Sabato 18 marzo, a
Ostia, un centinaio di persone ha attraversato le strade del
X Municipio di
Roma manifestando lo slogan:
"Basta toppe, vogliamo strade sicure". Il corteo é stato organizzato dal
'Coordinamento strade sicure X Municipio' e ha avuto un successo inaspettato di partecipazione: una prova dell'elevato grado di frustrazione raggiunto dai cittadini romani a causa del dissesto in cui versano le
carreggiate stradali. L'obiettivo voleva esser quello di sensibilizzare le autorità del
Comune e della
Circoscrizione sulla forte necessità di pianificare interventi strutturali per eliminare in modo definitivo le voragini, veri e propri
'crateri lunari' in molti casi, dalle vie in cui gli automobilisti e ancor più i motociclisti rischiano la vita ogni giorno. Spesso, le strade percorse non hanno alternative. E ancor più spesso, le alternative stesse sono peggiori delle arterie principali, a causa dell'apertura di una nuova buca ogni giorno. Ogni automobilista romano viene coinvolto in un vero e proprio gioco di abilità, che consiste nello
'schivare fossati'. Gli automobilisti sono ormai costretti a cimentarsi in un vero e proprio
'percorso di guerra', soprattutto nel tragitto
casa-lavoro. Se si riesce a tornare a casa senza danni alle sospensioni o, ancor meglio, se gli affezionai alle due ruote riescono a non fare qualche
'volo', si può ripetere il gioco il giorno successivo. La difficoltà è cresciuta con le piogge delle ultime settimane, poiché le buche si sono riempite d'acqua piovana e, specialmente di sera, risultavano
meno visibili, riuscendo così a dare al tragitto un maggior grado di
'thrilling adrenalinico': roba da specialisti. Purtroppo, si tratta di un problema storico, quasi endemico, della viabilità romana: essa peggiora quando non si fa una buona ricostruzione e manutenzione del manto stradale. Certo, il forte gelo delle scorse settimane non ha aiutato: l'acqua delle piogge è penetrata all'interno dello strato di asfalto, che in seguito la neve e le basse temperature di fine febbraio hanno disgregato definitivamente. Il risultato é sotto le
'ruote' di tutti. L'amministrazione della
capitale dItalia non é mai stata un buon affare, per gli onesti. E la
Giunta Raggi sembra proprio non avere pace: dovrà farsi carico della questione e provare a risolverla sul serio, anche se il pietoso stato delle strade possiede origini che vanno oltre l'ultimo biennio di gestione
'pentastellata'. Già lo scorso anno,
Federconsumatori Lazio gridava all'emergenza viabilità: grazie alle segnalazioni degli utenti, si stimava che almeno il
30% delle vie della capitale era interessata da smontamenti, dissesti, rotture e buche. Un'enormità, rispetto alle
400 buche sino a ora sistemate e decantate dalla
Giunta capitolina. Il
Codacons, tra l'altro, denunciando il livello di gravità inedito raggiunto dallo stato di emergenza attuale, ha presentato un esposto alla
Procura della Repubblica, che ha avviato un'indagine per accertare le eventuali responsabilità a seguito dei forti disagi della viabilità nei giorni scorsi. La stessa associazione, in un'azione collettiva, ha esortato i cittadini a far valere i propri diritti per ottenere
rimborsi e
risarcimenti dal
Comune di Roma per i danni subiti, sia materiali, sia fisici, nonché per le spese sostenute, mettendo tra l'altro a disposizione gratuitamente il modulo di richiesta. Ma cosa si sta facendo, oggi, nella realtà? L'amministrazione, nell'ambito delle
'Opere e manutenzione', ha pubblicato un
piano straordinario con il primo obiettivo di coprire
50 mila buche in un mese. I fondi stanziati ammontano a
17 milioni di euro. E si prevede di rattoppare circa
1500 fossi al giorno. Sarà data precedenza all'emergenza, alle buche causate dal maltempo degli ultimi giorni. Questo cosiddetto
'piano Marshall' per le strade prevede, inoltre, un ulteriore stanziamento di oltre
4,5 milioni di euro per l'ingaggio di squadre aggiuntive rispetto a quelle già a disposizione. Sembra dunque che s'intenda procedere alla consueta erogazione di fondi, per una soluzione che prevede il
'rattoppo' spesso fatto con
asfalto a freddo, il quale verrà spazzato via alle prime piogge. Lo stato attuale delle strade di
Roma é anche
'figlio' di questo modo di gestire le emergenze. Diversamente dal passato, bisogna dire che emerge il lato positivo dello
spirito 'pentastellato', uno dei principi fondanti del movimento: essere e proporre delle
alternative valide. E' infatti previsto l'utilizzo di una
macchina 'tappabuchi' in grado di assicurare circa
150 interventi al giorno, utilizzando una miscela di ultima generazione che garantisce una durata maggiore dei lavori. Adesso bisognerebbe avere qualche strumento in più, per comprendere per quale motivo si voglia intervenire solamente per il
10 per cento dei casi tramite questa nuova modalità. Nella previsione di dover coprire
1500 buche al giorno, perché farne solo
150 con una tecnologia di nuova generazione? Per i costi troppo elevati? E' solamente un esperimento e, quindi, si ha poca sicurezza sulla qualità del risultato? Esiste solamente una sola macchina
'tappabuchi' che può essere noleggiata? Per quanto riguarda la manutenzione ordinaria, nell'ambito dell'operazione
'Strade nuove', cioè il rifacimento di lunghi tratti di
vie consolari e
grandi arterie di scorrimento, saranno stanziati altri
9 milioni di euro. Da questo piano, tuttavia, sembra essere esclusa la
via Ardeatina, che collega la capitale con l'area industriale di
Santa Palomba, estrema zona a sud al confine con
Pomezia, attraversata giornalmente da migliaia di automobili e camion. Anche in questo caso, dato lo stato del manto stradale, non si comprende il motivo di tale esclusione e quali siano i
criteri di selezione degli itnerventi da effetuare. In ogni caso, il corteo di sabato scorso è terminato ordinatamente in
piazza Anco Marzio, dopo aver ribadito che il rattoppo reiterato non é la soluzione giusta. I cartelli e gli striscioni sono stati riposti ordinatamente, con la volontà di utilizzarli nuovamente se le preghiere della cittadinanza non saranno accolte. Con la speranza che, la prossima volta, si uniranno altre persone disposte a rinunciare per qualche ora alle abitudini di tutti i giorni, per condividere e manifestare una giusta indignazione per uno stato della viabilità che rende poco onore alla capitale della
settima potenza industriale mondiale.