Continuare a cavalcare opportunisticamente il
problema migratorio, oltre a
'schiacciare' la
Lega di
Matteo Salvini nell'angolo più estremo delle
destre idealiste, finisce con l'acuire la questione nel suo complesso, trasformandola in un cinico strumento di lotta politica. Ma proprio sotto il profilo politico, così come
Malta reclama da sempre la propria condizione di piccolo
'Stato-isola', allo stesso modo i Governi di centrosinistra degli anni più recenti avrebbero dovuto ammettere che anche
l'Italia non era in grado di tollerare determinati
flussi in entrata, poiché mancante di una propria
offerta di lavoro interna. In tali condizioni, infatti,
l'eccesso di domanda genera uno squilibrio che
abbassa le retribuzioni, alimentando una
competizione sleale tra i lavoratori, che vedono premiata la
mano d'opera a basso costo, oltre al peggioramento qualitativo delle prestazioni in molti comparti e settori. Insomma, gli esecutivi guidati dal
Partito democratico avrebbero dovuto far maggiormente presente, in particolar modo
all'Unione europea, che
l'Italia non stava messa bene e che fosse necessaria una
'governance' globale della
questione migratoria. Invece, pur di mantenere in asse la
narrazione ottimistica di una ripresa della crescita economica, si è preferito proiettare l'immagine di un Paese che non solo non era nelle stesse condizioni della
Turchia, ma che stava addirittura messo meglio rispetto alla
Francia e alla
Spagna. Insomma, il
Partito democratico ha letteralmente sbagliato politica, facendo il
giuoco delle destre. Ma si tratta di un errore commesso non solamente dal
Pd: noi stessi eravamo convinti che fosse opportuno dimostrare al mondo un
comportamento umano, moderno e
civile da parte del popolo italiano. Invece, siamo oggi costretti ad ammettere che la
Lega di
Matteo Salvini ha il merito di averci ricordato come
l'Italia sia da sempre un
Paese a 'due facce'. E che la questione migratoria non sia legata unicamente al tema
dell'accoglienza, ma anche a quello di
un'integrazione più ordinata, senza
distorsioni e
speculazioni, comparata alle
condizioni interne del nostro Paese.