Succede che il bravo
avvocato, il bravo
medico, il bravo
architetto, il bravo
ingegnere arrivi al punto di non poter più sostenere le spese di gestione dello studio, della strumentazione e dei collaboratori. E succede, quindi, che a lavorare rimangano solo le
grosse firme, quelle già affermate, con ogni conseguenza che ne deriva in punto di
lavoro giovanile. E succede poi che il
Mef, uno dei ministeri del
'Governo del cambiamento', pubblichi avvisi per ricercare alte professionalità
gratuite. Cioè, in pratica, tolgono ai
professionalizzati, ai
laureati, ai
dottori di ricerca, per finanziare il
reddito di cittadinanza e garantire a pochi di rimanere in poltrona ad assistere allo svilimento della preparazione, del merito e della fatica. Io, noi,
non ci stiamo. E in questi giorni abbiamo detto con forza
'No' al
'caporalato intellettuale'. 'No'! Allo svilimento del merito, noi non vogliamo contribuire. Quale
praticante prima e
avvocato poi, ho vissuto in pieno la gravissima
crisi che, negli ultimi anni, ha colpito il settore delle
libere professioni, sommandosi a un contesto, globale e nazionale, di profonda depressione economica. Abbiamo detto con forza che i
professionisti, tutti, hanno diritto a un
'compenso equo', parametrato alla qualità e alla quantità del lavoro svolto. L'articolo
35 della
Costituzione ci impone di tutelare tutte le forme di lavoro e, quindi, anche quello
autonomo e
libero professionale. Voglio ringraziare
Nicola Zingaretti per la fiducia e tutti i professionisti che hanno lavorato alla legge, a partire da
Antonino Galletti, Emiliana Alessandrucci, Andrea Dili e molti altri. E poi le e i componente/i della
IX Commissione Lavoro. Su tutti, le instancabili e sempre prese
Marta Bonafoni e
Valentina Grippo. E poi,
Salvatore La Penna, che ha subito accettato di controfirmare la proposta di legge che mi vede prima firmataria; il capogruppo del Pd,
Mauro Buschini, che mi ha spronata ad andare avanti; il presidente del Consiglio regionale,
Daniele Leodori, sempre pronto a venirmi in soccorso; tutte le colleghe e i colleghi della maggioranza, che hanno da subito creduto in questa battaglia per la
dignità professionale e
personale di molti; tutte le
forze politiche che hanno votato la legge
all'unanimità. Infine, il grazie più grande va a tutto il
personale, che con grande professionalità mi ha dato, ci ha dato, un grande supporto.