Si è conclusa la
sesta edizione del
Premio internazionale 'Le Ragunanze', tenutasi
domenica 19 maggio 2019 presso l'antica cascina dei principi
Pamphilj, con ingresso in via Vitellia n. 102 in
Roma. Il prestigioso premio fa riferimento ai raduni artistici istituiti dalla ventinovenne regina degli svedesi, rifugiatasi a Roma dopo la sua abdicazione al trono.
Christina, della famiglia reale
de' Vasa, abbandonò la religione protestante per abbracciare quella cattolica in un momento storico di
riforme, scismi e
controriforme. E
Roma letteralmente si
'spalancò' all'accoglienza e all'ospitalità in favore di
Christina di Svezia. Il suo nome,
Christina, così come riportato nel medaglione del monumento funebre nella
basilica di San Pietro di fronte alla
Pietà di
Michelangelo, è scritto con la
'h' e non come si legge nei siti che solitamente si riferiscono alla regina degli svedesi. La
'Ragunanza' prevede,
sin dalla sua prima edizione, le sezioni di
'Poesia e natura', 'Libro edito di poesia' e
'Libro edito di narrativa', ma in questa
VI edizione 2019 è stata aggiunta anche quella della
'pittura', onorata da opere di autori giunte da ogni parte
d'Italia, d'Europa e del
mondo. Per questa ragione, il
Premio 'Le Ragunanze' è da considerarsi di livello internazionale, anche perché la
Svezia, fin dal primo anno, ha confidato in questo concorso concedendo il suo
patrocinio in ricordo di
S. A. R. Christina, del casato
de' Vasa, regina di
Svezia, che dopo aver abdicato al trono a soli
29 anni, arrivò a
Roma il
10 dicembre del 1655, durante il pontificato di
Alessandro VII, al secolo
Fabio Chigi. Il suo ingresso in città è ricordato da una vistosa targa in marmo alla sommità interna di
Porta del Popolo, scolpita da
Gian Lorenzo Bernini: "Che il tuo ingresso sia felice e fausto" (Felici Faustoque Ingressi Anno Dominae 1655). Nonostante la sua abdicazione al trono e la rinuncia alla fede protestante, a
Christina di Svezia vennero conservate le prerogative monarchiche. Ciò in base alla concezione assolutista e di discendenza divina delle monarchie di allora, secondo la quale
"i privilegi e i diritti di un sovrano sono conferiti da Dio e dalla natura, a vita". Privilegi e diritti che non poterono esserle sottratti nemmeno dopo aver cessato la sua funzione di regnante. Questi privilegi resero l'ex sovrana responsabile delle proprie azioni, anche le più
libertine, unicamente al cospetto di
Dio, concedendole la facoltà di continuare
"a far ricorso al diritto alla libertà e all'indipendenza, che sono nostre secondo natura", come ricordava a qualsiasi
'aggrottamento di fronte' dei suoi consiglieri di corte. Dopo qualche giorno di riposo presso
villa Giulia, (l'attuale
Museo Etrusco, ndr),
Christina uscì in modo riservato dalla città per raggiungere
ponte Milvio, dove l'attendeva una schiera di cavalieri, carrozze con damigelle, servitori e cortigiane sue fidate: un fastoso corteo reale composto da nobili, alti prelati, uomini d'arme, che la scortarono fino a
San Pietro, dove nell'area privata del papa si entrava per la
Porta Pertusa, in
largo Porta Cavalleggeri, più volte murata e più volte riaperta. Per lei, il papa aveva fatto allestire una speciale vettura, ma la giovane donna preferì montare in sella al suo cavallo bianco. E così entrò
nell'Urbis Romae, percorrendo la
via del Corso, dopo aver attraversato la
Porta Flaminia stracolma di gente incuriosita che l'applaudiva, vestita di velluto verde, la spada al fianco e un gran cappello piumato, ornamento e riparo dal tempo grigio con il quale la
'città eterna' l'accolse: era infatti l'inverno del
1655. Tornando alla
VI Ragunanza, gli autori delle opere convenuti nella capitale per ricevere il prestigioso riconosicmento appartengono alle più svariate attività dell'impegno sociale. Arrivare al
VI anno è stato un importante traguardo. Un evento che rappresenta un momento di confronto e di crescita aperto a tutti, capace di valorizzare e sostenere il talento e le abilità artistiche, oltreché promuovere la necessità della scrittura, dell'uso della parola espressa in versi, in prosa, o in qualsiasi altra forma artistica come, da quest'anno, la pittura. Una
'Ragunanza' irrinunciabile, dunque.
