Ci sono le
persone per bene - e sono tante, nessuno potrà mai farmi cambiare idea su questo - che si recano alle
urne e
votano. Lo fanno perché, nonostante le
delusioni e le
disillusioni, ciascuno di noi ha bisogno di credere, sempre, in un
cambiamento in positivo. E allora ci vanno e votano. Queste persone votano secondo coscienza la persona o la parte politica che più ha saputo essere vicina o smuovere
l'empatia dell'elettore. Poi, uscite dal seggio, queste persone attendono fiduciose che questo
cambiamento si
realizzi. Ma poi si aprono le
urne e, finito il
'teatrino pre-elettorale', si apre quello
'post elettorale'. E mentre gli elettori, ciascuno in proprio, continuano le proprie vite e attendono questa
promessa di cambiamento, gli eletti si
trasfigurano e iniziano una triste
lotta di potere per il
potere, ché loro il cambiamento che volevano, lo hanno già ottenuto. E lo
'stallo' si tramuta in una
'stalla'.