Non possiamo restare
sordi e
immobili dinanzi a quanto accaduto al Centro di accoglienza per richiedenti asilo
(Cara) di
Castelnuovo di Porto (Roma) dove, in applicazione del
decreto sicurezza voluto dal
ministro Salvini, è stato avviato lo sgombero di centinaia di uomini, donne e bambini. Stiamo parlando del
secondo centro per rifugiati più grande d'Italia: una struttura più volte
premiata per la qualità dell'accoglienza, basata su
progetti educativi d'intesa con la
Prefettura, con inserimento scolastico e lavorativo, collaborazioni volontarie e lavori di pubblica utilità e con i ragazzi che giocano nella squadra di calcio locale. Ho i brividi se penso che, nella nel cuore
dell'Europa pensata da
Altiero Spinelli e nella
Giornata delle Memoria si ripetano scene che pensavamo di non vedere mai più: uomini, donne e bambini costretti a lasciare la scuola e il lavoro per essere caricati su mezzi di trasporto senza che nessuno conosca destinazione e destino.
E' inaccettabile! Tutti coloro che hanno permessi di protezione umanitaria, ma si vedono negato il diritto all'accoglienza, finiscono direttamente per strada, senza alcuna assistenza. Una vicenda che ha dell'incredibile, gestita senza alcun preavviso e condivisione con il sindaco
Riccardo Travaglini e con l'amministrazione locale, che mette a rischio anche l'occupazione dei
120 operatori a tempo indeterminato, che lavorano nel
Cara. Non possiamo restare fermi di fronte a questa
scelleratezza.
Consigliere regionale del Lazio per il Partito democratico
Presidente della IX commissione Lavoro, Formazione, Politiche giovanili, Pari opportunità, Istruzione, Diritto allo studio