La targa speciale 'Anastasia Sciuto' Dall'edizione
2018, alla
'Ragunanza' è stata istituita la
'Targa Anastasia Sciuto', che viene assegnata al giovane più talentuoso nell'arte drammatica diplomatosi presso
l'Accademia nazionale d'Arte drammatica 'Silvio D'Amico'. Nel
2018, il riconoscimento era stato assegnato a
Enoch Marrella. Quest'anno, invece, è stata premiata la bravissima
Sara Putignano, che ha ricevuto la targa dalle mani di
Desy Gialuz. La bravisisma
Anastasia Sciuto, nata a
Catania il
14 luglio 1980 e venuta a mancare a
Roma, il
24 gennaio 2018, si trovò sul palcoscenico già a
9 anni nella sua città, accanto al padre,
Gianni Sciuto. La sua predisposizione all'arte drammatica si concretizzò presso la scuola del
'Piccolo Teatro' di
Milano, diretta da
Luca Ronconi, dopo essere stata apprezzata alla
Scuola di Teatro 'Ribalte' diretta a
Roma da
Paolo Garinei, fratello di
Pietro Garinei, che insieme a
Sandro Giovannini hanno ridato vita al
Teatro Sistina con la commedia musicale. Sia come sia,
Anastasia Sciuto, vincitrice del
Premio nazionale delle Arti per la recitazione nel
2009, presentò il poema di
Virginia Woolf intitolato
'Le onde', presso il
Teatro Studio Eleonora Duse, fucina e vetrina romana delle nuove idee teatrali e sede indiscussa di rappresentanza per gli spettacoli
dell'Accademia nazionale d'Arte drammatica 'Silvio D'Amico'. E un'altra suggestiva messa in scena della
Sciuto si potè ammirare a
Spoleto nel corso del
Festival dei Due Mondi, presso il
Teatro delle 6, in cui la talentuosa drammaturga catanese presentò
'l'Illusion comique' di
Pierre Corneille, riuscendo a concentrare tutti i generi teatrali e la sua originale sperimentazione di contaminazione dei diversi linguaggi espressivi e drammaturgici.
Anastasia, il
24 gennaio 2018, a soli
37 anni, si è addormentata
nell'illusione comica della vita. Per questo suo impegno culturale, le è stata dedicata, dal
2018, una
Targa che viene consegnata al diplomato più meritevole dell'istituzione storica
dell'Arte drammatica italiana. La testata
'Periodico italiano magazine', da sempre attenta alla valorizzazione dei talenti più autentici del mondo teatrale, ha dedicato un sentito e sincero ricordo ad
Anastasia Sciuto (cliccare
QUI).
Il premioLa
'Ragunanza', ovvero la
radunanza, è il simbolo di speranze, pensieri, incitamenti, aspirazioni e convalide professionali. Pur restando ferme le tematiche della poesia e della narrativa, ogni anno viene scelta la variante artistica più confacente ai due pilastri della comunicazione artistica. Quest'anno, è stata scelta la
Pittura. I giurati del
Premio internazionale 'Le Ragunanze', oltre alla presidente del premio,
Michela Zanarella, poetessa e giornalista, sono i seguenti:
Roberto Ormanni, presidente di giuria e direttore di
Golem informazione, coadiuvato dal direttore di Periodico italiano magazine e di Laici.it,
Vittorio Lussana. Abbiamo, quindi,
Fiorella Cappelli, redattrice di 'Leggere tutti la nave dei libri';
Serena Maffia, performer, scrittrice e poetessa;
Lorenzo Spurio, presidente dell'associazione
'Euterpe' e direttore dell'omonima rivista di
Jesi; Alessandra Battaglia, giornalista;
David Cardarelli, operatore culturale; e il sottoscritto,
Giuseppe Lorin, autore, critico d'arte e giornalista. Tutti i giurati hanno decretato i vincitori dopo attenta valutazione delle opere pervenute da ogni regione d'Italia e anche dall'estero
(Londra, Francoforte, Montreal, Tunisi e
Shanghai). Da quest'anno, si è aggiunto al gruppo dei giurati una eccellenza della cultura italiana:
Dante Maffia, proposto da varie istituzioni al
Nobel per la letteratura. Altri collaboratori esterni deò premio risultano essere:
Vinicio Salvatore Di Crescenzo, per il recruiting dei partecipanti;
Emiliano Di Nicola, per la grafica e
Albucci per targhe, coppe e medaglie. Il concorso è basato sul riconoscimento della qualità degli elaborati proposti. Il concorso, nato per valorizzare talenti di ogni età e provenienza, occupa un posto di rilievo nel panorama culturale, non solo nazionale.
