Leggo su
Twitter una
'genialata' relativa a un articolo secondo il quale
l'Italia non è un
Paese razzista. Secondo il
tweet in questione,
l'Italia non è un
Paese razzista, ma
"un Paese comprensibilmente arrabbiato e impaurito dalla ipocrita e pericolosa retorica dell'accoglienza dei governi di sinistra". Ne deriva, quindi, che insulti come
"negro di merda", "puttana negra" e
"tornatene a casa tua, brutto negro" non siano
insulti razzisti, ma esclamazioni di
"un Paese comprensibilmente arrabbiato e impaurito dalla ipocrita e pericolosa retorica dell'accoglienza dei governi di sinistra". Anche il rifiuto di
assumere persone di colore, perché ai clienti potrebbe
"fare schifo vedere una negra che tocca i piatti" è il risultato del malessere di
"un Paese comprensibilmente arrabbiato e impaurito dalla ipocrita e pericolosa retorica dell'accoglienza dei governi di sinistra"? Sulla base di questo
cristallino, quanto
demenziale, ragionamento, il
razzismo non esisterebbe. E dovremmo rivedere anche la
legge Mancino, che parla, delirando, di
aggravante dell'odio razziale. Ci toccherà
emigrare.