Marcello ValeriEntrando nel merito delle manifestazioni di questi giorni contro i cambiamenti climatici e a favore della sostenibilità ambientale, veniamo innanzitutto a sottolineare che si tratta di un problema reale: la questione esiste. Il fenomeno ha cominciato a essere registrato nel secolo scorso. E chi lo nega a prescindere, o mostra indifferenza verso il tema, è semplicemente un irresponsabile. Appare cuorioso, tuttavia, notare come le polemiche, intorno a questi argomenti, siano molto più vivaci sui media che non all'interno del consesso scientifico internazionale, nel quale, invece, le controversie avvengono tra chi intende combattere il 'global warming' poiché ritiene di averne certificato la gravità e l'urgenza in vaste aree del pianeta, in contrapposizione con chi è portatore di tesi individuali, oppure mantiene il dubbio che la 'ciclicità' climatica della Terra possieda delle oscillazioni anche piuttosto marcate, che però smentiscono la tesi della tendenza unica verso il surriscaldamento e la tropicalizzazione globale. In buona sostanza, chi nega del tutto il fenomeno non viene neanche preso in considerazione. Sotto il profilo scientifico, si possono avere dubbi e proporre ipotesi distinte. Di certo, non si può negare l'evidenza, anche se si tratta di una metodologia di comportamento assai di moda negli ultimi tempi, che potremmo definire una sorta di ideologia dell'assurdo. Che tutto stia andando come dovrebbe andare non può essere considerata una tesi fondata. Nel corso della Storia, il clima del pianeta Terra ha attraversato più volte lunghe fasi estreme, in tempi in cui l'industrializzazione non era neanche alle porte: 'piccole glaciazioni' ed episodi di siccità sono già capitati. Durante il Medioevo, il caldo si mantenne a livelli altissimi per quasi 5 secoli. In pratica, tutte le ricostruzioni che ci portano a immaginare l'epoca che va dalla caduta dell'Impero romano alla scoperta dell'America come una società in cui si camminava a piedi scalzi nella neve, o ci si riscaldava in qualche modo bruciando legname, sono in larga parte da rivedere, soprattutto nell'area del bacino del Mediterraneo. Ulteriore terreno di scontro è quello sulle previsioni: c'è chi ritiene che l'andamento attuale di incremento delle temperature possa diventare sempre più preoccupante e chi, invece, pur ammettendo la possibilità di fasi climatiche estreme, in un senso o nell'altro, ritiene che la natura sappia sempre ritrovare il proprio equilibrio. Due soli fatti rimangono scientificamente accertati: 1) il fenomeno di surriscaldamento globale esiste ed è in piena fase di dispiegamento; 2) l'attività umana rappresenta certamente un fattore significativo nel causare variazioni della temperatura globale del nostro pianeta, come dimostrato da tutte le ricerche e misurazioni effettuate dalla seconda metà del XX secolo a oggi. Tutto il resto è teoria. Ancora tutta da dimostrare.


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Gabre - Roma - Mail - lunedi 18 marzo 2019 6.56
Nelle cronache padane del XIII secolo si racconta che era possibile, in pieno inverno, attraversare il Po ghiacciato con un carro...


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