Serena Di GiovanniUn reato penale si dovrebbe accertare sotto il profilo della propria finalità. Ovvero, provando giuridicamente che la fattispecie in questione sia stata commessa per uno scopo doloso ben preciso. Ma il dolo si materializza quando si persegue un danno contro un singolo cittadino o la comunità. E nel caso di Matteo Salvini e della vicenda della nave 'Diciotti', noi non crediamo di trovarci in un contesto di questo tipo. Più semplicemente, riteniamo che l'attuale ministro degli Interni sia colpevole di 'abuso di potere'. Il quale, è un reato diverso e 'minore', rispetto al sequestro di persona. Il sequestro di persona, in genere, prevede un riscatto come principale finalità dolosa. Ovvero, una richiesta imperniata sul ricatto in quanto metodo estorsivo. Invece, l'intenzionalità di Salvini è stata di tipo politico. Ora, anche in un regime liberaldemocratico, non tutte le politiche sono da considerare accettabili o legalmente plausibili. Ma ciò dev'essere giudicato dalla comunità, eventualmente punendo, con il proprio voto, l'esponente politico in questione, oppure il suo Partito. Cercare di processare un ministro per un abuso di potere, con tutti gli abusi di potere che avvengono in Italia - come dimostrato, nel recente passato, dal 'caso Cucchi', tanto per citarne uno... - ci appare un principio giuridicamente inquisitorio, eccessivamente severo, oltreché politicamente irresponsabile. Questa è la nostra indicazione di orientamento in merito alla difficile decisione che gli elettori del Movimento 5 Stelle sono chiamati a prendere, in queste ore, sulla 'piattaforma Rousseau'. Con la speranza di essere considerati un riferimento credibile e 'non sospetto', non condividendo quasi nulla di quanto l'attuale governo 'giallo-verde' sta attuando in questi mesi con le proprie politiche esecutive.


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