L'associazione medici di origine straniera in Italia
(Amsi), le Comunità del mondo arabo in Italia
(Co-Mai) insieme al Movimento internazionale interprofessionale
'Uniti per Unire' con tutte le proprie associazioni aderenti, plaudono all'iniziativa coraggiosa, concreta e prestigiosa della
'Rete delle Università italiane per il Corno D'Africa', che agisce in nome della solidarietà. L'iniziativa è indetta dalla viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale,
Emanuela Del Re. Si tratta di una piattaforma di Università italiane, coordinata dalla viceministra, per scopi quale la ricerca, la formazione e la cooperazione nel
Corno d'Africa. La viceministra, nel suo intervento d'apertura durante la prima riunione da lei convocata, tenutasi presso il
dicastero degli Affari Esteri lo scorso
22 gennaio, ha ringraziato le
Università italiane e tutti gli esperti che hanno aderito all'iniziativa, illustrando le finalità e gli obiettivi della rete, sottolineando l'importanza di promuovere
"un monitoraggio e un coordinamento continuo sulle iniziative in atto in favore dei paesi del Corno d'Africa. Sarà importante individuare altri obiettivi in base al fabbisogno della popolazione e delle nuove generazioni". Della rete, su proposta della viceministra, fanno parte numerose
Università. Oltre
20 di esse hanno partecipato alla riunione presso la
Farnesina, rappresentate dai relativi Rettori, Prorettori, rappresentanti delle Università e da alcuni direttori di dipartimenti, esperti in cooperazione internazionale e politiche in favore dello sviluppo, tutti provenienti dalle più importanti
Università italiane (Firenze, Torino, Napoli, Roma, Pisa, Perugia) ed è aperta ad altri atenei che vogliano contribuire con i loro progetti alla rete. La
viceministra Del Re ha invitato, tra gli altri, il
professor Foad Aodi, fondatore di
Amsi e
Co-mai, consigliere
dell'Omceo di Roma e coordinatore dell'Area rapporti con i Comuni e Affari esteri e Area riabilitazione
dell'Omceo di Roma, in rappresentanza delle
Università che da tempo collaborano con
l'Amsi per il costante lavoro e impegno svolto, in questi anni, nel campo dell'immigrazione, della sanità e della cooperazione internazionale, promuovendo iniziative di dialogo tra le civiltà e le religioni. Per parte sua, il
professor Aodi, durante la riunione, ha espresso il proprio apprezzamento per l'iniziativa, che arriva
"in un momento molto delicato per la situazione internazionale, la quale necessita di interventi mirati e concreti, soprattutto per le critiche situazioni che si registrano in Somalia, Eritrea, Etiopia, altri Paesi del Corno d'Africa e altri ancora coinvolti in emergenze inerenti la sanità, l'istruzione, la scuola e anche in preda alla 'fuga dei cervelli' per motivi economici". Aodi ha inoltre elencato le attività svolte in favore dei professionisti della sanità di origine straniera e dell'assistenza sanitaria agli immigrati, con una proficua cooperazione internazionale, auspicando che si possano intensificare tali attività
"garantendo borse di studio, progetti di formazione in loco in alta specializzazione, costruendo altresì centri di cure gestiti da medici sul posto, in collaborazione con medici italiani, anche tramite la telemedicina, promuovendo progetti di prevenzione per combattere la mutilazione genitale femminile e in favore delle nuove generazioni". Il tutto per creare e garantire più servizi e occupazione per combattere l'immigrazione irregolare". Amsi, Co-mai e
'Uniti per Unire' apprezzano l'operato della
viceministra Del Re per la grande sensibilità dimostrata verso il rispetto dei diritti umani e per la solidarietà, dimostrata per anni operando in favore di una vera cooperazione internazionale e nella promozione di accordi bilaterali con i Paesi di origine.
"Per questi motivi", ha concluso
Aodi, "qualche mese fa abbiamo presentato proprio alla viceministra i nostri due progetti: 'La buona immigrazione' e 'La buona sanità internazionale', da coniugare con le politica dei 2 binari: da una parte, la sicurezza per tutti e, dall'altra, politiche in favore dell'integrazione e della vera cooperazione internazionale. Questa iniziativa di Emanuela Del Re va proprio in questa direzione, la stessa che tutte le comunità e associazioni arabe, musulmane e di origine straniera chiedono da sempre".