Vittorio LussanaLa musica è un'arte potenzialmente infinita. Sin dagli albori dell'antichità, essa è stata utilizzata per finalità comunicative ed espressive di passioni, pensieri, stati d'animo individuali e collettivi. L'esercito romano si faceva annunciare da un plotone di trombettieri, poiché ciò serviva a rendere fanti e legionari ancor più bellicosi prima di una battaglia. Dopo una lunga fase della Storia più antica in cui ogni continente della Terra ha prodotto sonorità primitive, tribali o etniche, nel medioevo cominciò a fiorire la musica da camera e, nei secoli successivi, quella che noi oggi definiamo 'musica classica', che nella sua evoluzione ha raccolto un patrimonio di variazioni ed espansioni a dir poco inestimabile. Come conseguenza della rivoluzione industriale si è avuta una prima 'accelerazione modernizzatrice': quella del jazz. Un genere che, nella prima metà del XX secolo, ha letteralmente dominato il mondo, rivoluzionando l'intera arte musicale grazie a un proprio 'spessore improvvisativo' che è persino riuscito a generare un 'figliastro' un po' eretico: il blues. Con l'elettrificazione degli strumenti, il mondo ha poi vissuto l'avvento del 'rock and roll', il quale ha dispensato gioia di vivere e qualche primo 'spunto' poetico più pensoso. Gli artisti che possiamo assumere come 'punti cardinali' di questa svolta furono Elvis Presley, i Beatles e i Rolling Stones. Il rock e le sue successive contaminazioni con il soul, il reggae e il rhythm 'n blues ci hanno infine condotti al 'funk', ovvero a un tentativo di fusione tra cultura 'pop' e musica 'dance' che, a sua volta, ha 'figliato' la prima generazione di 'rappers' afro-americani. Ebbene: tutto questo non sarebbe mai avvenuto senza l'avvento del rock, che rimane il 'momento-soglia' fondamentale attorno al quale 'inquadrare' la storia della musica più recente, con le sue profonde soluzioni simbolico-formali e l'originalità del suo linguaggio. Negli ultimi decenni del secolo scorso, anche la dance, l'heavy metal e il movimento 'punk' hanno lasciato tracce importanti, inaugurando nuove tendenze e 'varianti' innovative, come il genere 'dark' e quello 'new romantic'. Infine, nei primi due decenni del XXI secolo sono avvenuti due processi contrapposti: da una parte, la fusione tra cultura 'pop', il rock e il funk ha declinato artisti assai meno ingenui o banali; dall'altra, la musica elettronica ha cominciato a dettare stili e sonorità che l'hanno resa molto meno fredda e radicale rispetto alle prime sperimentazioni di Kraftwerk e Tangerine Dream. Dalla prima svolta 'psichedelica' dei Pink Floyd sono infatti discesi numerosi gruppi, come per esempio i Depeche Mode e i Massive Attack, che hanno portato nuove sonorità e numerose innovazioni post moderne. Tutto questo può solo condurci ad affermare che il mondo della musica è tutt'altro che finito, o in fase d'involuzione regressiva. Al contrario, tale nostra sintetica 'storicizzazione' conferma un valore essenziale della musica: quello di essere una delle poche cose realmente 'assolute' di questo mondo. La sua discendenza dall'arte propriamente detta, cioè dalle più elevate sfere spirituali, elettive o 'meta-empiriche', è molto precisa, così come per il cinema e il teatro. Mondi della nostra cultura che andrebbero ampliati e sostenuti con maggior convinzione, per la loro infinita capacità di produrre contenuti che, spesso, finiscono col caratterizzare interi cicli storici della società e della nostra stessa esistenza individuale. Senza mai dimenticare che fu proprio il 'rock 'n roll' la vera rivoluzione del secolo che abbiamo alle nostre 'spalle': un genere artistico al contempo 'padre' e 'amico', che ha accompagnato - e ancora oggi accompagna - le passioni, le idee, le speranze e le prime difficili esperienze di vita di intere generazioni di giovani. Perché il rock è pura immanenza religiosa: un dio che esiste veramente e che corre ogni volta in aiuto di chiunque si ritrovi in un momento di difficoltà, o stia vivendo le fasi più delicate della propria vita.

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Direttore responsabile di www.laici.it e della rivista mensile 'Periodico italiano magazine' (www.periodicoitalianomagazine.it)
(editoriale tratto dalla rivista mensile 'Periodico italiano magazine' n. 40 - giugno 2018)


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