Vittorio LussanaAlla fine, l'onda 'sovranista' non c'è stata. E' vero che il Rassemblement National della signora Le Pen ha sorpassato, in Francia, la formazione del presidente Macron (che comunque ha recuperato alcune posizioni...). Ma questo dato viene riequilibrato dalla conferma del Psoe spagnolo e da quello dei socialisti portoghesi, che hanno segnalato la magnifica personalità dei popoli iberici. E' un crollo, invece, quello della Grosse Koalition in Germania. Anche se si è trattato, principalmente, di un travaso interno al mondo progressista tedesco, che ha visto una vera e propria 'onda verde' sopravanzare i socialdemocratici. A riprova di come i teutonici siano, senza alcun dubbio, un popolo serio, abituato a preoccuparsi di problemi attualissimi, quali quelli relativi all'inquinamento delle plastiche, al riscaldamento globale e all'effetto serra. Qui da noi, invece, la Lega di Matteo Salvini diventa il primo Partito, mentre il crollo del Movimento 5 stelle è tale da risultare ampiamente sorpassato anche dal Pd. Ciò significa che la Lega, ormai, è un vero e proprio Partito nazionale e che il Partito democratico, per parte sua, si ritrova nelle condizioni di poter proseguire la ristrutturazione del campo progressista, al fine di presentare un credibile schieramento di alternativa democratica per il Paese. Essere credibili, tuttavia, significa tante cose, sia sotto il profilo delle alleanze, sia in quello strategico-dottrinario. Per esempio, decidendosi a interpretare con maggiore coraggio quel ruolo di 'cuneo' capace di 'rompere' ogni forma di immobilismo sociale, economico e culturale. E' vero che, probabilmente, il 'peggio' può ormai dirsi alle spalle, per il Partito democratico. Tuttavia, ora la riflessione dev'essere ampliata e approfondita, al fine di comprendere come non basti 'scopiazzare' gli altri per convincere i cittadini sulla bontà delle proprie intenzioni, bensì che si debba anche produrre un'idea innovativa, originale, realmente interessante per il Paese. Per quanto riguarda il Movimento 5 stelle, ormai è 'notte fonda': lo diciamo senza alcuna ambiguità. Ciò accade nonostante l'impianto puramente propagandistico di alcuni suoi provvedimenti - reddito di cittadinanza e decreto dignità - i quali non sono bastati a convincere lo 'zoccolo duro' del mondo progressista italiano sulle reali prospettive della forza politica fondata da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio. Manca un progetto, un disegno chiaro di società. E non basta, certamente, il 'carpe diem' dell'occupazione del potere. Anche perché, in politica, quando si cerca di accontentare qualcuno - come nel caso della Tav in Val di Susa - spesso si finisce con lo scontentare tutti. In ogni caso, vedremo come la 'partita italiana' andrà a finire, dato che si tratta di una vicenda decisamente particolare, ben diversa rispetto a quella degli altri Paesi europei. Quel che qui ci preme sottolineare è il fatto che la cosiddetta 'Europa delle nazioni' si sia dimostrata una prospettiva tornata comoda soprattutto a Orban, per motivazioni totalmente interne e nonostante i copiosi fondi europei, utilizzati persino per pittoreschi 'trenini'. Anche in questo caso, stiamo parlando di una 'vecchia volpe', che finge di non ricordare in quali condizioni era ridotta l'Ungheria il giorno dopo la sua uscita dalla sfera d'influenza sovietica. Ma anche questi sono 'nodi' destinati a giungere 'al pettine', prima o poi: ne riparleremo senz'altro. Soprattutto, tenendo conto della crescita del gruppo liberale dell'Alde, destinato a seminare nuovi 'enzimi' di liberaldemocrazia sia sul versante progressista, sia in quello conservatore. Una vera 'boccata d'ossigeno' per l'Unione europea. La quale era data per morta, ma che morta non è: indovinate perché? Semplicemente, perché nostalgie, rimozioni e rumorose 'fake news' non bastano a fornire una risposta convincente in favore dei popoli europei. Ai quali servono provvedimenti concreti sia sul fronte dell'occupazione, sia in quello della sostenibilità ambientale: due esigenze assolutamente compatibili, checché ne pensi o ne dica mister Donald Trump. Infine, un'ultima annotazione per quel che sta capitando al Regno Unito, ormai 'avvitato' in una crisi che si è stupidamente autoinflitto da solo. E che continua ad autoinfliggersi per puro masochismo ideologico. Sotto un profilo strettamente 'erotico', anche restare a guardare possiede un suo perché. Tuttavia, il popolo britannico deve assolutamente decidere se continuare a dare il triste spettacolo che sta dando, oppure chiarire a se stesso cosa vuol fare nella sua prossima vita. Sempreché una futura vita, un bel giorno, ci sia. Cosa che, ovviamente, auspichiamo anche noi.




Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)

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