Nella prima settimana di maggio, al
Teatro Quirino in
Roma, ha
'preso vita' il
successo di una pièce suggestiva, ma soprattutto innovativa, poiché imperniata su
diversi registri di rappresentazione, che ha saputo mettere in luce l'inquietudine di
tre donne sull'orlo del proprio
'precipizio', esistenziale e di vita. A distanza di un anno,
Alessia Navarro è tornata a calcare la scena nella stessa cornice che l'ha vista indossare i panni della grande pittrice messicana con
'Frida Kahlo - Il ritratto di una donna'. Questa volta, invece, la
Navarro ha incarnato
tre donne, tre artiste diverse che hanno arricchito la cultura del secolo scorso: la pittrice e compositrice austriaca,
Alma Malher; la poetessa e scrittrice russa,
Marina Cveteva; infine, la modella francese
Kiki de Montparnasse. Sulle note delle musiche di
Stefano Mainetti, eseguite dal vivo da
Gilda Buttà al pianoforte e da
Luca Pincini al violoncello, si è aperta una performance decisamente interessante, in cui la protagonista, diretta da
Matteo Tarasco, ha saputo segnalare le proprie
capacità interpretative all'interno di una scenografia assai particolare, curata di
Ilaria Nomato. 'Follia', un testo scritto da
Fabio Appetito, in effetti inquadra volutamente
l'amore per l'arte e quanto costa inseguirlo in modo
incessante, tanto da indurre le persone alla
'follia', appunto. Come già detto, la
scena orizzontale si divide su
tre piani: a sinistra, i creatori di suoni dal vivo
Alvaro Gramigna e
Davide dell'Ariccia donano un'impronta incisiva a tutta la performance; al centro, si svolgono tutte le azioni, in cui la
Navarro ha saputo esprimere i suoi personaggi con assoluta armonia; sulla destra, invece, i
musici hanno eseguito
sonorità vibranti, sinuose e
andanti, tra
glissati, pizzicati e
contrappunti. Una
'formula' narrativa e
scenografica già utilizzata in scena, peraltro con
ottimi risultati, dall'artista milanese
Marika Roberto. Sia come sia,
Alessia Navarro entra in scena con grazia, vestendo una sottoveste bianca e interpretando i diversi ruoli con l'uso
dell'archetto, lasciandoci sorpresi per il suo incisivo e morbido
timbro vocale, con il quale mano a mano prendiamo confidenza.
Ci si emoziona. E l'insieme sensoriale diviene davvero toccante. Sul palco, l'interprete è affiancata dai mimi
Federico Nelli e
Elisa Licciardi. Questi ultimi, attraverso le loro gestualità, coadiuvano la
Navarro costruendole attorno un'ambientazione con pannelli quadrati composti da materiali diversi, introducendo il pubblico anche nel contesto degli
'oggetti-simbolo', al fine di rappresentare il Paese di provenienza delle artiste ed esse stesse. La narrazione si basa su
tre monologhi che raccontano
Alma, Marina e
Kiki. Essa si combina al complesso dei suoni creati utilizzando stoffe, seta, fogli metallici, barattoli di latta, corde, campanelli e tanto altro ancora, affinché gli
effetti sonori siano unici e adattati al momento per evocare, appunto, ambienti esterni e interni. Simultaneamente, oltre a ciò che avviene sul palco, lo spettatore si ritrova a guardare anche le
riprese dal vivo proiettate su uno schermo. L'intenzione è quella di avvicinare il pubblico alla visione dei gesti anche più
minimi che l'attrice compie durante lo spettacolo, che potrebbero sfuggire anche all'occhio più attento. Il testo di
Appetito, infine, risulta
incisivo e
poetico, poiché ha il merito di porre in relazione le tre artiste, vissute nella stessa epoca ma in Paesi diversi
(Austria, Russia, Francia), alla ricerca dei medesimi desideri e delle stesse identiche speranze. Esse hanno vissuto sia la
solitudine, sia la perdita dei loro
affetti senza mai scoraggiarsi. Hanno desiderato trovare la loro
essenza e
personalità, inseguendo i loro sogni senza raggiungerli, cercando l'amore, purtroppo solo
'sfiorato'. Nel corso dell'interpretazione s'inserisce la
'voce off' di
Pietro Biondi, che si pone in relazione diretta con l'attrice e, di conseguenza, con i personaggi quasi fosse un
terapeuta, con l'intento di guarirle dalla disperazione e suggerire loro le risposte necessarie. In platea, insomma, si è respirata la vita delle tre donne, ognuna identificata con una
tela, una
matrioska e un
ambiente 'chic' tipicamente francese. La compositrice, la poetessa e la modella hanno saputo donare la loro
'Follia" al pubblico capitolino grazie a
3 distinti 'registri nostalgici', resi tali dai continui salti temporali tra passato e presente. Una rappresentazione che ha saputo comunicare quanto la
fantasia detenga ancora un proprio valore. E come il volto di ogni donna rispecchi la sua personalità. Un'ultima annotazione per
Alessia Navarro, che ha saputo lasciarci la netta impressione di una
performance importante e di essere un'attrice ormai sulla
soglia del successo più
meritato, poiché frutto di un
duro lavoro.
Teatro Quirino
dal 2 al 6 maggio 2018
Follia
di Fabio Appetito
con: Alessia Navarro
diretto da: Matteo Tarasco
musiche di: Stefano Mainetti
pianoforte: Gilda Buttà
violoncello: Luca Pincini
voce Off: Pietro Biondi
creatori di suoni dal vivo: Alvaro Gramigna e Davide dell'Ariccia
assistente rumoristi: Serena Mancarella
mimi: Federico Nelli e Elisa Licciardi
costumi: Chiara Aversano
spazio scenico: Ilaria Nomato
ingegnere del suono: Tiziano Stampete
fonico: Antonio Amore
disegno luci: Marco Laudando
assistente alla regia: Marta Selvaggio
Produzione video: Mv Pictures
Produzione esecutiva: Uao Spettacoli
Foto: Adriano Di Benedetto