'Ragunanza' è un termine barocco dell'epoca di
Christina di Svezia, preso dall'idioma semplice dei pastori, che radunavano le greggi. Pastori che, con le loro famiglie, conducevano la propria esistenza nel rispetto totale della natura, regina indiscussa della Terra. La
regina di Svezia venne ispirata dall'umile vita agreste che i pastori conducevano nella regione greca
dell'Arcadia, nel rispetto dell'ambiente. L'associazione di promozione sociale
'Le Ragunanze' ha infatti i patrocini di:
Consiglio Regionale del Lazio; Roma Capitale XII Municipio; Ambasciata di Svezia; Emui-EuroMed University di Madrid e collaborazioni culturali con la
Rete italiana per il dialogo Euromediterraneo; con l'università
'La Sapienza' Roma 3; con la rete italiana della
Fondazione 'Anna Lindh'; Golem informazione ed
Euterpe associazione culturale. Dalla prossima edizione, si aggiungeranno a tali patrocini morali anche quelli di altre istituzioni in fase di valutazione, non ultimo quello
dell'Accademia nazionale d'Arte drammatica 'Silvio D'Amico'.La premiazione
Arrivare al
VI anno è stato un importante traguardo. Un evento che ha rappresentato un momento di confronto e crescita aperto a tutti, capace di valorizzare e sostenere il talento e le abilità artistiche oltre che a promuovere la scrittura, l'uso della parola espressa in versi, in prosa o per immagini. Il successo che riscuote il premio, ogni anno maggiore poiché sempre più seguito, è dovuto alla grande partecipazione degli autori, alla serietà degli intenti e alla fiducia reciproca. La
'ragunanza', ovvero la radunanza, è simbolo di speranze, di pensieri e di aspirazioni per un mondo da vivere in un ambiente migliore. Il concorso, nato per valorizzare talenti di ogni età e provenienza, occupa un posto di rilievo nel panorama culturale, non solo nazionale. Alla cerimonia di premiazione ha fatto seguito il concerto breve per fisarmonica del
Maestro Gianni Mirizzi. L'affascinante e brava
Emanuela Panatta ha letto alcuni toccanti monologhi di donne tratti dal suo libro
'Civico 33', edito da
'Il Torchio'. Andiamo ora a elencare le opere e gli autori che hanno ricevuto le
pergamene delle menzioni d'onore per la
Poesia sezione Natura, singoli brani tratti da raccolte più ampie lette, valutate e scelte dalla Giuria.
Poesia sezione 'Natura': menzioni speciali'Impronte' di
Luciana Raggi (Roma);
'Rosso ginepro' di
Giovanni Battista Quinto (Matera);
'Mi piego' di
Lucia Izzo (Roma);
'Isole di plastica' di
Carla Abenante (Napoli);
'Eterna bellezza' di
Marilena Ferrante (Isernia);
'Il giardino di Marzo' di
Mario De Rosa (Cosenza). I premiati della sezione 'Poesia Natura'1° classificato: 'Il pastore di Roghudi' di
Marco Marra (Milano);
2° classificata: 'Splendere' di
Teresa Murgida (Catanzaro), tratta dalla raccolta
'Il filo quotidiano', edita da
Compact Edizioni;
3° classificato: 'Quel vento' di
Gianluca Loreti (Roma).
