Una
piazza del Popolo come non si vedeva dai tempi di
Giorgio Almirante. Un sole caldo, quasi primaverile. E famiglie e adolescenti con la faccia pulita. Sul palco,
Matteo Salvini era commosso. E' un
'buono', se così si può dire. Umilmente, ha affermato:
"Non credete ai ministri chiusi nelle loro stanze". Prima di lui, hanno parlato alcuni ministri del suo Governo: una
'super' Bongiorno, un
misurato Fontana. La capacità di
Salvini è quella di saper trasmettere emozione, calma, tranquillità. Ha citato
Karol Wojtyla, a un certo punto. E ha ricordato i ragazzi morti nella
discoteca marchigiana, stipata all'inverosimile solo e unicamente per
avidità. Una piazza piena e pulita, dove peraltro abbiamo anche incontrato
Marco Valerio Verni, lo zio di
Pamela Mastropietro, nonché avvocato dei suoi genitori.
"Non ci basta l'ergastolo", ci ha detto,
"vogliamo che la mafia nigeriana venga annientata". Poi ci mostra delle foto che nessuno ha mai visto. Non diremo di più, tranne che ci siamo sentiti male, come se ci avessero
strappato il cuore. La verità è che nessuno vuol stare neanche a sentire questa gente, che ha riempito
piazza del Popolo. Invece, essa ha rappresentato un
malessere profondo, che sta covando nel Paese. Servono risposte concrete: nessuno chiede rivoluzioni. Eppure, lo stereotipo più utilizzato è quello di un tipo di persone che sanno solo
protestare. Come se tutti ci fossimo dimenticati cosa sia la
sensibilità, innanzi a delitti come quelli di
Macerata o di
San Lorenzo, qui a
Roma. Come se questo
'pezzo d'Italia' fosse solamente un enorme agglomerato di persone
irrazionali. Certamente, di fronte ad alcuni fatti di cronaca non è semplice dimostrare
freddezza. Ma anche questa è
retorica, anche questa è
superficialità. Si fa finta di non vedere quello che accade quasi ogni giorno. E quel che succede è che nessuno ha mai avuto le idee chiare, quando si parla di
integrazione. Nessuno ha la
'bacchetta magica', ma non è neanche giusto non riuscire a comprendere un popolo come quello di sabato scorso. Persone che continueranno ad aumentare, se non verranno trovate delle
soluzioni vere, come quelle che in Francia si stanno rivoltando con autentica - quella sì -
irrazionalità. Perché quella dei
'gilet gialli' possiamo definirla come tale. Bisognerebbe ringraziare che, qui da noi, ci siano forze politiche e persone responsabili come
Matteo Salvini, che stanno riuscendo a
incanalare democraticamente un dissenso che vorrebbe vedere delle risposte politiche di ben altri tipo.