, realmente interessante per il Paese. Per quanto riguarda il
Movimento 5 stelle, ormai è
'notte fonda': lo diciamo senza alcuna ambiguità. Ciò accade nonostante l'impianto puramente propagandistico di alcuni suoi provvedimenti
- reddito di cittadinanza e decreto dignità - i quali non sono bastati a convincere lo
'zoccolo duro' del mondo progressista italiano sulle reali prospettive della forza politica fondata da
Beppe Grillo e
Gianroberto Casaleggio. Manca un progetto, un disegno chiaro di società. E non basta, certamente, il
'carpe diem' dell'occupazione del potere. Anche perché, in politica, quando si cerca di
accontentare qualcuno - come nel caso della
Tav in
Val di Susa - spesso si finisce con lo
scontentare tutti. In ogni caso, vedremo come la
'partita italiana' andrà a finire, dato che si tratta di una vicenda decisamente particolare, ben diversa rispetto a quella degli altri Paesi europei. Quel che qui ci preme sottolineare è il fatto che la cosiddetta
'Europa delle nazioni' si sia dimostrata una prospettiva tornata comoda soprattutto a
Orban, per motivazioni totalmente interne e nonostante i
copiosi fondi europei, utilizzati persino per
pittoreschi 'trenini'. Anche in questo caso, stiamo parlando di una
'vecchia volpe', che finge di non ricordare in quali condizioni era ridotta
l'Ungheria il giorno dopo la sua uscita dalla sfera d'influenza
sovietica. Ma anche questi sono
'nodi' destinati a giungere
'al pettine', prima o poi: ne riparleremo senz'altro. Soprattutto, tenendo conto della crescita del gruppo liberale
dell'Alde, destinato a seminare nuovi
'enzimi' di liberaldemocrazia sia sul versante
progressista, sia in quello
conservatore. Una vera
'boccata d'ossigeno' per
l'Unione europea. La quale era data per morta, ma che morta non è:
indovinate perché? Semplicemente, perché
nostalgie, rimozioni e
rumorose 'fake news' non bastano a fornire una risposta convincente in favore dei popoli europei. Ai quali servono provvedimenti concreti sia sul fronte
dell'occupazione, sia in quello della
sostenibilità ambientale: due esigenze assolutamente
compatibili, checché ne pensi o ne dica
mister Donald Trump. Infine, un'ultima annotazione per quel che sta capitando al
Regno Unito, ormai
'avvitato' in una crisi che si è stupidamente autoinflitto da solo. E che continua ad autoinfliggersi per puro
masochismo ideologico. Sotto un profilo strettamente
'erotico', anche restare a guardare possiede un suo
perché. Tuttavia, il popolo britannico deve assolutamente decidere se continuare a dare il
triste spettacolo che sta dando, oppure chiarire a se stesso cosa vuol fare nella sua prossima vita. Sempreché una futura vita, un bel giorno, ci sia. Cosa che, ovviamente,
auspichiamo anche noi.