Su impulso del
Comune di Torino, esattamente
dell'assessorato alla Famiglia, domenica 27 maggio si è svolto l'evento
'Moschee aperte'. Un'iniziativa tesa a facilitare il
dialogo interreligioso e
interculturale tra i cittadini e la comunità islamica locale, organizzata in collaborazione con le
Comunità del mondo arabo in italia (Co-mai) e la
Confederazione internazionale laica interreligiosa (Cili-Italia), che ha visto la partecipazione di ben
13 moschee e luoghi di culto
musulmani, rimasti aperti a tutti per l'intera giornata. Si sono tenuti convegni e dibattiti, nel corso dei quali sono intervenuti molti cittadini italiani desiderosi di
sapere di più sulla
cultura e la
religione islamica e, soprattutto - per il mese di
Ramadan in corso - una grande
cena all'aperto, con la partecipazione di
450 persone davanti alla moschea del
Centro interculturale 'La Mecca' di via Botticelli, presieduto da
Amir Younes, presidente della
Comunità egiziana e coordinatore regionale delle
Co-mai e di
Cili-Italia in
Piemonte. Sono intervenuti le autorità locali, tra cui
Giampiero Leo, assessore emerito alla Cultura e all'Istruzione della
Regione Piemonte, ora presidente
dell'Associazione regionale per il Tibet e i
diritti umani e
Adly Hussein, vicepresidente del
Comitato permanente per il partenariato Euromediterraneo degli Enti locali e delle Regioni, nonché
ex Governatore delle Regioni egiziane al-Qalyubiyya e
al-Manufiyya. "La sua partecipazione", ha sottolineato
Amir Younes, "ha mirato a mantenere un saldo rapporto con la Comunità egiziana e araba piemontese e ad avvicinarsi alle diverse culture di fede musulmana presenti sul territorio torinese. Quest'iniziativa, giunta alla seconda edizione", ha proseguito
Younes, "è stata molto importante per favorire la conoscenza reciproca tra cultura e fede italiana e islamica, combattendo pregiudizi, sospetti e paure, che servono solo ad avvelenare i rapporti tra le varie comunità. Già ieri, qui a Torino, abbiamo potuto constatare il miglioramento dei rapporti fra italiani e musulmani. Ora speriamo che quest'iniziativa diventi presto una manifestazione a livello nazionale, come abbiamo già fatto con #Cristianinmoschea, promossa dalle Co-mai l' 11 settembre 2016 e 2017". Per parte sua, il fondatore delle
Co-mai e di
Cili-italia, professor
Foad Aodi, medico fisiatra, membro del
Focal Point per l'integrazione in Italia per l'Alleanza delle civiltà - Unaoc, organismo
dell'Onu, plaude all'iniziativa ringraziando tutte le autorità e istituzioni piemontesi, per il loro impegno continuo e costruttivo a favore del dialogo e del rispetto interreligioso, con i fatti e non solo parole.
"Auspichiamo che le forze politiche", ha dichiarato
Aodi, "sappiano valorizzare queste buone pratiche anche a livello nazionale e internazionale, per separare l'immigrazione irregolare, che combattiamo, dalle politiche a favore dell'integrazione che abbattano il muro della paura e della diffidenza. Come abbiamo fatto con l'iniziativa ormai mondiale #Cristianinmoschea l'11 settembre 2017, per ribadire il 'no' al terrorismo e il 'sì' alla buona convivenza tra le culture e le religioni, per l'interesse degli italiani e di chi ha scelto di vivere qui in armonia rispettando la costituzione italiana. Ma diciamo un 'No' secco alle strumentalizzazioni politiche".