Il
Fringe è il più importante festival mondiale di spettacolo dal vivo. Un evento che si replica in ogni capitale culturale del mondo. Nato nel
1947 a
Edimburgo (Scozia), conta oggi circa
240 Festival annuali,
dall'Australia agli
Stati Uniti, dall'Asia all'Europa. Per capire che cos'è il
Fringe e cosa rappresenta per il settore delle arti sceniche, basta dare un'occhiata ai numeri: ogni anno,
19 milioni di persone in tutto il mondo vedono
170 mila artisti replicare
79 mila spettacoli. Una vera e propria
'fucina di talenti', ma non solo. Sono moltissimi, infatti, gli attori affermati che vogliono provare l'ebbrezza e l'emozione di un contatto diretto con un pubblico schietto e verace. All'estero, negli oltre
60 anni di vita, il
Fringe è stato scelto come palco da attori del calibro di
Ewan McGregor, Hugh Jackman, Tim Roth e
Hugh Grant. Il
Fringe arriva a
Roma nel
2012, patrocinato dalla
World Fringe Society grazie all'impegno e alla direzione artistica di
Davide Ambrogi. Fin dal primo anno, esso si è collocato come vera e propria
festa del teatro, coinvolgendo un vasto pubblico in un gioco di premi e arte. La caratteristica del
Roma Fringe Festival nei suoi primi anni romani è stata, infatti, quella di portare il
teatro e la
nuova drammaturgia all'attenzione di un pubblico variegato, solitamente
lontano dai teatri, mettendo così in gioco compagnie provenienti da tutta
Italia, Europa e, a volte, anche dagli
Stati Uniti, innanzi a un pubblico
'vero' e
'verace' come qiello della
capitale d'Italia. Grazie al
Roma Fringe Festival, dal
2012 al
2014 è nato, nella 'città eterna', il
Parco del Teatro a
Villa Mercede, poi spostato, nel
2015, nei
Giardini di Castel Sant'Angelo, per poi tornare a
San Lorenzo nel
2017. Oggi, il
Roma Fringe Festival rappresenta un punto di riferimento per tutti gli artisti indipendenti, che ambiscono a esibirsi davanti una platea internazionale. A testimoniare l'attenzione che il
Roma Fringe Festival riceve da parte del pubblico e di tutto il settore delle arti sceniche, le numerose richieste di partecipazione, che ogni anno aumentano in modo esponenziale. Nel
2017, sono state
350 le compagnie che si sono iscritte alla selezione, per un cartellone che prevedeva
40 spettacoli. Fra le ragioni di questo successo, un pubblico folto e genuino composto da turisti, addetti ai lavori e non, le location prestigiose
(Villa Ada, Castel Sant'Angelo, Villa Mercede e, quest'anno,
La Pelanda), ma soprattutto la possibilità, grazie alla partnership con il
World Fringe Network, di accedere a una vetrina internazionale. Diversi sono stati negli anni scorsi i vincitori del
Roma Fringe Festival che hanno ottenuto premi e riconoscimenti in tutto il mondo. I vincitori del
Roma Fringe 2013, 2014 e
2016 hanno trionfato come miglior spettacolo anche al
San Diego Fringe 2014, 2015 e
2018. I vincitori dell'edizione del
2012 sono stati menzionati dal
'New York Times', partecipando l'anno successivo grazie al
Roma Fringe, al
New York City Fringe Festival. Lo spettacolo vincitore dell'edizione
2015 è stato considerato dalla critica il migliore della stagione teatrale italiana di quell'anno, mentre i vincitori dell'edizione
2017 debutteranno al
Sidney Fringe nel
2019. "Diamo il via a una nuova edizione del Roma Fringe Festival, la VII, completamente rinnovata", ha affermato nei giorni scorsi, durante la conferenza stampa di presentazione del
Roma Fringe Festival 2019, il nuovo direttore artistico,
Fabio Galadini. "Molte le novità introdotte a partire da quest'anno: la prima, quella che salta subito all'occhio, è la data, 7-28 gennaio, vale a dire in pieno inverno. Questa è la sfida che, a nostro avviso, rappresenta un modo per puntare l'attenzione sul teatro e sulla proposta di nuova drammaturgia, che è l'essenza stessa del Fringe, svincolando questo evento da una collocazione estiva che rischiava di assorbirlo nella più generale e ricchissima proposta di intrattenimento estivo della capitale. Il teatro prima di tutto e, in particolare, il teatro indipendente. E 'indipendente' è la 'parola-chiave' di questa edizione, perché partendo da tale concetto abbiamo creato, grazie all'adesione di 14 teatri in tutta Italia, a partire dal prestigioso Teatro Vascello di Roma, un circuito che abbiamo chiamato, appunto, 'Zona Indipendente': una rete di 14 teatri che ospiteranno, nella stagione 2019/2020, lo spettacolo vincitore del Roma Fringe Festival 2019. Questo", ha proseguito
Galadini, "insieme alla possibilità di partecipare a uno dei Fringe mondiali, è un premio, che al di là di riconoscimenti o titoli (che sono pur sempre prestigiosi e importanti) rappresenta in concreto una seria opportunità per l'artista o la compagnia vincitrice di far conoscere il proprio lavoro. Da quest'anno, inoltre, cambia anche la location: il Roma Fringe Festival si trasferisce nei locali de 'La Pelanda', nel complesso del Mattatoio, nel cuore del quartiere di Testaccio, che con il suo fermento e la sua vitalità crediamo si presti bene ad accogliere un festival come il Fringe. Per la finale, poi, appuntamento al Teatro Vascello, un luogo storico della capitale. Accanto alle esibizioni delle compagnie e dei singoli artisti, ci saranno poi una serie di appuntamenti, sia all'interno de 'La Pelanda', sia al 'Macro Asilo', che offriranno al nostro pubblico un'offerta culturale ancora più ampia. Il livello delle compagnie che si sono iscritte quest'anno è stato molto alto", ha aggiunto
Fabio Galadini, "e per noi non è stato semplice compiere una selezione: a malincuore abbiamo dovuto rinunciare ad alcuni spettacoli meritevoli, ma speriamo di aver fatto un buon lavoro. Colgo l'occasione per ringraziare chi, negli scorsi anni, ha lavorato per costruire un Festival che, piano piano, ha conquistato l'attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori, diventando una realtà solida nel panorama teatrale italiano. In particolare", ha concluso il nuovo direttore artistico del
Roma Fringe Festival, "ringrazio Davide Ambrogi che, sei anni fa, ha avuto l'intuizione di portare il Fringe, conosciuto e frequentato in tutto il mondo, in Italia. Raccolgo il suo testimone con l'orgoglio e la certezza di poter dare il mio contributo, per continuare a farlo crescere in vitalità e prestigio".