A una settimana di distanza dalla
'rivoluzione rosa' delle
'madamin' torinesi, eccoci qui a cercare di tirare le fila. Tutta
l'Italia ha visto una città che è scesa in piazza. E che è stato così, lo dimostra la matematica. Eh sì, perché si calcola che c'erano circa
40 mila persone. Vogliamo essere conservativi? Facciamo i conti su
20 mila: statisticamente, coloro che sono in una piazza rappresentano circa
un ventiduesimo del pensiero complessivo (cioè, ogni
22 persone che la pensano in un certo modo, una sola scende in piazza per dimostrare). Questo significa circa
440 mila persone, cioè la metà, più o meno, degli abitanti ufficiali e il
40% della popolazione reale. E questo è un dato. Così come un altro dato è il fatto che la piazza, dopo il passaggio della
'fiumana', è rimasta pulita e integra così com'era stata trovata. E i cordoni della
Polizia che lambivano la manifestazione sono stati vissuti da tutti come un segnale di rassicurante protezione e non un nemico da combattere, come troppo spesso accade in cortei e dimostrazioni pubbliche. Le
'rivoluzioni gentili' si possono fare:
Torino lo ha dimostrato. E ha dimostrato altresì che non ci si è scagliati
'contro', o per un tema specifico, ma si è manifestato per un
malessere diffuso: quello di una
'maggioranza silenziosa' esasperata dalla
politica volgare e
'strillona' di questi ultimi tempi, giacché è inaccettabile sentirsi etichettare come
"puttana" o
"pennivendolo" da chi ricopre un ruolo istituzionale e che, invece di prendere atto di una garbata ma ferma presa di posizione,
oltraggia i cittadini dello Stato che dovrebbe rappresentare. Ci sono persone,
come noi, che non potranno mai sentirsi rappresentati da chi usa questi toni e questi modi.
Mai. Noi, in piazza c'eravamo. E non abbiamo nessun tornaconto economico o politico da reclamare. È un po' ora di finirla con la storia che, chi vuole il
Tav abbia un
'tornaconto' e chi, invece, non lo vuole è un
paladino della giustizia disinteressato: troppo
riduttivo, offensivo e
semplicistico, non credete?
Giurista d'impresa
Mediatore civile professionista
cultrice di diritto civile
Presidente nazionale APM
A.D.R. & Conflict Management
www.morelloconsulting.it