Non è straordinario il
'balletto' al quale stiamo assistendo per la
'poltroncina' di
presidente del Consiglio dei ministri? Si ha come la sensazione, diciamo così, che
dell'Italia e degli
italiani non
'freghi' niente a nessuno, se non a quelli che vanno a votare così preoccupati
'solo' di loro stessi - e solo di quello - da correre in massa a mettere la
'crocetta' sul simbolo di coloro che gli prospettano una vita tranquilla a base di
redditi di cittadinanza e anche la coscienza a posto
("Me l'hanno promesso, lo posso pretendere") e poi scoprono con disperazione,
"oh, immane tragedia" [cit.], che
Di Maio ha promesso tale provvedimeto a
9 milioni di italiani che ci hanno creduto e che hanno votato il suo
Partito. E che, se la promessa fosse mantenuta, a
720 euro al mese per
9 milioni di persone farebbe una cifra superiore agli
80 miliardi di euro annui, quando l'intera spesa sanitaria nazionale di miliardi ne costa
144 e corrisponde a
3,6 punti percentuali di
Pil. Vagli a spiegare a questi qui, che già il giorno dopo le elezioni pretendevano il
reddito di cittadinanza, che la
promessa 'pentaleghista' con punte di
neofascismo vale
1,7 punti di Pil e non può essere mantenuta. Anzi, andateglielo a spiegare voi che cos'è il
Pil e perché sono cascati in una
'trappola': io non ne ho voglia. Nel frattempo, mentre
rido come un matto, anche io attendo un governo che mantenga le promesse. E leggo il
'Time' perché
"io valgo": vi assicuro che la situazione degli
Usa è ancor più esilarante della nostra.