E' incredibile come, a più di un anno di distanza dalle prime
'sciocchezze' relative al
tasso di incidenza della popolazione immigrata sui
reati commessi in
Italia, si continui, da tutte le parti, a non comprendere che si stanno affermando cose
inesatte. Supponiamo, tanto per fare un esempio, di dover calcolare il tasso d'incidenza dei
tumori rispetto a tutte le altre
patologie in quanto causa dei
decessi: ebbene, non si può mettere al
numeratore un dato che comprenda anche i
sani. Allo stesso modo, per calcolare il tasso d'incidenza dei
reati commessi in
Italia dalla popolazione
straniera, al numeratore non vanno presi
'tutti' gli immigrati, compresi quelli in regola come le
badanti romene e le
donne di servizio filippine o
peruviane: al numeratore vanno calcolati solo quegli immigrati che hanno
commesso un reato. E il medesimo principio vale anche sul versante dei
delitti commessi dagli italiani, evitando di mescolare in un
unico 'calderone' chi ha commesso un
crimine insieme a chi è totalmente
incensurato, dal
capo dello Stato in giù. Insomma, detto in estrema sintesi, è più di un anno che si
discute d'immigrazione sulla base di
dati non disaggregati, che danno
numeri che non significano niente. E questa cosa non viene compresa neanche a
sinistra. Le
destre nazionaliste, persino quelle
xenofobe, se calcolassero correttamente questo
tasso d'incidenza potrebbero affermare, in piena coerenza, che esiste una percentuale di
immigrati che commette
molti reati in modo
continuativo. E che, quindi, tali immigrati meriterebbero di essere
rimpatriati per evidente incompatibilità civile con le leggi vigenti nella nostra società. Mentre
le sinistre, viceversa, potrebbero rendersi conto della necessità di dover combattere una
deriva propagandistica che si trasforma, regolarmente, in
disinformazione, seminando
paure immotivate. Invece, si continua a ragionare in base a
dati errati e a
convinzioni accampate per aria, alimentando la
disillusione degli italiani nei confronti della
politica, trasformata in una materia
scientificamente poco credibile e in un ambiente popolato da
gente poco seria. Tutto questo è
allucinante, ragazzi: è a dir poco
allucinante. Siamo ormai di fronte, con piena evidenza, a un ceto politico totalmente
'inventato', che è causa dei suoi stessi
mali e che persegue ostinatamente l'obiettivo della propria
dissoluzione, in preda a una
perversione totalmente masochista.