A queste prime premiazioni ha fatto seguito
Chiara Pavoni, coreografa de
'La danza dei colori', una perfomance che ha visto l'esibizione di
10 giovani interpreti di etnie diverse:
Agnese Magistri; Federico Zene; Andrea Bargelli; Federica Trezza; Clara Elisabeth Pappalardo; Marialuna Farah; Giosuè Karol Vagnoli; Desirée Antonietta Barone; Samira Doumbia; Magalì Asfaha. Sezione PitturaPer la sezione
Pittura, le opere selezionate e individuate
dall'Accademia di Belle Arti 'Ca' Foscari' di
Venezia, sono state le seguenti:
1° classificata: 'Tempeste solari' di
Bruna Milani (Roma);
2° classificato: 'Nuvole' di
Elio Rizzo (Roma);
3° classificata: 'Gli innocenti' di
Valeria Gai (Roma);
4° classificata, menzione d'onore: 'L'amore' di
Jolanda Morante (Avellino).Libro edito di poesia: menzioni d'onore
Le pergamene delle
menzioni d'onore per la sezione
'Libro edito di poesia' sono state assegnate a:
'Le creazioni amorose' (Edizioni Helicon) di
Stefano Baldino (Bologna);
'Di ombra e di luce' (Blu di Prussia Edizioni) di
Marisa Cossu (Taranto);
'I fiori del coraggio' (PensieriParole) di
Silvana Stremiz (Udine);
'La voja de parlà' (Chipiuneart Edizioni) di
Luciano Gentiletti (Rocca Priora);
'L'innocenza dell'incertezza' (Europolis Edizioni) di
Nily Raouf, nata a Pisa ma di origini persiane;
'Versi sparsi tra sentimenti e ricordi' (Simple Edizioni) di
Anna Manzo (Roma);
'Noi e l'Elba sottovento' (Albatros Edizioni) di
Gianluca Lorenzini (Firenze), pronipote di
Carlo Lorenzini, autore di
'Pinocchio', storicamente conosciuto
come
Carlo Collodi;
'Universi' (Amazon Publiching) di
Marco Nica (Anzio);
'Inferno rosa' (BookSprint Edizioni) di
Alessio Silo (Frosinone);
'Passi sull'anima' (Nuova Prhomos Edizoni) di
Maddalena Corigliano Bivona (Taranto).
I premiati della sezione Libro edito di poesia1° classificato: 'Poesie dell'immaturità' (Gianni Petrizzo Editore) di
Luca Di Bartolomeo (Salerno);
2° classificato: 'I miei primi pensieri in poesia' (Aletti Editore) di
Corrado Cioci (Latina);
3° classificato: 'Retrogames' (Daimon Edizioni) di
Guido Tracanna (L'Aquila).
Sezione 'Libro edito di narrativa': menzioni d'onore
'Ciclamini al Re' (Delos Digital) di
Cristina Biolcati (Padova);
'N° 5 non è né un profumo, né un mambo' (Echos Edizioni) di
Katiuscia Girolametti (Roma);
'Il bianco volto del silenzio' (CreateSpace - Amazon company) di
Alberto Umbrella (Roma):
'Il volo del canarino' (Morphema Edizioni) di
Franco Casadidio (Terni);
'Come frammenti di stelle' (Elison Publishing) di
Antonella Tamiano (Lecce);
'La nuova favola di Amore & Psiche' (L'Erudita Edizioni) di
Liliana Manetti (Roma);
'Vita e il libro dei morti' (Curcio Young/Adult Editore) di
Alessandra Cinardi (Roma);
'Le donne, i vicoli, i silenzi' (L'Erudita Edizioni) di
Lucia Scerrato (Roma);
'L'indice della mano destra - J'accuse' (Anna Maria Gentile Edizioni) di
Laura Ficco (Cagliari).
I premiati della sezione libro edito di narrativa
1° classificato: 'Operazione Aktamar' (Albatros Edizioni) di
Bruno Scapini (Trieste), diplomatico del
ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale;
2° classificato: 'Avevamo pudore di essere felici' (Albatros Edizioni) di
Nicola Stolfi (Roma);
3° classificate: 'Il libro dei colori' (GoWare Edizioni, collana: Pesci rossi) di
Anna & Rosanna Cancellieri (Roma).